Sophie

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  Software-RAID HOWTO
  Linas Vepstas, linas@linas.org
  v0.54  21 Novembre 1998

  RAID sta per "Redundant Array of Inexpensive Disks", un modo per
  creare un sottosistema di dischi veloce e affidabile da una serie di
  dischi singoli.  RAID può proteggere da un malfunzionamento del disco
  e può anche migliorare la situazione di un solo disco in caso di un
  malfunzionamento.  Questo documento è un tutorial/HOWTO/FAQ per gli
  utenti delle estensioni MD del kernel di Linux, dei tools ad esse
  associati, e del loro uso. Le estensioni MD implementano RAID-0
  (striping), RAID-1 (mirroring), RAID-4 e RAID-5 tramite software.
  Così, con le MD, non sono richiesti hardware o controller speciali per
  ottenere molti dei benefici della tecnologia RAID.  Documentazione
  tradotta da Marco Meloni - eventuali suggerimenti o correzioni della
  traduzione italiana e contributi in italiano per l'autore possono
  essere inviati al traduttore: ( tonno@stud.unipg.it )


     Preambolo
        (la licenza viene riportata anche in inglese. ndt)
        Questo documento è copyright di Linas Vepstas (linas@linas.org)
        e viene distribuito nei termini della licenza GPL. Il permesso
        di usare, copiare, distribuire questo documento per qualsiasi
        utilizzo è concesso a patto che il nome dell'autore e
        dell'editore e questo preambolo appaiano in ogni copia e/o
        documento, e che una versione non modificata di questo documento
        sia resa liberamente disponibile.  Questo documento è
        distribuito nella speranza che sia utile ma SENZA ALCUNA
        GARANZIA né espressa né implicita. Anche se ogni sforzo è stato
        fatto per assicurare la accuratezza delle informazioni
        documentate qui di seguito, l'autore / editore / curatore NON SI
        ASSUME RESPONSABILITÀ per qualsiasi errore, o per qualsivoglia
        danno, diretto o consequenziale risultante dall'uso delle
        informazioni contenute in questo documento.
        This document is GPL'ed by Linas Vepstas (linas@linas.org).
        Permission to use, copy, distribute this document for any
        purpose is hereby granted, provided that the author's / editor's
        name and this notice appear in all copies and/or supporting
        documents; and that an unmodified version of this document is
        made freely available.  This document is distributed in the hope
        that it will be useful, but WITHOUT ANY WARRANTY, either
        expressed or implied.  While every effort has been taken to
        ensure the accuracy of the information documented herein, the
        author / editor / maintainer assumes NO RESPONSIBILITY for any
        errors, or for any damages, direct or consequential, as a result
        of the use of the information documented herein.


        RAID, anche se concepito per aumentare l'affidabilità del
        sistema tramite la ridondanza, può anche portare ad un falso
        senso di sicurezza e confidenza quando usato impropriamente.
        Questa falsa confidenza può portare a disastri ancora maggiori.
        Si noti in particolare che RAID è progettato per proteggere in
        caso di un funzionamento anomalo *del disco*, non in caso di un
        calo di tensione o di un errore dell'operatore. Cali di
        tensione, kernel di sviluppo contenenti errori o
        operatori/amministratori di sistema possono portare ad un
        danneggiamento non recuperabile dei dati!  RAID *non*
        sostituisce il normale backup del sistema.  Quindi sappiate cosa
        state facendo, fate sempre delle prove, state sul chi vive!

  1.  Introduzione



  1. D: Cosa è RAID?

       R: RAID sta per "Redundant Array of Inexpensive Disks", un
       modo per creare un sottosistema di dischi veloce e affid­
       abile da una serie di dischi singoli. Nel mondo dei PC "I"
       è diventata iniziale di "Indipendent", mentre il mercato
       continua a differenziare IDE e SCSI. Nel suo significato
       originale "I" significava "Inexpensive" (a basso costo. ndt)
       se comparato ad un mainframe 3380 DASD grande quanto un
       refrigeratore, dei drive mostruosi che facevano sembrare
       economiche le belle case e robetta gli anelli di diamante.



  2. D: Cos'è questo documento?

       R: Questo documento è un tutorial/HOWTO/FAQ per gli utenti
       delle estensioni MD del kernel di Linux, dei tools ad esse
       associati e sul loro uso.  Le estensioni MD implementano
       RAID-0 (striping), RAID-1 (mirroring), RAID-4 e RAID-5
       tramite software. Con le MD, non sono così richiesti hard­
       ware o controller speciali per ottenere molti dei benefici
       della tecnologia RAID.

       Questo documento NON È un'introduzione alla tecnologia RAID;
       questa dovrete cercarla da qualche altra parte.




  3. D: Quali livelli di RAID implementa il kernel di Linux?

       R: Striping (RAID-0) e la concatenazione lineare sono parte
       dei kernel della serie 2.x.  La qualità di questo codice è
       buona (production quality); è ben compreso e ben aggiornato.
       È usato in diversi grandi USENET news server.


       RAID-1, RAID-4 e RAID-5 sono parte del kernel dalla versione
       2.1.63 in poi. Per i kernel delle serie 2.0.x e 2.1.x , vi
       sono patch che forniscono questa funzione. Non sentitevi
       obbligati ad aggiornare il kernel alla versione 2.1.63;
       l'aggiornamento del kernel è difficile; è *molto* più facile
       applicare una patch ad un kernel precedente. La maggioranza
       degli utenti di RAID utilizza kernel 2.0.x, ed è su queste
       versioni che si è focalizzato lo sviluppo storico della
       tecnologia RAID. Al momento queste implementazioni sono da
       considerarsi in stadio di codice "quasi di buona qualità";
       non ci sono bug noti ma ci sono dei lati poco sofisticati e
       dei setup di sistema non testati. Sono comunque molti gli
       utenti che usano il Software RAID in un ambiente di lavoro.


       La funzionalità RAID-1 "hot reconstruction" è stata
       recentemente introdotta (Agosto 1997) e deve essere
       considerata in stadio di alfa testing. La funzionalità
       RAID-5 "hot reconstruction" sarà in alfa test prima o poi.


       Una parola va spesa sulla prudenza da usare con i kernel di
       sviluppo della serie 2.1.x: questi sono meno stabili per
       molteplici ragioni. I nuovi controller di dischi (ad es.
       Ultra Promise) sono supportati solo nei kernel 2.1.x.
       Tuttavia i kernel della serie 2.1.x hanno subito molti
       cambiamenti del driver per i dispositivi a blocchi, nel
       codice DMA e interrupt, in quello per le interfacce PCI,
  IDE, SCSI e nel driver dei controller di dischi. La
  combinazione di questi fattori, abbinata ad hard disk a
  basso prezzo e/o a cavi di scarsa qualità può portare a
  discreti disastri. Il tool ckraid, come fsck e mount mette
  sotto stress il sistema RAID. Tutto questo può portare
  all'impossibilità di fare il boot del sistema, una
  situazione dove anche la combinazione magica alt-SysReq non
  ci salverà. Siate prudenti con i kernel 2.1.x e aspettatemi
  problemi. Oppure utilizzate ancora il kernel 2.0.34.




  4. D: Utilizzo un vecchio kernel. Dove posso trovare le patch?

       R: La funzionalità RAID-0 Software e quella "linear mode"
       fanno parte di tutti i nuovi kernel di Linux. Le patch per
       le funzionalità Software RAID-1,4,5 sono disponibili su
       <http://luthien.nuclecu.unam.mx/~miguel/raid>.  e sul quasi
       mirror <ftp://linux.kernel.org/pub/linux/daemons/raid/> per
       patch, tool e varie..



  5. D: Dove posso trovare del materiale sulla tecnologia RAID per
     Linux?

       R:

       ·  Panoramica generale su RAID:
          <http://www.dpt.com/uraiddoc.html>.

       ·  Opzioni di RAID per Linux:
          <http://linas.org/linux/raid.html>.

       ·  Ultima versione di questo documento:
          <http://linas.org/linux/Software-RAID/Software-
          RAID.html>.

       ·  Archivio della mailing-list Linux-RAID:
          <http://www.linuxhq.com/lnxlists/>.

       ·  Linux Software RAID Home Page:
          <http://luthien.nuclecu.unam.mx/~miguel/raid>.

       ·  Linux Software RAID tools:
          <ftp://linux.kernel.org/pub/linux/daemons/raid/>.

       ·  Come configurare linear/stripped Software RAID:
          <http://www.ssc.com/lg/issue17/raid.html>.

       ·  Bootable RAID mini-HOWTO:
          <ftp://ftp.bizsystems.com/pub/raid/bootable-raid>.

       ·  Root RAID HOWTO: <ftp://ftp.bizsystems.com/pub/raid/Root-
          RAID-HOWTO>.

       ·  Linux RAID-Geschichten:
          <http://www.infodrom.north.de/~joey/Linux/raid/>.



  6. D: Chi posso accusare di aver scritto questo documento?

       R: Questo documento è stato messo insieme da Linas Vepstas.
       Comunque molte informazioni e anche qualche parola sono
  state fornite da:

  ·  Bradley Ward Allen <ulmo@Q.Net>

  ·  Luca Berra <bluca@comedia.it>

  ·  Brian Candler <B.Candler@pobox.com>

  ·  Bohumil Chalupa <bochal@apollo.karlov.mff.cuni.cz>

  ·  Rob Hagopian <hagopiar@vu.union.edu>

  ·  Anton Hristozov <anton@intransco.com>

  ·  Miguel de Icaza <miguel@luthien.nuclecu.unam.mx>

  ·  Marco Meloni <tonno@stud.unipg.it>

  ·  Ingo Molnar <mingo@pc7537.hil.siemens.at>

  ·  Alvin Oga <alvin@planet.fef.com>

  ·  Gadi Oxman <gadio@netvision.net.il>

  ·  Vaughan Pratt <pratt@cs.Stanford.EDU>

  ·  Steven A. Reisman <sar@pressenter.com>

  ·  Michael Robinton <michael@bzs.org>

  ·  Martin Schulze <joey@finlandia.infodrom.north.de>

  ·  Geoff Thompson <geofft@cs.waikato.ac.nz>

  ·  Edward Welbon <welbon@bga.com>

  ·  Rod Wilkens <rwilkens@border.net>

  ·  Johan Wiltink <j.m.wiltink@pi.net>

  ·  Leonard N. Zubkoff <lnz@dandelion.com>

  ·  Marc ZYNGIER <zyngier@ufr-info-p7.ibp.fr>


     Copyright

  ·  Copyright (C) 1994-96 Marc ZYNGIER

  ·  Copyright (C) 1997 Gadi Oxman, Ingo Molnar, Miguel de
     Icaza

  ·  Copyright (C) 1997, 1998 Linas Vepstas

  ·  Secondo le leggi sul copyright, i copyright sulle
     rimanenti parti sono implicitamente di coloro che hanno
     contribuito a questo documento e che sono stati
     precedentemente menzionati.


     Grazie a tutti di essere qui!





  2.  Considerazioni su RAID


  1. D: Cosa è RAID? Perché mai dovrei usarlo?

       R: RAID è una maniera per combinare diversi disk drive in
       una singola unità, in modo da aumentare le prestazioni e/o
       l'affidabilità. Vi sono diversi tipi e implementazioni di
       RAID, ognuna con i suoi vantaggi e svantaggi. Per esempio,
       mettendo una copia degli stessi dati su due dischi (cosa
       chiamata disk mirroring, o RAID livello 1), le prestazioni
       in lettura possono essere migliorate leggendo alternativa­
       mente da ogni disco nel sistema di mirror. In media ogni
       disco è meno occupato poiché effettua solo 1/2 (nel caso di
       2 dischi) o 1/3 (nel caso di tre dischi e così via) delle
       letture richieste. In più un sistema di mirror può aumentare
       l'affidabilità: se un disco si rompe, gli altri dischi con­
       tengono una copia dei dati. Differenti maniere di combinare
       più dischi in uno, dette livelli RAID, possono fornire una
       superiore capacità di immagazzinamento dei dati del semplice
       mirroring, o possono alterare i tempi di attesa (tempi di
       accesso), o il throughput (transfer rate), nella lettura o
       scrittura, offrendo comunque la ridondanza che risulta utile
       in caso di malfunzionamenti.

       Anche se RAID può proteggere da eventuali malfunzionamenti
       del disco, non protegge da errori dell'operatore e dell'
       amministratore (errori umani), o da errori dovuti a bug di
       programmazione (forse dovuti anche ad errori nello stesso
       software RAID). La rete abbonda di storie tragiche di
       amministratori di sistema che hanno installato RAID e hanno
       perso tutti i loro dati.  RAID non sostituisce un backup
       frequente e regolarmente programmato.


       RAID può essere implementato via hardware, attraverso
       speciali controller di dischi, o via software, come un
       modulo del kernel che si interpone tra i driver di basso
       livello dei dischi e il file system. L'hardware RAID
       consiste comunque di un "controller di dischi", una
       periferica alla quale si possono collegare i disk drive.
       Usualmente si presenta come una scheda che si può connettere
       su uno slot ISA/EISA/PCI/S-Bus/MicroChannel. Tuttavia
       qualche controller RAID è fatto per connettersi a metà del
       cavo che collega il normale controller ai dischi. Quelli
       piccoli possono entrare nell'alloggiamento di un drive;
       quelli grandi possono essere installati in un loro cabinet
       con i loro alloggiamenti per dischi e una loro
       alimentazione.  Il più recente hardware RAID usato con le
       ultime e più veloci CPU fornirà probabilmente la migliore
       performance, ad un prezzo comunque abbastanza alto. Questo
       perché molti controller RAID contengono un DSP e della
       memoria cache che permette di togliere una fetta
       considerevole di carico alla CPU, e permettono un alto
       transfer rate grazie alla ampia memoria cache del
       controller. Il vecchio hardware RAID può agire come "freno"
       del sistema se usato con le nuove CPU: i vecchi DSP e
       memorie cache fanno da collo di bottiglia e la performance
       globale è spesso superata da quella del semplice RAID
       software e dai nuovi, normalissimi, controller.  Il RAID
       implementato via hardware  può essere vantaggioso rispetto a
       quello via software se può far uso della sincronizzazione
       dei dischi e può sapere la posizione della testina del disco
       rispetto al blocco del disco desiderato.  È vero però che
       molti dischi moderni (a basso costo) non offrono questi
       livelli di informazione e controllo sulla loro attività e
  quindi molto hardware RAID non ne trae vantaggio.
  L'hardware RAID di diverse marche, versioni e modelli è
  normalmente incompatibile. Se un controller RAID si rompe,
  deve essere rimpiazzato da un altro controller dello stesso
  tipo. Al momento della stesura di questo documento (giugno
  1998) un'ampia gamma di controller hardware funzionerà sotto
  Linux; in ogni caso nessuno di questi viene venduto con
  delle utilità di configurazione e gestione che funzionino
  sotto Linux.

  Software-RAID è formato da un set di moduli del kernel,
  combinato con delle utilità di gestione che implementano
  RAID solamente tramite software e non richiedono hardware
  speciale. Il sottosistema RAID di Linux è implementato come
  strato del kernel che si pone tra i driver a basso livello
  dei dischi (per dischi IDE, SCSI e Paraport) e l'interfaccia
  del dispositivo a blocchi. Il file system, sia esso ext2fs,
  DOS-FAT o altro, rimane sopra l'interfaccia del dispositivo
  a blocchi. Software-RAID, grazie alla sua natura software,
  risulta essere più flessibile di una soluzione hardware.  Il
  lato negativo è che richiede un maggiore utilizzo della CPU
  per poter girare bene rispetto ad una uguale implementazione
  hardware. Naturalmente sul costo non può essere battuto.
  Software-Raid ha una ulteriore importante caratteristica
  distintiva: opera su partizioni, perciò la partizione RAID è
  formata da un certo numero di partizioni di dischi. Questo
  contrasta con le soluzioni adottate da gran parte dell'
  hardware RAID, che uniscono assieme interi dischi per
  formarne una serie.  Fatto sta che utilizzando l'hardware si
  ha una sottosistema RAID trasparente rispetto al sistema
  operativo, cosa che tende a semplificare la gestione. Con il
  software, ci sono molte più opzioni di configurazione e
  scelte, che tendono a complicare la faccenda.


  Al momento della stesura di questo testo (giugno 1998) la
  gestione del RAID sotto Linux non è affatto banale, ed è una
  buona prova anche per degli esperti amministratori di
  sistema.  La teoria delle operazioni è complessa. I tool di
  sistema richiedono  modifiche agli script di avvio.
  Riprendere il controllo della situazione dopo un
  malfunzionamento del disco è un'operazione complessa che
  agevola l'errore umano. RAID non è per i novizi, ed ogni
  beneficio che può apportare all'affidabilità e alle
  prestazioni può essere facilmente controbilanciato da una
  maggiore complessità. In realtà i moderni dischi sono
  incredibilmente affidabili e le moderne CPU e i controller
  sono veramente potenti. Si possono ottenere più facilmente i
  livelli di prestazione e l'affidabilità desiderate
  acquistando hardware di alta qualità e/o più veloce



  2. D: Cosa sono i livelli RAID? Perché così tanti? Cosa li distingue?

       R: Differenti livelli RAID hanno prestazioni, ridondanza,
       capacità di immagazzinamento, affidabilità e costi differ­
       enti. Molti, ma non tutti, i livelli RAID offrono ridondanza
       per cautelarsi contro i malfunzionamenti dei dischi. Di
       quelli che implementano la ridondanza RAID-1 e RAID-5 sono i
       più popolari.  RAID-1 offre migliori prestazioni mentre
       RAID-5 un uso più efficiente dello spazio disco a dispo­
       sizione. Comunque cercare la migliore prestazione è una cosa
       completamente differente poiché la performance dipende
       fortemente da un'ampia gamma di fattori, dal tipo di appli­
       cazione alle dimensioni delle strisce, dei blocchi e dei
  file. Gli aspetti più difficoltosi della ricerca della
  migliore performance sono rimandati ad una sezione di questo
  HOWTO che vedremo dopo.

  Quanto segue descrive i differenti livelli RAID nel contesto
  dell'implementazione su Linux del Software RAID.


  ·  RAID-linear è una semplice concatenazione di partizioni
     che creano una più ampia partizione virtuale. È utile se
     si ha un certo numero di piccoli dischi e si vuole creare
     una unica, grande partizione. Questa concatenazione non
     offre ridondanza ed in effetti diminuisce l'affidabilità
     globale; la partizione così creata smetterà di funzionare
     non appena un solo disco si rovina.


  ·  RAID-1 è chiamato anche "mirroring".  Due (o più)
     partizioni, tutte della stessa grandezza, contengono
     ciascuna una copia degli stessi dati che risultano
     disposti nella stessa maniera sulle due partizioni (in
     inglese "disk-block by disk-block". ndt).  Il mirroring
     offre una forte protezione contro i malfunzionamenti dei
     dischi: se un disco si rompe se ne ha un altro con gli
     stessi dati. Il mirroring può anche migliorare le
     prestazioni in sistemi "I/O laden" (con grossi carichi di
     input-output. ndt) poiché le richieste di lettura possono
     essere divise su più dischi. Sfortunatamente il mirroring
     è il meno efficiente in materia di capacità di
     immagazzinamento: due partizioni in mirroring posso
     immagazzinare gli stessi dati di una.



  ·  "Striping" è l'idea che sta dietro a tutti gli altri
     livelli RAID. Una striscia (in inglese "stripe" da cui il
     nome di "striping". ndt) è una sequenza continua di
     blocchi del disco. Una striscia può essere così corta da
     contenere un solo blocco disco o può contenerne
     centinaia. I driver RAID dividono le partizioni in
     strisce; i vari livelli RAID differiscono nella maniera
     di organizzare le strisce e nei dati che vi memorizzano.
     Il rapporto tra le dimensioni delle strisce, la grandezza
     più ricorrente dei file nel file system e la loro
     disposizione nel disco è quello che determina le
     prestazioni globali di un sottosistema RAID.



  ·  RAID-0 è molto simile a RAID-linear, tranne per il fatto
     che le partizioni che lo compongono vengono divise in
     strisce e quindi suddivise. Come nel caso del RAID-linear
     il risultato è una singola partizione virtuale. Ancora
     come RAID-linear, RAID-0 non offre ridondanza diminuendo
     quindi l'affidabilità globale: il malfunzionamento di un
     solo disco mette fuori uso tutto. Spesso si crede che
     RAID-0 abbia prestazioni migliori rispetto a RAID-linear.
     Questo può essere o non essere vero, dipendendo dalle
     caratteristiche del file system, dalla grandezza più
     frequente dei file comparata con la dimensione delle
     strisce e dal tipo di carico a cui è sottoposto. Il file
     system ext2fs dispone i file in una partizione in modo da
     diminuire la frammentazione. Così, per semplicità, ogni
     dato accesso può essere indirizzato ad uno o più dischi e
     quindi la suddivisione delle strisce su più dischi non
     offre un vantaggio apparente. Comunque sia vi sono delle
     differenze nelle prestazioni, dipendenti dai dati, dal
     carico di lavoro e dalla dimensione delle strisce.



  ·  RAID-4 suddivide in strisce come RAID-0, ma richiede una
     partizione aggiuntiva per memorizzare le informazioni
     sulla parità. La parità è usata per offrire ridondanza
     sui dati: se un disco si rovina i dati sui dischi
     rimanenti possono essere usati per ricostruire quelli che
     erano sul disco rotto. Dati N dischi di dati e un disco
     di parità, la striscia di parità è computata prendendo
     una striscia da ognuno dei dischi di dati ed effettuando
     un XOR tra di esse. Quindi la capacità di memorizzazione
     di una serie di (N+1) dischi RAID-4 è N, molto meglio del
     mirroring di (N+1) dischi e buona come un setup RAID-0,
     per N grande. Da notare che per N=1 vi è un disco di dati
     e un disco di parità e RAID-4 somiglia molto al
     mirroring, nel quale ognuno dei due dischi è la copia
     dell'altro. RAID-4 NON offre le prestazioni in
     lettura/scrittura del mirroring ed anzi la sua
     performance in scrittura è considerevolmente peggiore.
     In breve questo accade a causa del fatto che
     l'aggiornamento della parità richiede la lettura della
     vecchia parità prima che la nuova parità venga calcolata
     e scritta.  In ambienti con un grosso carico di scrittura
     il disco di parità può diventare un collo di bottiglia
     poiché ogni processo di scrittura deve accedere al disco
     di parità.



  ·  RAID-5 evita il collo di bottiglia in scrittura di RAID-4
     memorizzando la striscia di parità su ognuno dei dischi.
     Ovviamente la prestazione in scrittura non è ancora buona
     come quella del mirroring, visto che la striscia di
     parità deve anche qui essere letta e deve esservi
     effettuato lo XOR prima che sia scritta. Anche la
     prestazione in lettura non è buona come quella del
     mirroring poiché, dopo tutto, vi è una sola copia dei
     dati e non due o più. Il vantaggio principale di RAID-5
     sul mirroring è che offre ridondanza e protezione nel
     caso di malfunzionamento di un solo disco, e allo stesso
     tempo ha una capacità di memorizzazione molto più alta
     quando è usato con tre o più drive.



  ·  RAID-2 e RAID-3 sono usati raramente, e sono stati in
     qualche maniera resi obsoleti dalla moderna tecnologia
     dei dischi. RAID-2 è simile a RAID-4, ma memorizza
     informazioni ECC al posto della parità.  Poiché tutti i
     dischi moderni incorporano sotto sotto un controllo ECC,
     il vantaggio è minimo. RAID-2 può dare una maggiore
     coerenza ai dati se viene a mancare la corrente mentre è
     in corso un'operazione di scrittura; però un gruppo di
     continuità e uno shutdown pulito danno gli stessi
     vantaggi.  RAID-3 è simile a RAID-4 tranne per il fatto
     che usa la minore grandezza possibile per le strisce.  Il
     risultato è che ogni operazione di lettura interessa
     tutti i dischi, facendo diventare difficile/impossibile
     soddisfare richieste di I/O contemporanee. Per evitare il
     ritardo dovuto alla latenza rotazionale RAID-3 richiede
     che la rotazione di tutti i dischi possa essere
     sincronizzata. Molto hardware moderno non dispone della
     capacità di sincronizzazione o, se ne dispone, mancano i
     connettori necessari, i cavi e la documentazione di chi
     lo ha prodotto. Né RAID-2 né RAID-3 sono livelli RAID
     supportati dai driver di Software RAID per Linux.



  ·  Altri livelli RAID sono stati definiti da vari
     ricercatori e produttori. Molti di questi non sono altro
     che la sovrapposizione di un tipo di raid su un altro.
     Qualcuno richiede dell'hardware speciale e altri sono
     protetti da brevetto. Non vi è una nomenclatura
     universalmente accettata per questi altri livelli. A
     volte i vantaggi di questi altri sistemi sono piccoli o
     almeno non appaiono finché il sistema non è sottoposto ad
     un alto livello di stress. Eccettuata la sovrapposizione
     di RAID-1 su RAID-0/linear, il Software RAID per Linux
     non consente nessuna di queste altre variazioni.



  3.  Considerazioni sul setup e sull'installazione


  1. D: Quale è il modo migliore di configurare Software RAID?

       R: Continuamente riscopro il fatto che la pianificazione del
       file-system è uno dei lavori più difficili sotto Unix. Per
       rispondere alla domanda, posso descrivere cosa si può fare.

       Supponiamo il setup che segue:

       ·  2 dischi EIDE, da 2.1 Gb ciascuno.


       disco partizione montata su   dimensione    dispositivo
         1      1       /                 300M   /dev/hda1
         1      2       swap               64M   /dev/hda2
         1      3       /home             800M   /dev/hda3
         1      4       /var              900M   /dev/hda4

         2      1       /root             300M   /dev/hdc1
         2      2       swap               64M   /dev/hdc2
         2      3       /home             800M   /dev/hdc3
         2      4       /var              900M   /dev/hdc4





  ·  Ogni disco è su un controller (e cavo) separato.  La mia
     teoria è che un guasto al controller o al cavo non
     manderà in tilt tutti e due i dischi. Questo permette un
     miglioramento delle performance rispetto alla gestione di
     operazioni parallele

  ·  Installare Linux su (/) della  partizione /dev/hda1.
     Marcare questa partizione come avviabile.

  ·  /dev/hdc1 conterrà una copia ``fredda'' di /dev/hda1.
     Questa non è una copia RAID, è proprio una semplice
     copia. Serve solamente nel caso che il primo disco si
     rompa; si può usare un disco, di recupero, marcare
     /dev/hdc1 come avviabile, e usare questa partizione per
     continuare a lavorare senza dover reinstallare il
     sistema. Può anche essere utile mettere una copia del
     kernel di /dev/hdc1 su LILO per semplificare il boot in
     caso di malfunzionamento.

     Qui si suppone che nel caso di un grave malfunzionamento
     si possa ancora far partire il sistema senza
     preoccupazioni riguardanti la corruzione dei superblock
     raid o di altri errori del raid che non si capiscono.

  ·  /dev/hda3 e /dev/hdc3 saranno il mirror /dev/md0.

  ·  /dev/hda4 e /dev/hdc4 saranno il mirror /dev/md1.

  ·  abbiamo scelto/var e /home per essere mirrorate in
     partizioni separate, seguendo questa logica

  ·  / (la partizione root) conterrà dati relativamente
     statici, non soggetti a cambiamenti. Ad ogni effetto sarà
     si sola lettura anche se non sarà impostata e montata
     veramente in sola lettura


  ·  /home conterrà i dati che cambiano "lentamente".

  ·  /var conterrà i dati che cambiano rapidamente, inclusi i
     mail spool, i database ed i log del web server.

     L'idea che sta dietro all'uso di più partizioni separate
     è che se, per qualche bizzarra, ragione che sia un errore
     umano, un calo di tensione, o altro il sistema operativo
     impazzisce, il danno è limitato ad una sola partizione.
     In un caso tipico vi è un calo di tensione mentre il
     sistema sta scrivendo sul disco. Questo lascerà
     sicuramente il file system in uno stato di
     inutilizzabilità, a cui sarà posto rimedio da fsck nel
     boot seguente. Anche se fsck farà del suo meglio per
     rimettere a posto la situazione evitando di fare
     ulteriori danni, è confortante sapere che ogni danno è
     stato limitato ad una sola partizione. In un altro caso
     tipico l'amministratore di sistema fa un errore durante
     le operazioni di recupero del file system, cosa che porta
     alla cancellazione o alla distruzione dei dati.  L'uso
     delle partizioni può aiutare a contenere le ripercussioni
     degli errori dell'operatore.

  ·  Un'altra scelta ragionevole per la disposizione delle
     partizioni potrebbe essere quella di /usr o di /opt.  In
     effetti, /opt e /home sono una buona scelta come
     partizioni RAID-5, se si hanno più hard disk. Una parola
     sulla prudenza da utilizzare: NON mettere /usr in una
     partizione RAID-5. Se si avesse un grave malfunzionamento
     si potrebbe scoprire che non si può montare /usr, e che
     si ha bisogno di qualche strumento che vi risiede (ad es.
     i programmi per la rete, o il compilatore.)  Con RAID-1,
     se si ha un malfunzionamento e RAID smette di funzionare,
     si può almeno montare uno dei due mirror.  La stessa cosa
     non si può fare con ogni altro livello RAID (RAID-5,
     striping, linear RAID).



     Così, per rispondere alla domanda:

  ·  installare il S.O. sul disco 1, partizione 1.  NON
     montare altre partizioni.

  ·  installare RAID seguendo le istruzioni.

  ·  configurare md0 e md1.

  ·  convincersi del fatto che si sa che cosa fare in caso di
     malfunzionamento del disco! Si scoprano gli errori
     dell'amministratore di sistema adesso, non non durante
     una vera crisi!  Sperimentate!  (noi abbiamo tolto
     corrente durante l'attività del disco, poco ortodosso ma
     fa imparare molto).

  ·  effettuate una successione di
     mount/copy/unmount/rename/reboot per muovere /var su
     /dev/md1.  Fatelo attentamente, non è pericoloso.

  ·  godetevi il tutto!



  2. D: Quale è la differenza tra i comandi mdadd, mdrun, etc. e quelli
     raidadd, raidrun?

       R: I nomi dei tool sono stati cambiati dalla versione 0.5
       del pacchetto raidtools. La convenzione che voleva che i
       comandi iniziassero per  md era usata nella versione 0.43 e
       precedenti, mentre quella nuova che fa iniziare i comandi
       per raid viene usata nella versione 0.5 e successive.



  3. D: Vorrei utilizzare RAID-Linear/RAID-0 presente nel kernel 2.0.34.
     Vorrei non applicare la patch raid, poiché non sono richieste per
     RAID-0/Linear. Dove posso procurarmi i tool RAID per gestire il
     sistema?

       R: Questa è una bella domanda, poiché i più nuovi tool raid
       abbisognano che le patch RAID-1,4,5 siano state applicate al
       kernel per compilarsi. Non conosco versioni binarie, precom­
       pilate dei tool raid disponibili in questo momento. Comunque
       sia, esperimenti hanno dimostrato che i file binari dei tool
       raid, compilati su un kernel 2.1.100, sembrano funzionare
       abbastanza bene nella creazione di una partizione
       RAID-0/linear sotto 2.0.34. Un'anima impavida me li ha chi­
       esti ed io ho temporaneamente reso disponibili i binari di
       mdadd, mdcreate, ecc, su http://linas.org/linux/Software-
       RAID/ Avrete bisogno delle pagine di manuale, ecc. che si
       trovano nel pacchetto standard dei raid-tools.



  4. D: Posso mettere in strip/mirror la partizione di root (/)?  Perché
     non posso far partire Linux direttamente dai dischi md?


       R: Sia LILO che Loadlin hanno bisogno di una partizione che
       non sia in strip/mirror per potervi leggere l'immagine del
       kernel.  Se volete mettere in strip/mirror la partizione di
       root (/), avrete bisogno di creare una partizione che non
       sia in strip/mirror dove poter mettere il kernel. Tipica­
       mente questa partizione viene chiamata /boot. Fatto questo
       si può quindi usare o il supporto per il ramdisk iniziale
       (initrd) o le patch di Harald Hoyer <HarryH@Royal.Net> che
       consentono ad una partizione in strip/mirror di essere usata
       come root. (Adesso queste patch sono una parte standard dei
       recenti kernel 2.1.x)


       Si possono usare approcci diversi.  Uno è documentato
  dettagliatamente nel Bootable RAID mini-HOWTO:
  <ftp://ftp.bizsystems.com/pub/raid/bootable-raid>.


  In alternativa, si può usare mkinitrd per costruire
  un'immagine per il ramdisk, vedere di seguito.


  Edward Welbon <welbon@bga.com> ha scritto:

  ·  ... tutto quello che serve è uno script che gestisca il
     setup di boot.  Per montare un file system md come root,
     la cosa principale da fare è costruire un'immagine
     iniziale del file system che abbia i moduli e i tool md
     necessari per far partire md. Io ho un semplice script
     che fa tutto ciò.


  ·  Come supporto per il boot utilizzo un piccolo ed
     economico disco SCSI (170MB lo ho preso usato per $20).
     Il disco è collegato ad un AHA1452, ma avrebbe potuto
     essere un disco IDE a buon prezzo sull'interfaccia nativa
     IDE.  Non c'è bisogno che sia un disco molto veloce
     poiché serve solamente per il boot.


  ·  Questo disco contiene un piccolo file system dove trova
     posto il kernel e l'immagine del file system per initrd.
     L'immagine iniziale del file system contiene abbastanza
     roba da permettermi di caricare il modulo driver per il
     dispositivo raid SCSI e poter accedere alla partizione
     che diverrà root.  Poi eseguo un


       echo 0x900 > /proc/sys/kernel/real-root-dev





  (0x900 è per /dev/md0) e esco da linuxrc.  Il boot procede
  normalmente da qui in poi.


  ·  Ho compilato molti driver come moduli eccetto quello per
     l'AHA1452 che serve per il file system initrd.  Il kernel
     che uso è così molto piccolo. Il metodo è perfettamente
     affidabile, lo sto usando sin da prima della versione
     2.1.26 e non ho mai avuto un problema che non sia
     riuscito a risolvere facilmente. Il file system è
     addirittura sopravvissuto a diversi crash dei kernel
     2.1.4[45] senza reali difficoltà.


  ·  Una volta avevo partizionato i dischi raid in maniera
     tale che i cilindri iniziali del primo disco raid
     contenevano il kernel e i cilindri iniziali del secondo
     disco raid contenevano l'immagine iniziale del file
     system, adesso invece ho messo la swap nei primi cilindri
     dei dischi raid poiché questi sono i più veloci (perché
     sprecarli nel boot?).


  ·  La cosa bella dell'avere un dispositivo che costa poco
     dedicato al boot è che è facile effettuarne il boot e che
     risulta utile come disco di recupero se necessario. Se
     siete interessati, potete dare un'occhiata allo script
     che genera l'immagine iniziale per il ram disk e che
     quindi fa partire LILO.

       <http://www.realtime.net/~welbon/initrd.md.tar.gz>



  Per adesso è abbastanza per fare quello che serve.  Non è
  specificamente bello e potrebbe sicuramente costruire
  un'immagine del file system molto più piccola per il ram
  disk iniziale. Dovrebbe essere facile renderlo più effi­
  ciente.  Ma del resto usa LILO così com'è.  Se gli apportate
  dei miglioramenti vi prego di mandarmene una copia. 8-)



  5. D: Ho sentito dire che si può usare il mirroring sullo striping
     RAID.  È vero? Posso usare il mirroring sul dispositivo di
     loopback?

       R: Si, ma non il contrario. Si può mettere una striscia su
       più dischi e poi effettuarne il mirroring. Comunque sia lo
       striping non può essere messo al di sopra del mirroring.


       Per darne una breve spiegazione tecnica si può dire che le
       personality linear e stripe usano la routine ll_rw_blk per
       gli accessi. La routine ll_rw_blk mappa dispositivi di
       dischi e settori, non blocchi. I dispositivi a blocchi
       possono essere stratificati uno sull'altro; ma i dispositivi
       che effettuano un accesso al disco diretto, a basso livello,
       come fa ll_rw_blk non possono essere sovrapposti.


       In questo momento (Novembre 1997) RAID non può funzionare
       sui dispositivi di loopback, anche se questo dovrebbe essere
       possibile a breve.



  6. D: Ho due piccoli dischi e tre dischi più grandi. Posso concatenare
     i due dischi piccoli con RAID-0 e quindi creare una partizione
     RAID-5 con questi e quelli più grandi?

       R: In questo momento (Novembre 1997), non si può creare una
       partizione RAID-5 in questa maniera. Si può farlo solo con
       RAID-1 al di sopra della concatenazione dei drive.



  7. D: Quale è la differenza tra RAID-1 e RAID-5 per una configurazione
     che prevede due dischi (cioè la differenza tra una serie di due
     dischi RAID-1 e una serie di due dischi RAID-5)?

       R: Non c'è differenza nella capacità di immagazzinamento.
       Non si possono aggiungere dischi a nessuno dei due sottosis­
       temi per aumentarne la capacità (vedi la domanda qui di
       seguito per i dettagli).


       RAID-1 offre un vantaggio nella prestazione in lettura: il
       driver RAID-1 usa la tecnologia distributed-read (lettura
       distribuita. ndt) per leggere contemporaneamente due
       settori, uno da ogni disco, raddoppiando la performance in
       lettura.
  Il driver RAID-5, anche se fortemente ottimizzato,
  attualmente (Settembre 1997) non considera il fatto che il
  disco di parità è una copia del disco dati. Quindi le
  letture avvengono in maniera seriale.




  8. D: Come posso proteggermi dal malfunzionamento di due dischi?


       A: Qualcuno degli algoritmi RAID protegge da un malfunziona­
       mento multiplo dei dischi, ma nessuno di questi algoritmi è
       attualmente implementato da Linux. Detto ciò il Software
       RAID per Linux può essere utilizzato per proteggersi da un
       malfunzionamento di più dischi stratificando serie su serie
       di dischi. Per esempio, nove dischi possono essere utiliz­
       zati per creare tre serie raid-5.  Quindi queste tre serie
       possono a loro volta essere legate assieme in una singola
       serie di dischi RAID-5.  In effetti questo tipo di configu­
       razione arriva a proteggere da un malfunzionamento di tre
       dischi. Va notato il fatto che una grande quantità di spazio
       disco va ''persa'' per la ridondanza delle informazioni.



           Per una serie di NxN dischi raid-5
           N=3, 5 dischi su 9 sono usati per la parità (=55%)
           N=4, 7 dischi su 16
           N=5, 9 dischi su 25
           ...
           N=9, 17 dischi su 81 (=~20%)





  In generale, una serie di MxN dischi userà MxN-1 dischi per
  la parità. Lo spazio "perso" è minimo quando M=N.

  Un'altra alternativa è quella di creare una serie RAID-1 con
  tre dischi. Va notato il fatto che poiché tutti e tre i
  dischi contengono dati identici, 2/3 dello spazio vanno
  ``sprecati''.




  9. D: Mi piacerebbe capire come è possibile che ci sia un programma
     tipo fsck: se la partizione non è stata smontata in maniera
     ortodossa, fsck interviene e riaggiusta il filesystem da solo in
     più del 90% dei casi. Poiché la macchina è capace di porsi rimedio
     da sola con ckraid --fix, perché non farlo diventare automatico?


       R: Si può ottenere ciò aggiungendo linee come le seguenti a
       /etc/rc.d/rc.sysinit:

           mdadd /dev/md0 /dev/hda1 /dev/hdc1 || {
               ckraid --fix /etc/raid.usr.conf
               mdadd /dev/md0 /dev/hda1 /dev/hdc1
           }




  o

      mdrun -p1 /dev/md0
      if [ $? -gt 0 ] ; then
              ckraid --fix /etc/raid1.conf
              mdrun -p1 /dev/md0
      fi



  Prima di presentare uno script più completo e affidabile,
  rivediamo la teoria delle operazioni.

  Gadi Oxman ha scritto: In uno shutdown sporco, Linux può
  rimanere in uno degli stati seguenti:

  ·  Il dischi RAID erano stati aggiornati con i dati
     contenuti nella memoria cache a loro destinata quando è
     avvenuto lo shutdown; non sono andati persi dati.

  ·  La memoria cache dei dischi RAID conteneva informazioni
     non scritte sui dischi quando è avvenuto il blocco del
     sistema; questo ha portato ad un filesystem danneggiato e
     potenzialmente alla perdita di dati.

     Quest'ultimo stato può essere ulteriormente suddiviso in
     altri due stati:


  ·  Linux era in fase di scrittura dati quando si è avuto lo
     shutdown.

  ·  Linux non era in fase di scrittura dati quando si è
     verificato il blocco.


     Supponiamo che stavamo usando una serie di dischi RAID-1.
     Nel caso (2a) potrebbe accadere che, prima del blocco, un
     piccolo numero di blocchi dati sia stato scritto con
     successo su solo alcuni dei dischi di mirror e al
     prossimo boot i mirror non conterranno più` gli stessi
     dati.

     Se si ignorassero le differenze dei mirror, il codice di
     bilanciamento della lettura dei raidtools-0.36.3 potrebbe
     scegliere di leggere i suddetti dati da uno qualsiasi dei
     dischi di mirror, cosa che porterebbe ad un comportamento
     incoerente (per esempio, l`output di e2fsck -n /dev/md0
     potrebbe essere differente di volta in volta).


     Poiché RAID non protegge dagli shutdown sporchi,
     usualmente non c`e` un modo ''sicuramente corretto'' di
     correggere le differenze nei dischi di mirror e il
     danneggiamento del filesystem.

     Per esempio il comportamento predefinito di ckraid --fix
     sarà quello di scegliere il primo disco di mirror
     operativo e aggiornare gli altri dischi di mirror con il
     suo contenuto.  Tuttavia, a seconda della situazione dei
     dischi al momento del blocco, i dati negli altri dischi
     di mirror potrebbero essere più recenti e si potrebbe
     scegliere di copiare i dati da quei dischi o forse di
     usare un metodo differente per riparare le cose.

     Lo script che segue definisce una delle più robuste
     sequenze di boot. In particolare si cautela dalle lunghe
     ripetizioni dell`esecuzione di ckraid quando si ha a che
     fare con dischi, controller o driver dei controller che
     non cooperano.  Lo si modifichi in modo da adeguarlo alla
     propria configurazione, e lo si copi su rc.raid.init.
     Quindi si esegua rc.raid.init dopo che la partizione di
     root è stata controllata da fsck e montata in
     lettura/scrittura ma prima che le rimanenti partizioni
     siano controllate da fsck. Assicurarsi che la directory
     attuale sia nel percorso di ricerca.

         mdadd /dev/md0 /dev/hda1 /dev/hdc1 || {
             rm -f /fastboot             # forza l`esecuzione di fsck
             ckraid --fix /etc/raid.usr.conf
             mdadd /dev/md0 /dev/hda1 /dev/hdc1
         }
         # se il sistema si bloccasse più avanti durante questo processo di boot
         # vorremmo che almeno questo dispositivo md non ne risentisse.
          /sbin/mdstop /dev/md0

         mdadd /dev/md1 /dev/hda2 /dev/hdc2 || {
             rm -f /fastboot             # forza l`esecuzione di fsck
             ckraid --fix /etc/raid.home.conf
             mdadd /dev/md1 /dev/hda2 /dev/hdc2
         }
         # se il sistema si bloccasse più avanti durante questo processo di boot
         # vorremmo che almeno questo dispositivo md non ne risentisse.
         /sbin/mdstop /dev/md1

         mdadd /dev/md0 /dev/hda1 /dev/hdc1
         mdrun -p1 /dev/md0
         if [ $? -gt 0 ] ; then
             rm -f /fastboot             #  forza l`esecuzione di fsck
             ckraid --fix /etc/raid.usr.conf
             mdrun -p1 /dev/md0
         fi
         # se il sistema si bloccasse più avanti durante questo processo di boot
         # vorremmo che almeno questo dispositivo md non ne risentisse.
         /sbin/mdstop /dev/md0

         mdadd /dev/md1 /dev/hda2 /dev/hdc2
         mdrun -p1 /dev/md1
         if [ $? -gt 0 ] ; then
             rm -f /fastboot             #   forza l`esecuzione di fsck
             ckraid --fix /etc/raid.home.conf
             mdrun -p1 /dev/md1
         fi
         # se il sistema si bloccasse più avanti durante questo processo di boot
         # vorremmo che almeno questo dispositivo md non ne risentisse.
         /sbin/mdstop /dev/md1

         # OK, adesso con i soli comandi md. Se ci fossero stati errori
         # i controlli precedenti dovrebbero aver rimesso tutto a posto.
         /sbin/mdadd /dev/md0 /dev/hda1 /dev/hdc1
         /sbin/mdrun -p1 /dev/md0

         /sbin/mdadd /dev/md12 /dev/hda2 /dev/hdc2
         /sbin/mdrun -p1 /dev/md1




  In aggiunta a questo si dovrà creare un file rc.raid.halt
  che dovrebbe apparire come questo:


      /sbin/mdstop /dev/md0
      /sbin/mdstop /dev/md1



  Assicuratevi di aver modificato sia rc.sysinit che
  init.d/halt per far eseguire questa procedura da qualsiasi
  parte il filesystem venga smontato prima di un halt/reboot.
  (Si noti che rc.sysinit smonta ed effettua un reboot se fsck
  termina l`esecuzione con un errore.)




  10.
     D: Posso configurare metà di un mirror RAID-1 con il solo disco che
     ho adesso e poi dopo aggiungervi semplicemente un altro disco?


       R: Con gli strumenti di adesso no, almeno non in maniera
       semplice.  In particolare non si può solamente copiare il
       contenuto di un disco su un altro e poi appaiarli. Questo a
       causa del fatto che i driver RAID usano un poco di spazio
       alla fine della partizione per memorizzare i superblock.
       Questo diminuisce leggermente lo spazio disponibile per il
       filesystem; ma se si provasse a forzare una partizione
       RAID-1 su una partizione con un filesystem preesistente, i
       superblock sovrascriverebbero una parte del filesystem con­
       fondendo i dati. Poiché il filesystem ext2fs distribuisce i
       file in maniera casuale su una partizione (per evitarne la
       frammentazione), con grossa probabilità qualche file
       risiederà alla fine della partizione anche se il disco non è
       pieno.


       Se siete abili, suppongo che possiate calcolarvi quanto
       spazio il superblock RAID occuperà e quindi rendere il
       filesystem leggermente più piccolo, in modo da lasciare lo
       spazio di cui la memorizzazione del superblock RAID avrà
       bisogno in seguito.  Ma, se siete così abili, sarete quindi
       abbastanza bravi da modificare i tool in modo tale che lo
       facciano automaticamente (i tool non sono terribilmente
       complessi).


       Nota: il lettore attento avrà pensato che il trucco seguente
       potrebbe funzionare; non l'ho provato né verificato:
       Eseguite mkraid con /dev/null come uno dei dispositivi.
       Quindi eseguite mdadd -r sul solo vero disco (non eseguite
       mdadd /dev/null). Il comando mkraid dovrebbe aver
       configurato con successo il sistema raid, e il comando mdadd
       serve solo a forzare il funzionamento del sistema in
       modalità "degradata" (in inglese "degraded mode". ndt), come
       se uno dei due dischi fosse rotto.



  4.  Riparare gli errori


  1. D: Lavoro con un dispositivo RAID-1 (mirroring) e la corrente è
     andata via mentre il disco era in attività. Cosa devo fare?


       R: La ridondanza che i livelli RAID offrono serve a pro­
       teggere nei confronti di un malfunzionamento del disco, non
  contro un difetto di alimentazione.

  Vi sono diversi modi di rimettere le cose a posto in questa
  situazione.


  ·  Metodo (1): Usare i tool raid. Questi possono essere
     usati per rimettere in sincronia il sistema raid. I danni
     al filesystem non vengono corretti; dopo che il sistema
     raid è stato rimesso in sincronia, il filesystem deve
     ancora essere riparato con fsck. I sistemi RAID possono
     essere controllati con ckraid /etc/raid1.conf (per
     RAID-1, altrimenti /etc/raid5.conf, etc.)

     Eseguendo ckraid /etc/raid1.conf --fix il programma
     sceglierà uno dei dischi della serie (usualmente il
     primo), e userà questo come copia master, copiando i suoi
     blocchi su quelli degli altri dischi nel mirror. Per
     designare un disco da utilizzare come copia master si può
     usare l'opzione --force-source: per esempio, ckraid
     /etc/raid1.conf --fix --force-source /dev/hdc3 . Il
     comando ckraid può essere lanciato senza l'opzione --fix
     per verificare il sistema RAID inattivo senza apportargli
     modifiche. Quando vi sentirete a vostro agio con le
     modifiche proposte, potrete aggiungere l'opzione --fix.

  ·  Metodo (2): Paranoico, spenditempo, non molto migliore
     del primo metodo. Assumiamo che la serie di dischi RAID
     sia formata da due dischi, e consista delle partizioni
     /dev/hda3 e /dev/hdc3. Potete provare ciò che segue:

     a. fsck /dev/hda3

     b. fsck /dev/hdc3

     c. si decida quale delle due partizioni ha meno errori o
        dove si possano aggiustare meglio o dove sono i dati
        che vi interessano. Scegliete l'una o l'altra come
        nuova copia ``master''. Diciamo che avete scelto
        /dev/hdc3.

     d. dd if=/dev/hdc3 of=/dev/hda3

     e. mkraid raid1.conf -f --only-superblock


     Al posto degli ultimi due passi, potete eseguire ckraid
     /etc/raid1.conf --fix --force-source /dev/hdc3 che
     dovrebbe essere leggermente più veloce.

  ·  Metodo (3): Versione del metodo precedente per pigri. Se
     non avete voglia di aspettare che il lungo controllo di
     fsck venga completato, va bene anche saltare i primi tre
     passi illustrati sopra e andare direttamente agli ultimi
     due.  Assicuratevi solamente che venga eseguito fsck
     /dev/md0 dopo che avete fatto. Il metodo (3) è solo il
     metodo (1) travestito.


     In ogni caso i passi precedenti serviranno solo a
     sincronizzare i sistemi raid. Il filesystem probabilmente
     avrà ancora bisogno di riparazioni: perciò fsck dovrà
     essere eseguito sul dispositivo md quando esso è attivo e
     non è stato montato.


     Con una serie di tre dischi RAID-1, vi sono più
     possibilità come quella di usare due dischi per
     ''votare'' una risposta a maggioranza. I tool per
     automatizzare questa procedura attualmente (Settembre 97)
     non esistono.



  2. D: Ho un sistema RAID-4 o RAID-5 (parità) e la corrente è andata
     via mentre i dischi erano in attività. Cosa devo fare adesso?


       R: La ridondanza che i livelli RAID offrono serve a pro­
       teggere nei confronti di un malfunzionamento del disco, non
       contro un difetto di alimentazione.

       Poiché i dischi formanti una serie RAID-4 o RAID-5 non con­
       tengono un filesystem che fsck può leggere vi sono meno
       scelte nella riparazione. Non si può usare fsck per un con­
       trollo o una riparazione preliminare; si deve usare prima
       ckraid.



       Il comando ckraid può essere eseguito in modalità "sicura"
       senza l'opzione --fix per verificare il sistema RAID senza
       apportargli cambiamenti. Quando vi sentirete a vostro agio
       con i cambiamenti proposti basterà aggiungere l'opzione
       --fix.


       Se si vuole si può provare designando uno dei dei dischi
       come ``disco rotto''. Fatelo con l'opzione --suggest-failed-
       disk-mask (in inglese suona come "suggerisci-maschera-disco-
       rotto". ndt).

       Un solo bit dovrà essere indicato nell'opzione: RAID-5 non
       può recuperare due dischi non funzionanti.  La maschera è
       una maschera binaria: quindi:

           0x1 == primo disco
           0x2 == secondo disco
           0x4 == terzo disco
           0x8 == quarto disco, etc.




       In alternativa si può scegliere di modificare i settori di
       parità usando l'opzione --suggest-fix-parity. Questa farà si
       che la parità venga ricalcolata dagli altri settori.


       Le opzioni --suggest-failed-disk-mask e --suggest-fix-parity
       possono essere usate senza problemi per la sola verifica.
       Non vengono apportati cambiamenti se l'opzione --fix non è
       stata specificata. Quindi potete sperimentare schemi
       differenti di riparazione.




  3. D: Il mio dispositivo RAID-1, /dev/md0 è formato da due partizioni
     di hard disk: /dev/hda3 e /dev/hdc3.  Recentemente, il disco che
     conteneva /dev/hdc3 si è rotto, ed è stato rimpiazzato da un nuovo
     disco.  Il mio migliore amico, che non conosce RAID, dice che la
     cosa corretta da fare adesso è ''dd if=/dev/hda3 of=/dev/hdc3''.
     Ho provato a farlo, ma le cose continuano a non funzionare.


       R: Il tuo migliore amico dovrebbe rimanere alla larga dal
       tuo computer.  Fortunatamente non vi sono stati danni gravi.
       Si può riaggiustare il tutto eseguendo:


       mkraid raid1.conf -f --only-superblock





  Usando dd, sono state create due copie identiche della par­
  tizione. Questo va quasi bene, tranne per il fatto che le
  estensioni RAID-1 del kernel si aspettano che i superblock
  RAID siano differenti.  Così, quando si prova a riattivare
  RAID, il software nota il problema e disattiva una delle due
  partizioni. Ricreando i superblock, si dovrebbe avere un
  sistema perfettamente funzionante.



  4. D: La mia versione di mkraid non ha un'opzione --only-superblock .
     Che devo fare?

       R: I nuovi tool non supportano questa opzione, che è stata
       rimpiazzata da --force-resync. È stato riferito che la
       seguente sequenza di comandi funziona con gli ultimi tool e
       software:


         umount /web (dove /dev/md0 è stata montata)
         raidstop /dev/md0
         mkraid /dev/md0 --force-resync --really-force
         raidstart /dev/md0





  Dopo questo, un cat /proc/mdstat dovrebbe dare resync in
  progress, e a questo punto dovrebbe essere possibile effet­
  tuare un mount /dev/md0.



  5. D: Il mio dispositivo RAID-1, /dev/md0 è formato da due partizioni:
     /dev/hda3 e /dev/hdc3.  Il mio migliore amico/a (in inglese "My
     best (girl)friend" NdT), che non conosce RAID, ha eseguito fsck su
     /dev/hda3 mentre io non guardavo e adesso RAID ha smesso di
     funzionare.  Cosa devo fare?


       R: Il concetto di "migliore amico" andrebbe riesaminato.  In
       generale, fsck non dovrebbe essere mai eseguito su una sin­
       gola partizione facente parte di un sistema RAID.  Pre­
       sumendo che nessuna partizione sia stata fortemente danneg­
       giata non sono andati persi dati e il dispositivo RAID-1 può
       essere recuperato come segue:

          a. effettuare un backup del filesystem di /dev/hda3


     b. dd if=/dev/hda3 of=/dev/hdc3

     c. mkraid raid1.conf -f --only-superblock

  Questo dovrebbe riportare al funzionamento il dispositivo di
  mirror.



  6. D: Perché la procedura precedente funziona?

       R: Perché ogni partizione componente un mirror RAID-1 è una
       copia perfettamente valida del filesystem. Addirittura il
       mirroring può essere disabilitato e una delle partizioni può
       venire montata e funzionerà senza problemi come un filesys­
       tem normale, senza RAID. Quando si è pronti a ripartire con
       RAID-1, si smonti la partizione e si seguano le istruzioni
       sopracitate per far ripartire il mirror. Si noti che le
       istruzioni di cui sopra valgono SOLO per RAID-1 e per nessun
       altro livello.



       Vi potrebbe far sentire più a vostro agio l'invertire la
       direzione della copia di cui sopra: copiare dal disco che
       non è stato toccato a quello che lo è stato. Solo
       assicuratevi che alla fine venga eseguito fsck sul
       risultante dispositivo md.



  7. D: Mi sento un po' confuso dalle domande riportate sopra, ma ancora
     non mollo. Ma è sicuro eseguire fsck /dev/md0 ?


       R: Si, è una cosa sicura l'esecuzione di fsck sui disposi­
       tivi md. In effetti questo è l'unico posto sicuro dove
       eseguire fsck.



  8. D: Se un disco si sta deteriorando lentamente, sarà ovvio scoprire
     quale sia? Sono preoccupato dal fatto che non lo sia, e questa
     confusione potrebbe portare a qualche decisione pericolosa da parte
     di un amministratore di sistema.



       R: Una volta che un disco si rompe, un codice di errore
       viene trasmesso dal driver a basso livello al driver RAID.
       Il driver RAID marcherà questo disco come ``cattivo'' nei
       superblock dei dischi ``buoni'' (in questa maniera più
       avanti sapremo quale dei dischi di mirror sia buono e quale
       non) e continuerà le operazioni RAID sui rimasti dischi fun­
       zionanti.


       Questo, va da sé, dà per certo che il disco ed i driver di
       basso livello possano accorgersi di un errore in
       lettura/scrittura e che, per esempio, non continuino a
       danneggiare i dati in silenzio.  Questo è vero per i driver
       attuali (schemi di rilevazione dell'errore sono usati
       internamente) ed è base delle operazioni RAID.



  9. D: E sulla riparazione a caldo?


       R: Si sta lavorando per completare la ``ricostruzione a
       caldo''.  Con questa funzionalità, si possono aggiungere dei
       dischi ``spare''  al set RAID (sia esso di livello 1 o 4/5),
       e quando un disco smette di funzionare i dati contenuti in
       esso saranno ricostruiti su uno dei dischi spare durante
       l'attività, senza nemmeno aver bisogno di fermare il set
       RAID.


       Tuttavia, per usare questa funzionalità, il disco spare deve
       essere stato dichiarato durante il boot, o esso dovrà essere
       aggiunto ``a caldo'', cosa che richiede l'uso di connettori
       e cabinet speciali che consentano di aggiungere un disco
       senza togliere corrente.


       Da Ottobre 97 esiste una versione beta di MD che consente:

       ·  la ricostruzione dei livelli RAID 1 e 5 su dischi spare

       ·  la ricostruzione della parità di RAID-5 dopo uno shutdown
          sporco

       ·  l'aggiunta ``a caldo'' di dischi spare ad una serie già
          in funzione di dischi RAID 1 o 4/5.

          Come predefinizione, la ricostruzione automatica è in
          questo momento (Dicembre 97) disabilitata a causa della
          natura ancora sperimentale di questo lavoro. Può comunque
          essere abilitata cambiando il valore di
          SUPPORT_RECONSTRUCTION in include/linux/md.h.


          Se i drive spare sono stati configurati su un sistema
          raid quando esso è stato creato e la ricostruzione è
          stata attivata nel kernel, i drive spare conterranno da
          subito il superblock RAID (scritto da mkraid), e il
          kernel sarà capace di ricostruire il contenuto in maniera
          automatica (senza bisogno degli usuali passi mdstop,
          cambia il drive,ckraid, mdrun).


          Se non avete configurato la ricostruzione automatica e
          non avete configurato un disco spare, la procedura
          descritta da Gadi Oxman <gadio@netvision.net.il> è quella
          raccomandata:

       ·  Per adesso, una volta che il primo disco è stato rimosso,
          il sistema RAID continuerà a funzionare in modalità
          ``degradata''.  Per riportarlo alla piena funzionalità
          avrete bisogno di:

       ·  fermare il sottosistema RAID (mdstop /dev/md0)

       ·  rimpiazzare il disco rotto

       ·  eseguire ckraid raid.conf per ricostruire il suo
          contenuto

       ·  far ripartire RAID (mdadd, mdrun).

          A questo punto, nel sistema funzioneranno di nuovo tutti
          i dischi, garantendoci dal malfunzionamento di uno di
     essi.

     Per adesso non è possibile assegnare singoli dischi spare
     a diverse serie RAID. Ogni sottosistema richiederà il
     proprio disco spare.



  10.
     D: Vorrei che ci fosse un allarme udibile per ``ehi tu, si è rotto
     un disco nel mirror'' in modo tale che anche il novello
     amministratore di sistema possa sapere che c'è un problema.


       R: Un evento come questo viene segnalato nei log di sistema
       dal kernel con la priorità ``KERN_ALERT''. Vi sono diversi
       pacchetti software che controllano i file log di sistema e
       fanno emettere un bip allo speaker del PC, eseguono un
       pager, mandano e-mail ecc. automaticamente.



  11.
     D: Come posso fare a far partire RAID-5 in modalità degradata (con
     un disco rotto e non ancora rimpiazzato)?


       R: Gadi Oxman <gadio@netvision.net.il> ha scritto: Normal­
       mente, per far funzionare un set di n dischi RAID-5 si deve
       eseguire:


       mdadd /dev/md0 /dev/disk1 ... /dev/disk(n)
       mdrun -p5 /dev/md0





  Anche se uno dei dischi è rotto, si deve comunque eseguire
  mdadd su quel disco, come se tutto fosse normale. (??
  provare a usare /dev/null al posto del disco rotto ???
  occhio)

  Quindi,

  Il sistema RAID funzionerà in modalità degradata con (n - 1)
  dischi. Se l'esecuzione di ``mdrun'' non va a buon fine, il
  kernel ha notato un errore (per esempio diversi dischi rotti
  o uno shutdown sporco). Si usi ``dmesg'' per visionare i
  messaggi di errore del kernel generati dall'esecuzione di
  ``mdrun''.  Se il set raid-5 è rovinato a causa di un calo
  di tensione, e non a causa della rottura di un disco, si può
  tentare di recuperare il tutto creando un nuovo superblock
  RAID:


       mkraid -f --only-superblock raid5.conf





  Una serie di dischi RAID non fornisce protezione alcuna con­
  tro i difetti dell'alimentazione o contro un blocco del ker­
  nel e quindi non può nemmeno garantire un corretto recupero
  dei dati.  La ricostruzione del superblock servirà solo a
  far ignorare al sistema la condizione in cui si trova mar­
  cando tutti i drive come ``OK'' come se niente fosse
  accaduto.



  12.
     D: Come funziona RAID-5 nel caso che un disco smetta di funzionare?


       R: Uno scenario tipico è il seguente:

       ·  Una serie di dischi RAID-5 è attiva.

       ·  Un disco si rompe mentre la serie è attiva.

       ·  Il firmware del disco e i driver di basso livello del
          disco/controller si accorgono del malfunzionamento e
          inviano un messaggio di errore al driver MD.

       ·  Il driver MD continua a fornire un dispositivo /dev/md0
          privo di errori ai driver di livello più alto (anche se
          con performance ridotte) usando i rimanenti drive
          operativi.

       ·  L'amministratore di sistema può quindi eseguire umount
          /dev/md0 e mdstop /dev/md0 come al solito.

       ·  Se il disco rotto non viene rimpiazzato, l'amministratore
          di sistema può comunque far partire il sistema raid in
          modalità degradata come al solito eseguendo mdadd e
          mdrun.



  13.
     D: Ho appena sostituito un disco rotto in un sistema RAID-5. Dopo
     aver ricostruito il sistema, l'esecuzione di fsck mi dà molti,
     molti errori. È normale?


       R: No. E, a meno che fsck non sia stato eseguito in modalità
       "verify only; do not update" ("verifica solamente; non
       aggiornare".  ndt), è del tutto possibile che abbiate rov­
       inato i vostri dati.  Sfortunatamente, uno scenario non poco
       raro è quello nel quale si cambia accidentalmente l'ordine
       dei dischi in una serie di dischi RAID-5, dopo averne
       rimpiazzato uno. Anche se il superblock RAID memorizza
       l'ordine corretto, non tutti i tool tengono conto di questa
       informazione. In particolare, la versione attuale di ckraid
       userà le informazioni specificate nell'opzione -f (usual­
       mente il file /etc/raid5.conf) al posto di quelle contenute
       nel superblock. Se l'ordine specificato non è quello cor­
       retto il disco rimpiazzato sarà ricostruito in maniera
       errata.  Sintomo di questo tipo di sbaglio sembrano essere i
       pesanti e numerosi errori di fsck.


       E, nel caso siate meravigliati, sì, qualcuno ha perso tutti
       i suoi dati commettendo questo sbaglio.  È fortemente
       raccomandato un backup su nastro di tutti i dati prima di
       riconfigurare una serie di dischi RAID.



  14.
     D:

       R:



  15.
     D: Perché non vi è una domanda numero 13?


       A: Se siete scettici sul RAID, sull'Alta Affidabilità e UPS
       probabilmente è una buona idea l'essere anche superstiziosi.
       Male non può fare, no?



  16.
     D: Il QuickStart dice che mdstop serve solo ad essere sicuri che i
     dischi siano in sincronia. È REALMENTE necessario? Non è abbastanza
     smontare il filesystem?


       R: Il comando mdstop /dev/md0:

       ·  lo marcherà come ''pulito''. Questo ci consente di
          rilevare gli shutdown sporchi dovuti, per esempio, ad un
          blocco del kernel o ad un malfunzionamento
          nell'alimentazione.

       ·  metterà in sincronia i dischi del dispositivo. Questa è
          una cosa meno importante dello smontare il filesystem ma
          è importante se l'accesso a /dev/md0 avviene direttamente
          invece che attraverso un filesystem (ad esempio come nel
          caso di e2fsck).





  5.  Risoluzione dei problemi di installazione


  1. D: Quale è attualmente la patch più stabile e conosciuta per RAID
     nei kernel della serie 2.0.x?


       R: Al 28 Settembre 1997 è (riporto letteralmente. ndt)
       "2.0.30 + pre-9 2.0.31 + Werner Fink's swapping patch + the
       alpha RAID patch".  A Novembre 1997, è 2.0.31 + ... !?



  2. D Le patch per il RAID non vengono correttamente installate.  Dov'è
     l'errore?

       R: Assicuratevi che /usr/include/linux sia un link simbolico
       a /usr/src/linux/include/linux.

       Assicuratevi che i nuovi files raid5.c, etc.  siano stati
       copiati nei posti giusti.  A volte il comando patch non crea
       nuovi files. Provate con l'opzione -f del comando patch.




  3. D: Durante la compilazione di raidtools 0.42, il compilatore si
     blocca mentre cerca di includere <pthread.h> ma questo file non
     esiste nel mio sistema. Come posso correggere questo errore?


       R: raidtools-0.42 richiede linuxthreads-0.6 da:
       <ftp://ftp.inria.fr/INRIA/Projects/cristal/Xavier.Leroy> In
       alternativa si possono usare le glibc v2.0.



  4. D: Ottengo il messaggio: mdrun -a /dev/md0: Invalid argument


       R: Si deve usare mkraid per inizializzare il set RAID prima
       che venga usato per la prima volta. mkraid si assicura del
       fatto che il sistema RAID sia inizialmente in uno stato di
       coerenza cancellando le partizioni RAID. In aggiunta,mkraid
       si occuperà di creare i superblock RAID.



  5. D: Ottengo il messaggio: mdrun -a /dev/md0: Invalid argument La
     procedura di setup è stata:

  ·  compilazione di raid come modulo del kernel

  ·  è stata seguita la normale procedura di installazione ...
     mdcreate, mdadd, etc.

  ·  il comando cat /proc/mdstat produce questo output:

         Personalities :
         read_ahead not set
         md0 : inactive sda1 sdb1 6313482 blocks
         md1 : inactive
         md2 : inactive
         md3 : inactive




  ·  mdrun -a genera il messaggio di errore /dev/md0: Invalid argument



       R: Si provi ad eseguire lsmod (o, in alternativa, cat
       /proc/modules) per vedere se i moduli raid sono stati cari­
       cati. Se non lo sono stati, possono essere caricati in
       maniera esplicita con i comandi modprobe raid1 o modprobe
       raid5. In alternativa, se usate l'autoloader e se credete
       che kerneld debba caricarli e non lo fa, potrebbe essere a
       causa del fatto che il loader manca delle informazioni che
       servono per caricare i moduli. Modificate /etc/conf.modules
       aggiungendo le linee seguenti:


           alias md-personality-3 raid1
           alias md-personality-4 raid5







  6. D: Durante l'esecuzione del comando mdadd -a si ha l'errore:
     /dev/md0: No such file or directory.  Sembra però che non vi siano
     /dev/md0 da nessuna parte.  E adesso?


       R: Il package raid-tools crea questi dispositivi quando
       viene eseguito il comando make install come utente root. In
       alternativa, si può fare così:

           cd /dev
           ./MAKEDEV md







  7. D: Dopo aver creato un sistema raid su /dev/md0, provo a montarlo
     ma ottengo il seguente errore: mount: wrong fs type, bad option,
     bad superblock on /dev/md0, or too many mounted file systems.  Cosa
     c'è che non va?

       R: Si deve creare un file system su /dev/md0 prima che sia
       possibile montarlo.  Usare mke2fs.




  8. D: Truxton Fulton ha scritto:

       Sul mio sistema Linux 2.0.30, mentre eseguivo mkraid su un
       dispositivo RAID-1, durante la pulizia delle due distinte
       partizioni ho visto apparire sulla console gli errori "Can­
       not allocate free page" e altri errori "Unable to handle
       kernel paging request at virtual address ..." risultavano
       nel log di sistema. A questo punto il sistema è diventato
       pressoché inutilizzabile, ma si è poi ristabilito dopo un
       po'.  L'operazione sembra essersi conclusa senza errori e
       adesso utilizzo senza problemi il mio dispositivo RAID-1.
       Comunque quegli errori continuano a sconcertarmi. Qualche
       idea?




       R: Questo era un bug ben conosciuto nei kernel 2.0.30. È
       stato corretto nel kernel 2.0.31; in alternativa si può
       tornare al 2.0.29.



  9. D: Non riesco ad eseguire mdrun su un dispositivo RAID-1, RAID-4 o
     RAID-5. Se provo ad eseguire mdrun su un dispositivo aggiunto con
     mdadd mi viene dato il messaggio ''invalid raid superblock magic''.


       R: Assicurarsi che sia stata seguita la parte della proce­
       dura di installazione dove viene utilizzato mkraid.



  10.
     D: Quando accedo a /dev/md0 il kernel se ne esce con molti errori
     tipo md0: device not running, giving up ! e I/O error.... Ho
     aggiunto con successo i miei dispositivi al dispositivo virtuale.
       R: Per essere utilizzabile un dispositivo deve essere in
       funzione.  Si usi il comando mdrun -px /dev/md0 dove x è 1
       per linear, 0 per RAID-0 o 1 per RAID-1, etc.



  11.
     D: Ho creato un dispositivo md lineare con 2 dispositivi.  cat
     /proc/mdstat mi dice la grandezza totale del dispositivo ma df mi
     fa vedere solo le dimensioni del primo dispositivo fisico


       R: Si deve eseguire mkfs su un nuovo dispositivo md prima di
       usarlo per la prima volta, in modo tale che il filesystem
       copra tutto il dispositivo.



  12.
     D: Ho configurato /etc/mdtab usando mdcreate, ho poi eseguito
     mdadd, mdrun e fsck sulle mie due partizioni /dev/mdX. Prima del
     reboot sembra tutto a posto. Appena effettuo il reboot fsck mi dà
     errori su tutte e due le partizioni: fsck.ext2: Attempt to read
     block from filesystem resulted in short read while trying too open
     /dev/md0.  Perché?! Come posso fare a correggerlo?!


       R: Durante il processo di boot, le partizioni RAID devono
       essere messe in funzione prima che vengano controllate da
       fsck.  Questo deve essere fatto in uno degli script di boot.
       In qualche distribuzione fsck è eseguito da /etc/rc.d/rc.S,
       in altre è eseguito da /etc/rc.d/rc.sysinit. Si modifichino
       questi file in modo da eseguire mdadd -ar *prima* di fsck
       -A.  Ancora meglio, suggerisco che venga eseguito ckraid se
       mdadd restituisce un codice di errore. Come fare ciò è dis­
       cusso in maggiore dettaglio nella domanda 14 della sezione
       ''Riparare gli errori''.  (Qui l'originale inglese sembra
       incoerente, in quanto la domanda 14 della sezione menzionata
       non è attinente.  La domanda più attinente sembra essere la
       7 della sezione "Considerazioni sul setup e sull'instal­
       lazione". ndt)



  13.
     D: Quando provo a far funzionare un serie di partizioni più grandi
     di 4 GB mi viene dato il seguente messaggio: invalid raid
     superblock magic


       R: Questo bug è stato corretto. (Settembre 97)  Assicuratevi
       di avere l'ultima versione del codice RAID.



  14.
     D: Quando provo ad eseguire mke2fs su una partizione più grande di
     2 GB mi viene dato il messaggio Warning: could not write 8 blocks
     in inode table starting at 2097175


       R: Questo sembra essere un problema con mke2fs (Novembre 97)
       Un rimedio temporaneo consiste nel procurarsi il codice di
       mke2fs e aggiungere #undef HAVE_LLSEEK a
       e2fsprogs-1.10/lib/ext2fs/llseek.c subito prima del primo
       #ifdef HAVE_LLSEEK e quindi ricompilare mke2fs.
  15.
     D: ckraid non riesce a leggere /etc/mdtab


       R: Il formato del file di configurazione usato per
       RAID0/linear in /etc/mdtab è obsoleto, anche se sarà suppor­
       tato ancora per un po'. I file di configurazione usati
       attualmente sono chiamati /etc/raid1.conf, etc.



  16.
     D: I moduli delle personality (raid1.o) non vengono caricati
     automaticamente; si deve eseguire modprobe manualmente prima di
     eseguire mdrun. Come posso ovviare all'inconveniente?


       R: Per il caricamento automatico dei moduli, si possono
       aggiungere le seguenti linee a /etc/conf.modules:

           alias md-personality-3 raid1
           alias md-personality-4 raid5






  17.
     D: Ho aggiunto con mdadd 13 dispositivi e adesso sto cercando di
     eseguire mdrun -p5 /dev/md0, ma mi viene dato il messaggio:
     /dev/md0: Invalid argument


       R: La configurazione predefinita di software RAID prevede 8
       dispositivi reali. Editare linux/md.h, modificare #define
       MAX_REAL=8 con un numero più alto e ricompilare il kernel.



  18.
     D: Non riesco a far funzionare md su delle partizioni nella nostra
     ultima SPARCstation 5. Sospetto che sia qualcosa che ha a che fare
     con le etichette di volume.


       R: Le etichette di volume Sun risiedono nel primo 1K di una
       partizione. Per RAID-1 le etichette di volume Sun non sono
       un problema poiché ext2fs salterà l'etichetta di ogni mir­
       ror. Per gli altri livelli RAID (0, linear e 4/5) questo
       sembra essere un problema; non si è arrivati ancora ad una
       causa certa (Dicembre 97).



  6.  Hardware & Software Supportato


  1. D: Ho un adattatore SCSI della marca XYZ (con o senza diversi
     canali) e dischi di marche PQR e LMN, funzioneranno con md per
     creare una personality linear/stripped/mirrored?


       R: Si! Software RAID funzionerà con ogni controller di dis­
       chi (IDE o SCSI) e con ogni disco. Non c'è bisogno che i
       dischi siano identici e nemmeno i controller. Per esempio un
  mirror RAID può essere creato una metà con dischi SCSI e
  l'altra metà con dischi IDE. I dischi non devono neppure
  essere delle stesse dimensioni. Non ci sono restrizioni
  nella scelta e disposizione dei dischi e dei controller.


  Questo a causa del fatto che Software RAID lavora con le
  partizioni e non direttamente con il disco. La sola
  raccomandazione da fare per il RAID livelli 1 e 5 è che le
  partizioni dei dischi che dovranno essere usate insieme
  siano delle stesse dimensioni.  Se le partizioni che
  compongono una serie di dischi RAID 1 o 5 non sono delle
  stesse dimensioni lo spazio in eccesso nella partizione più
  grande andrà perduto.



  2. D: Ho un BT-952 a doppio canale, e la confezione asserisce che
     supporta il RAID hardware livelli 0, 1 e 0+1. Ho messo su un set
     RAID con due dischi, la scheda sembra riconoscerli durante
     l'esecuzione delle routine di avvio del suo BIOS. Ho letto il
     codice sorgente del driver ma non ho trovato riferimenti ad un
     supporto per il RAID hardware. Qualcuno ci sta lavorando?


       R: Le schede Mylex/BusLogic FlashPoint con RAIDPlus sono in
       effetti RAID software e per nulla RAID hardware. RAIDPlus è
       supportato solo su Windows 95 e Windows NT, non su Netware o
       su piattaforma Unix. Esclusi il boot e la configurazione la
       gestione del RAID avviene tramite driver del S.O.


       Anche se in teoria il supporto per RAIDPlus sia possibile in
       Linux, l'implementazione del RAID-0/1/4/5 nel kernel di
       Linux è molto più flessibile e dovrebbe avere performance
       superiori, quindi ci sono poche ragioni per decidere di
       supportare direttamente RAIDPlus.



  3. D: Voglio installare RAID su un computer SMP. RAID è adatto a SMP?

       R: "Penso di si" è la migliore risposta disponibile al
       momento (Aprile 98).  Diversi utenti dicono di aver usato
       RAID con SMP per circa un anno senza problemi.  Comunque
       alla data di Aprile 98 (circa kernel 2.1.9x), i seguenti
       problemi sono stati notati sulla mailing list:

       ·  I driver Adaptec AIC7xxx SCSI non sono del tutto adatti a
          SMP (nota generica: gli adattatori Adaptec hanno una
          lunga storia di problemi e disfunzionamenti. Anche se
          sembrano essere gli adattatori SCSI più disponibili,
          diffusi e a buon mercato gli Adaptec andrebbero evitati.
          Dopo aver calcolato il tempo perso, le frustrazioni e i
          dati andati perduti capirete che gli Adaptec sono il più
          costoso errore che abbiate mai fatto. Detto questo, se
          avete problemi legati a SMP con il kernel 2.1.88, provate
          la patch su ftp://ftp.bero-
          online.ml.org/pub/linux/aic7xxx-5.0.7-linux21.tar.gz Non
          sono sicuro del fatto che questa patch sia stata inclusa
          negli ultimi kernel 2.1.x. Per altre informazioni date
          un'occhiata agli archivi di mail del Marzo 98 su
          http://www.linuxhq.com/lnxlists/linux-raid/lr_9803_01/
          Come sempre, dato il fatto che i kernel sperimentali
          della serie 2.1.x sono soggetti a continui cambiamenti, i
          problemi descritti in queste mailing list potrebbero o
     non potrebbero essere stati risolti nel frattempo.
     Caveat Emptor.)



  ·  È stato riferito che IO-APIC con RAID-0 su SMP non
     funziona su 2.1.90





  7.  Modificare una installazione preesistente


  1. D: I dispositivi MD linear sono espandibili?  Si può aggiungere un
     nuovo drive/partizione e vedere così aumentata la capienza del
     filesystem preesistente?


       D: Miguel de Icaza <miguel@luthien.nuclecu.unam.mx> ha
       scritto:

       Ho cambiato il codice di ext2fs per renderlo capace di
       trattare dispositivi multipli, modificando l'assunzione
       precedente che assegnava ad un filesystem un solo disposi­
       tivo.


       Così quando si vuole espandere un filesystem basta eseguire
       un'utilità che apporta le modifiche appropriate sul nuovo
       dispositivo (la partizione extra) e poi basta solo far
       sapere al sistema di estendere il fs usando il dispositivo
       specificato.


       Il filesystem può essere esteso con dei nuovi dispositivi
       mentre il sistema sta funzionando, senza bisogno di doverlo
       arrestare (e quando avrò altro tempo potrete rimuovere dei
       dispositivi da un volume ext2, ancora senza nemmeno dover
       andare in modalità single-user o fare altre cose come
       questa).


       Potete procurarvi la patch per il kernel 2.1.x sulla mia web
       page:

       <http://www.nuclecu.unam.mx/~miguel/ext2-volume>





  2. D: Posso aggiungere dei dischi ad un sistema RAID-5?


       R: Attualmente, (Settembre 1997), no, non senza cancellare
       tutti i dati. Una utilità di conversione che lo permetta
       ancora non esiste. Il problema è che la struttura e l'effet­
       tiva disposizione in un sistema RAID-5 dipende dal numero
       dei dischi che ne fanno parte.

       Ovviamente si possono aggiungere dei dischi facendo un
       backup del sistema su nastro, cancellando tutti i dati, cre­
       ando un nuovo sistema e recuperando i dati dal nastro.

  3. D: Cosa potrebbe succedere al mio set RAID1/RAID0 se sposto uno dei
     drive facendo diventare da /dev/hdb a /dev/hdc?

     A causa dei problemi di grandezza/stupidità con i cablaggi/cabinet
     devo mettere i miei set RAID sullo stesso controller IDE (/dev/hda
     e /dev/hdb). Adesso che ho messo a posto un po' di cose vorrei
     muovere /dev/hdb in /dev/hdc.

     Cosa potrebbe succedere se mi limito a cambiare i files /etc/mdtab
     e /etc/raid1.conf in modo che riflettano la nuova posizione?

       R: Nel caso del RAID-0/linear, si deve stare attenti nello
       specificare i drive esattamente nello stesso ordine. Quindi
       nell'esempio di cui sopra il file di configurazione origi­
       nale era:


       mdadd /dev/md0 /dev/hda /dev/hdb





  E il nuovo file di configurazione *deve* essere


       mdadd /dev/md0 /dev/hda /dev/hdc






  Per quanto riguarda RAID-1/4/5, il ''numero RAID'' del drive
  viene memorizzato nel suo superblock RAID e quindi l'ordine
  nel quale vengono indicati i dischi non è importante.

  Il RAID-0/linear non ha un superblock a causa del suo vec­
  chio design e del desiderio di mantenere la compatibilità
  con questo vecchio design.



  4. D: Posso convertire un mirror RAID-1 formato da due dischi in una
     serie di tre dischi RAID-5?


       R: Si. Micheal della BizSystems ha trovato un modo per farlo
       abilmente e astutamente. Però, come virtualmente tutte le
       manipolazioni di sistemi RAID una volta che essi contengono
       dati, è pericoloso e soggetto ad errore umano.  Fate un
       backup prima di cominciare.














  Ipotizzo la seguente configurazione:
  ---------------------------------------------
  dischi
  originale: hda - hdc
  partizioni raid1 hda3 - hdc3
  nome dispositivo raid /dev/md0

  nuovo hda - hdc - hdd
  partizioni raid5 hda3 - hdc3 - hdd3
  nome dispositivo raid: /dev/md1

  Si sostituiscano i nomi dei dischi e delle partizioni in modo
  da riflettere la propria configurazione di sistema.
  Questo vale anche per tutti gli esempi di file di configurazione.
  --------------------------------------------
  FATE UN BACKUP PRIMA DI FARE QUALSIASI ALTRA COSA
  1) ricompilare il kernel per includere sia il supporto raid1 che quello raid5
  2) installare il nuovo kernel e accertarsi che siano presenti le
     personality raid
  3) disabilitare la partizione ridondante sul sistema raid 1. Se questa è
     la partizione di root (la mia lo era) dovrete stare più attenti.

   Fare il reboot del sistema senza mettere in funzione i dispositivi raid
   o fate ripartire il sistema da uno di recupero (i tool raid dovranno essere
   disponibili)

   fate partire raid1 in modalità non ridondante
  mdadd -r -p1 /dev/md0 /dev/hda3

  4) configurate raid5 con un 'buffo' file di configurazione, si noti che
     non viene nominato hda3 e che hdc3 è ripetuto. Questo serve poiché
     i tool raid non accettano una simile impostazione.
  -------------------------------
  # configurazione raid-5
  raiddev                 /dev/md1
  raid-level              5
  nr-raid-disks           3
  chunk-size              32

  # disposizione algoritmo di parità
  parity-algorithm        left-symmetric

  # dischi spare per ricostruzione a caldo
  nr-spare-disks          0

  device                  /dev/hdc3
  raid-disk               0

  device                  /dev/hdc3
  raid-disk               1

  device                  /dev/hdd3
  raid-disk               2
  ---------------------------------------
   mkraid /etc/raid5.conf
  5) attivare il sistema raid5 in modalità non ridondante

  mdadd -r -p5 -c32k /dev/md1 /dev/hdc3 /dev/hdd3

  6) create un filesystem sul dispositivo raid5

  mke2fs -b {blocksize} /dev/md1

  la dimensione del blocco raccomandata da alcuni è di 4096 al posto della
  predefinita 1024. Questo migliora l'utilizzazione della memoria da parte
  del kernel e delle routine raid facendo coincidere la grandezza del blocco
  con quella della pagina. Io ho trovato un compromesso su 2048 a causa del
  fatto che ho un numero relativamente alto di file piccoli nel mio sistema.

  7) montate da qualche parte i due dispositivi raid

  mount -t ext2 /dev/md0 mnt0
  mount -t ext2 /dev/md1 mnt1

  8) spostate i dati

  cp -a mnt0 mnt1

  9) verificate che i due set di dati siano identici
  10) fermate ambedue i dispositivi raid
  11) correggete le informazioni contenute nel file raid5.conf
    cambiate /dev/md1 in /dev/md0
    cambiate il primo disco da leggere in /dev/hda3

  12) portare il nuovo sistema in modalità ridondante
   (QUESTO DISTRUGGE LE RIMANENTI INFORMAZIONI raid1)

  ckraid --fix /etc/raid5.conf








  8.  Domande sulle performance, sui tool e domande stupide in genere


  1. D: Ho creato un dispositivo RAID-0 con /dev/sda2 e /dev/sda3. Il
     dispositivo è molto più lento di una singola partizione. Ma allora
     md è un ammasso di robaccia?

       R: Per usufruire di un dispositivo RAID-0 che funzioni alla
       massima velocità, si devono utilizzare partizioni di dischi
       differenti. Oltretutto, mettendo le due metà di un mirror su
       di un solo disco non ci si cautela da nessun tipo di malfun­
       zionamento del disco.



  2. D: Dove è la necessità di avere RAID-linear quando RAID-0 fa le
     stesse cose con migliore efficienza?

       R: Il fatto che RAID-0 abbia sempre una performance migliore
       non è cosa ovvia; in effetti, in qualche caso, le cose
       potrebbero andare peggio.  Il filesystem ext2fs distribuisce
       i file su tutta la partizione, e cerca di mantenere contigui
       tutti i blocchi di un file, nel tentativo di impedirne la
       frammentazione. Quindi ext2fs si comporta "come se" ci fosse
       una striscia (di dimensioni variabili) per ogni file. Se
       diversi dischi vengono concatenati in un dispositivo RAID-
       linear, statisticamente i file verranno distribuiti su ogni
       disco. Quindi, almeno per ext2fs, RAID-linear si comporta in
       maniera molto simile a un RAID-0 con delle ampie strisce. Al
       contrario RAID-0 con strisce piccole può causare un'ecces­
       siva attività del disco che può portare ad un forte degrado
       delle prestazioni se si accede contemporaneamente a diversi
       grandi file.

       In molti casi RAID-0 può risultare facile vincitore. Si
       immagini, per esempio un grande file di database. Poiché
  ext2fs cerca di raggruppare insieme tutti i blocchi di un
  file, vi sono buone possibilità che esso finisca in un solo
  disco se si utilizza RAID-linear o finisca diviso in
  molteplici strisce se si usa RAID-0. Si immaginino adesso un
  certo numero di thread (del kernel) che stanno tentando di
  accedere al database in maniera casuale. Sotto RAID-linear
  tutti gli accessi finirebbero con il dover essere
  soddisfatti da un solo disco che finirebbe con l'essere
  inefficiente se paragonato alla possibilità di accessi
  multipli paralleli che RAID-0 consente.




  3. D: Come si comporta RAID-0 in una situazione nella quale le diverse
     partizioni di stripe hanno dimensioni diverse? Le strisce vengono
     distribuite uniformemente?


       R: Per comprendere meglio aiutiamoci con un esempio che
       coinvolge tre partizioni; una da 50Mb, una da 90Mb e una da
       125Mb.

       Chiamiamo D0 il disco da 50Mb, D1 il disco da 90Mb e D2
       quello da 125Mb. Quando si fa partire il dispositivo, il
       driver calcola le 'strip zones' (letteralmente "zone di
       striscia". ndt). In questo caso vengono individuate 3 zone,
       così definite:


                   Z0 : (D0/D1/D2) 3 x 50 = 150MB  totali in questa zona
                   Z1 : (D1/D2)  2 x 40 = 80MB totali in questa zona
                   Z2 : (D2) 125-50-40 = 35MB totali in questa zona.




       Si può notare come la dimensione totale delle zone sia la
       dimensione del dispositivo virtuale, ma la distribuzione
       delle strisce varia in funzione della zona. Z2 è ineffi­
       ciente, poiché contenuta in un solo disco.

       Poiché ext2fs e molti altri filesystem di Unix distribuis­
       cono i file su tutto il disco, si ha il 35/265 = 13% di
       probabilità che i dati finiscano su Z2, e quindi non benefi­
       cino dello striping.

       (DOS cerca di riempire un disco partendo dall'inizio e
       andando verso la fine e quindi i file più vecchi finirebbero
       in Z0. Questo tipo di approccio porta però ad una pesante
       frammentazione, e questo è il perché nessun altro oltre a
       DOS gestisce il disco in questa maniera).



  4. D: Ho dei dischi di marca X e un controller di marca Y, sto
     considerando se usare md.  Ma il throughput aumenta sensibilmente?
     Le prestazioni sono notevolmente migliori?


       R: La risposta dipende dalla configurazione che si usa.


          Prestazioni di Linux MD RAID-0 e RAID-linear:
             Se il sistema deve sopperire ad un alto numero di
             richieste di I/O, statisticamente qualcuna andrà su un
        disco e qualcun'altra su un altro. Quindi le
        prestazioni migliorano rispetto ad un singolo disco.
        Ma il miglioramento effettivo dipende molto dai dati,
        dalla dimensione delle strisce e da altri fattori. In
        un sistema con basso carico di I/O le prestazioni sono
        uguali a quelle di un singolo disco.


     Prestazioni in lettura di Linux MD RAID-1(mirroring):
        MD implementa il bilanciamento in lettura. Quindi il
        codice RAID-1 distribuirà il carico su ognuno dei
        dischi nel mirror (due o più), effettuando operazioni
        alternate di lettura da ognuno di essi. In una
        situazione con basso carico di I/O questo non
        influisce per niente sulle prestazioni: dovrete
        aspettare che un disco abbia finito di leggere. Ma con
        due dischi in una situazioni di alto carico di I/O la
        performance in lettura può raddoppiare visto che le
        letture possono essere effettuate in parallelo da
        ciascuno dei due dischi. Per N dischi nel mirror, la
        prestazione può essere N volte migliore.


     Prestazioni in scrittura di Linux MD RAID-1 (mirroring):
        Si deve attendere che la scrittura sia stata
        effettuata su tutti i dischi del mirror. Questo a
        causa del fatto che una copia dei dati deve essere
        scritta su ogni disco del mirror. Quindi le
        prestazioni saranno quasi uguali a quelle di un
        singolo disco in scrittura.


     Prestazioni in lettura di Linux MD RAID-4/5:
        Statisticamente un dato blocco può trovarsi in un
        qualsiasi disco di una serie, e quindi le prestazioni
        in lettura di RAID-4/5 somigliano molto a quelle di
        RAID-0. Esse variano in funzione dei dati, della
        dimensione delle strisce e del tipo di utilizzo. Le
        prestazioni in lettura non saranno buone quanto quelle
        di una serie di dischi in mirror.


     Prestazioni in scrittura di Linux MD RAID-4/5:
        Questo sistema è in genere considerevolmente più lento
        di un disco singolo. Questo a causa del fatto che la
        parità dovrà essere scritta su un disco e i dati su un
        altro. E per poter calcolare la nuova parità quella
        vecchia e i vecchi dati devono prima essere letti.
        Viene quindi effettuato un XOR fra i vecchi dati, i
        nuovi dati e la vecchia parità: questo richiede
        numerosi cicli di CPU e diversi accessi al disco.



  5. D: Quale configurazione ottimizza le prestazioni di RAID?

       R: Interessa più massimizzare il throughput o diminuire la
       latenza?  Non vi è una facile risposta dato il grande numero
       di fattori che influenzano la performance:


       ·  sistema operativo - l'accesso al disco è effettuato da un
          solo processo o da più thread?

       ·  applicazioni          - accedono ai dati in maniera
          sequenziale o in maniera casuale?
  ·  file system           - raggruppa i file o li
     distribuisce (ext2fs raggruppa insieme i blocchi di un
     file e distribuisce i file)

  ·  driver del disco     - numero di blocchi di read ahead (è
     un parametro impostabile)

  ·  hardware CEC     - un drive controller o più?

  ·  hd controller         - gestisce la coda di richieste
     multiple? Ha una cache?

  ·  hard drive            - dimensioni del buffer della
     memoria cache -- è abbastanza ampia da gestire la
     quantità e la velocità degli accessi in scrittura di cui
     si ha bisogno?

  ·  caratteristiche fisiche del disco - blocchi per cilindro
     -- accedere a blocchi su differenti cilindri porta il
     disco ad effettuare molte operazioni di seek.



  6. D: Quale è la configurazione di RAID-5 che ottimizza la
     performance?

       R: Poiché RAID-5 genera un carico di I/O che è uniformemente
       distribuito su diversi dischi, le prestazioni migliori si
       otterranno quando il set RAID viene bilanciato usando drive
       identici, controller identici e lo stesso (basso) numero di
       drive su ciascun controller.

       Si noti comunque che l'uso di componenti identici alzerà la
       probabilità di malfunzionamenti multipli e simultanei
       dovuti, per esempio a degli sbalzi repentini, al surriscal­
       damento o a problemi di alimentazione durante un temporale.
       Questo tipo di rischio può essere ridotto utilizzando dis­
       positivi di marca e modello differenti.



  7. D: Quale è la dimensione ottimale di un blocco per un sistema
     RAID-4/5?


       R: Nell'uso dell'implementazione attuale (Novembre 1997) di
       RAID-4/5 è fortemente raccomandato che il filesystem venga
       creato con mke2fs -b 4096 al posto della dimensione pre­
       definita del blocco che è di 1024 byte.


       Questo perché l'attuale implementazione di RAID-5 alloca una
       pagina di memoria di 4K per ogni blocco del disco; se un
       blocco del disco fosse grande solo 1K il 75% della memoria
       allocata da RAID-5 per l'I/O non verrebbe usata. Se la
       grandezza del blocco del disco è uguale a quella della
       pagina di memoria il driver può (potenzialmente) usare tutta
       la pagina. Quindi, su un filesystem con dei blocchi da 4096
       invece che da 1024, il driver RAID potrà potenzialmente
       gestire una coda di richieste di I/O quattro volte più
       grande senza usare memoria aggiuntiva.


       Nota: le considerazioni precedenti non si applicano ai
       driver Software RAID-0/1/linear.

  Nota: le considerazioni sulla pagina di memoria da 4K sono
  da applicare all'architettura Intel x86. Le dimensioni della
  pagina di memoria su Alpha, Sparc e altre CPU sono
  differenti; credo che siano 8k su Alpha/Sparc (????).
  Aggiustate le asserzioni precedenti in maniera da tenerne
  conto.


  Nota: se il vostro filesystem contiene un grande numero di
  piccoli file (file più piccoli di 10KBytes), una frazione
  considerevole di spazio disco andrà perduta. Questo a causa
  del fatto che la dimensione dello spazio disco allocata dal
  filesystem è un multiplo della dimensione del blocco.
  Allocare dei blocchi di grosse dimensioni per dei piccoli
  file porta chiaramente ad uno spreco di spazio disco; quindi
  si potrebbe voler continuare ad utilizzare blocchi di
  piccole dimensioni, avere una una capacità di
  immagazzinamento maggiore e non preoccuparsi della memoria
  "persa" a causa del fato che le dimensioni della pagina e
  del blocco non combaciano.


  Nota: molti sistemi ''tipici'' non contengono così tanti
  piccoli file. Comunque, anche se ci fossero centinaia di
  piccoli file, questo potrebbe portare alla perdita di 10 -
  100 MB di spazio disco, che probabilmente è un compromesso
  accettabile per avere buone prestazioni se si usano hard
  disk multi-gigabyte.

  Nel caso dei news server, ci potrebbero essere decine o
  centinaia di migliaia di piccoli file. In questi casi i
  blocchi di dimensioni minori, e quindi una maggiore capacità
  di immagazzinamento, potrebbero essere più importanti
  dell'efficienza dello scheduling di I/O.


  Nota: esiste un filesystem sperimentale per Linux che
  memorizza piccoli file e pezzi di file in un solo blocco.
  Apparentemente questo influisce in maniera positiva sulla
  performance quando la dimensione media dei file è molto più
  piccola della dimensione del blocco.


  Nota: Le prossime versioni potrebbero implementare dei
  dispositivi che renderanno obsolete queste discussioni.
  Comunque sia la loro implementazione è difficoltosa a causa
  del fatto che la allocazione dinamica a tempo di esecuzione
  può portare a dei blocchi; l'implementazione attuale
  effettua una pre-allocazione statica.



  8. D: Quanto influenza la velocità del mio dispositivo RAID-0, RAID-4
     o RAID-5 la grandezza del chunk (grandezza della striscia)?


       R: La grandezza del chunk è la quantità di dati contigui nel
       dispositivo virtuale che sono contigui anche nel dispositivo
       fisico. In questo HOWTO "chunk" e "striscia" sono la stessa
       cosa: quella che è comunemente chiamata "striscia" in altre
       documentazioni su RAID, nelle pagine del manuale di MD è
       chiamata "chunk". Si parla di strisce o chunk solo per RAID
       0, 4 e 5 poiché le strisce non vengono utilizzate nel mir­
       roring (RAID-1) e nella semplice concatenazione (RAID-lin­
       ear).  Le dimensioni della striscia influenzano il tempo di
       latenza (ritardo) nella lettura e nella scrittura, il
  throughput (larghezza di banda) e la gestione di operazioni
  indipendenti (l'abilità di provvedere a richieste di I/O
  simultanee che si accavallano)


  Posto che si usino il filesystem ext2fs e le impostazioni
  attuali del kernel che regolano il read-ahead, le strisce di
  grosse dimensioni risultano quasi sempre essere una scelta
  migliore rispetto a quelle di piccole dimensioni, e strisce
  di dimensioni confrontabili con la grandezza di un quarto di
  cilindro del disco potrebbero essere ancora migliori. Per
  capire questa affermazione, consideriamo gli effetti delle
  strisce grandi su file piccoli, e delle strisce piccole sui
  file grandi.  La dimensione delle strisce non influenza le
  prestazioni durante la lettura di piccoli file: per una
  serie di N dischi il file ha 1/N probabilità di essere
  interamente contenuto in una striscia in uno dei dischi.
  Quindi sia la larghezza di banda che la latenza in lettura
  sono comparabili a quelle di un singolo disco. Ipotizzando
  il fatto che i file piccoli siano distribuiti in maniera
  statisticamente uniforme nel filesystem (e, se si usa il
  filesystem ext2fs, questo dovrebbe essere vero) il numero
  delle letture simultanee sovrapposte può essere circa N
  volte maggiore, senza collisioni significanti. Al contrario,
  se vengono utilizzate strisce di dimensioni molto ridotte e
  un file grande viene letto sequenzialmente, vi sarà un
  accesso in lettura da ogni disco del sottosistema. Nella
  lettura di un singolo file di grandi dimensioni, la latenza
  sarà almeno raddoppiata, e la probabilità che un blocco si
  trovi molto distaccato dagli altri aumenterà. Si noti
  comunque ciò che si ottiene: la larghezza di banda può
  aumentare di al più N volte nella lettura di un singolo file
  di grandi dimensioni, poiché N dischi lo leggono
  simultaneamente (se viene usato il read-ahead per mantenere
  attivi tutti i dischi). Ma vi è anche un effetto secondario
  controproducente: se tutti i drive sono occupati nella
  lettura di un singolo, grande file, il tentativo di leggere
  un secondo, un terzo file allo stesso tempo causerà un grave
  contenzioso, e degraderà le prestazioni a causa del fatto
  che gli algoritmi del disco lo porteranno ad effettuare
  numerosi seek. Quindi, strisce di grosse dimensioni danno
  quasi sempre i risultati migliori. L'unica eccezione è
  costituita dalla situazione nella quale si accede ad un
  singolo file di grandi dimensioni e si richiede la maggiore
  larghezza di banda possibile e si usa anche un buon
  algoritmo di read-ahead, in questo caso sarebbero
  desiderabili strisce di piccole dimensioni.



  Si noti che in precedenza questo HOWTO ha raccomandato
  strisce di piccole dimensioni per i news spool o per altri
  sistemi con un gran numero di piccoli file. Questo è stato
  un cattivo consiglio, ed ecco perché: i news spool
  contengono non solo molti piccoli file ma anche file
  sommario di grandi dimensioni e grandi directory. Se il file
  sommario è più grande della striscia, la sua lettura
  comporterà un accesso su più dischi, rallentando il tutto
  come se ogni disco effettuasse un seek. Similmente,
  l'attuale filesystem ext2fs ricerca nelle directory in
  maniera lineare e sequenziale.  Quindi, per trovare un dato
  file o inode, in media metà della directory verrà letta. Se
  la directory è distribuita su più strisce (su più dischi),
  la lettura della directory (per es.  a causa del comando ls)
  potrebbe rallentare notevolmente.  Un grazie a Steven A.
  Reisman <sar@pressenter.com> per questa correzione.  Steve
  ha anche aggiunto:

       Ho scoperto che l'uso di una striscia da 256k dà performance
       molto migliori. Sospetto che la dimensione ottimale sia
       quella di un cilindro del disco (o forse la dimensione della
       cache dei settori del disco). Comunque sia, oggi i dischi
       hanno zone di memorizzazione con un numero di settori vari­
       abile (e le cache dei settori variano anche fra differenti
       modelli). Non c'è un metodo per assicurarsi che le strisce
       non oltrepassino i confini del cilindro.




  I tool accettano le dimensioni delle strisce in KBytes.  Conviene
  specificare un multiplo della dimensione della pagina per la CPU che
  si usa (4KB su x86).



  9. D: Quale è il corretto fattore di stride da usare nella creazione
     di un filesystem ext2fs sulla partizione RAID? Per stride intendo
     l'opzione -R nel comando mke2fs:

     mke2fs -b 4096 -R stride=nnn  ...



  Cosa devo mettere al posto di nnn?

       R: L'opzione -R stride viene usata per comunicare al
       filesystem le dimensioni delle strisce RAID. Poiché solo
       RAID-0,4 e 5 usano le strisce, e RAID-1 (mirroring) e RAID-
       linear non le usano, questa opzione ha senso solo per
       RAID-0,4,5.

       La conoscenza delle dimensioni delle strisce consente a
       mke2fs di dimensionare i blocchi e i bitmap degli inode in
       modo tale che non vengano a trovarsi tutti sullo stesso dis­
       positivo fisico. Uno sconosciuto ha contribuito alla discus­
       sione scrivendo:


       L'ultima primavera ho notato che in una coppia di dischi uno
       aveva sempre un I/O maggiore e ho attribuito la cosa a
       questi blocchi di meta-dati. Ted ha aggiunto l'opzione -R
       stride= in risposta alle mie spiegazioni e alla richiesta di
       una soluzione.


  Per un filesystem con blocchi da 4Kb e strisce da 256Kb, si potrebbe
  usare -R stride=64.


  Se non volete affidarvi all'opzione -R, potete ottenere un effetto
  simile in modo differente.  Steven A. Reisman <sar@pressenter.com>
  scrive:

       Un'altra questione è l'uso del filesystem su un dispositivo
       RAID-0.  Il filesystem ext2 alloca 8192 blocchi per ogni
       gruppo. Ogni gruppo ha il proprio set di inode. Se ci sono
       2, 4, o 8 dischi questi blocchi si accumulano nel primo
       disco. Ho distribuito gli inode su tutti i drive impostando
       mke2fs in modo da allocare solo 7932 blocchi per gruppo.


  Qualche pagina di mke2fs non descrive l'opzione [-g blocks-per-group]
  usata in questa operazione



  10.
     D: Dove posso mettere i comandi md negli script di avvio, in modo
     tale che tutto parta automaticamente al boot?


       R: Rod Wilkens <rwilkens@border.net> scrive:

       Quello che ho fatto è stato mettere ``mdadd -ar'' nel
       ``/etc/rc.d/rc.sysinit'' subito dopo il punto nel quale il
       kernel carica i moduli, e prima del controllo dischi di
       ``fsck''. In questa maniera si può mettere il dispositivo
       ``/dev/md?'' in ``/etc/fstab''.  Quindi ho messo il comando
       ``mdstop -a'' subito dopo il comando ``umount -a'' nel file
       ``/etc/rc.d/init.d/halt''.


  Nel caso si usi raid-5 si dovrà fare attenzione al codice di uscita di
  mdadd e, nel caso indichi un errore, eseguire


       ckraid --fix /etc/raid5.conf





  per riparare i danni.



  11.
     D: Mi chiedo se sia possibile configurare lo striping su più di 2
     dispositivi in md0? Questo per un news server, e io ho 9 dischi...
     Non c'è bisogno che dica che ne servono molti più di due. È
     possibile?


       A: Si. (descrivere come)



  12.
     D: Quando Software RAID è superiore al RAID Hardware?

       R: Normalmente il RAID hardware è considerato superiore al
       RAID Software, poiché i controller hardware dispongono
       spesso di una capiente cache e possono effettuare una pro­
       grammazione migliore delle operazioni in parallelo. Comunque
       il software RAID integrato può (e lo fa) avvantaggiarsi
       della sua integrazione con il sistema operativo.


       Per esempio, ... ummm. Oscura descrizione del caching dei
       blocchi ricostruiti nella cache del buffer tralasciata ...


       È stato riferito che, su un sistema SMP con doppio PPro,
       software RAID supera le prestazioni di un hardware RAID di
       ben nota marca di un fattore variabile da 2 a 5.


  Software RAID è anche un'opzione molto interessante per
  sistemi server ridondanti ad altro gradi di affidabilità.
  In questa configurazione due CPU sono collegate ad un set di
  dischi SCSI. Se un server si blocca o non risponde più
  l'altro server può eseguire mdadd, mdrun e mount per montare
  la serie di dischi RAID, e continuare le operazioni. Questo
  tipo di operazione a doppio controllo non è sempre possibile
  con molti controller RAID, a causa del fatto che il
  controller hardware mantiene la stessa configurazione.



  13.
     D: Se aggiorno la mia versione di raidtools, posso avere problemi
     nella gestione di vecchi sistemi? In breve, devo ricreare i miei
     sistemi RAID ogni volta che aggiorno i programmi di utilità raid?


       R: No, a meno che non cambi il numero primario di versione.
       Una versione di MD x.y.z consiste di tre sottoversioni:

            x:      Versione primaria.
            y:      Versione secondaria.
            z:      Livello di patch.




       La versione x1.y1.z1 del driver RAID supporta un sistema
       RAID con versione x2.y2.z2 nel caso (x1 == x2) e (y1 >= y2).

       Le versioni che differiscono per il solo livello di patch
       (z) sono concepite in modo da essere compatibili.


       Il numero di versione secondario viene incrementato quando
       la struttura del sistema RAID viene modificata in modo tale
       da renderla incompatibile con le vecchie versioni del
       driver. Le nuove versioni del driver manterranno la
       compatibilità con i vecchi sistemi RAID.

       Il numero primario di versione viene incrementato quando non
       vi sono più ragioni per continuare a supportare i vecchi
       sistemi RAID nel nuovo codice del kernel.


       Per quanto riguarda RAID-1, è improbabile che la struttura
       del disco o dei superblock venga alterata entro breve
       termine.  Le ottimizzazioni e le nuove funzioni
       (ricostruzione, tool che implementino il multithread, hot-
       plug ecc.) non vanno a modificare la struttura fisica.



  14.
     D: Il comando mdstop /dev/md0 dice che il dispositivo è occupato.


       R: C'è un processo che ha un file aperto su /dev/md0 o
       /dev/md0 è ancora montato. Chiudere il processo o eseguire
       umount /dev/md0.



  15.
     D: Vi sono dei tool per l'analisi delle prestazioni?
       R: Vi è anche un nuovo programma di utilità chiamato iotrace
       nella directory linux/iotrace. Esso legge /proc/io-trace e
       analizza/riporta il suo output. Se credete che le
       prestazioni dei vostri dispositivi a blocchi siano poco con­
       vincenti, date un'occhiata all'output di iotrace.



  16.
     D: Leggendo i sorgenti di RAID ho visto il valore SPEED_LIMIT
     impostato a 1024K/sec. Che significa? Questo rallenta le
     prestazioni?


       R: SPEED_LIMIT viene usato per regolare la ricostruzione
       RAID quando essa avviene in automatico. Semplificando, la
       ricostruzione automatica permette di effettuare e2fsck e
       mount subito dopo uno shutdown sporco, senza prima dover
       eseguire ckraid. La ricostruzione automatica viene usata
       anche dopo la sostituzione di un disco rotto.


       Per evitare un sovraccarico del sistema mentre la
       ricostruzione è in corso, il processo di ricostruzione
       controlla la velocità alla quale essa avviene e la rallenta
       se è troppo veloce.  Il limite di 1M/sec è stato scelto
       arbitrariamente come ragionevole velocità che consente alla
       ricostruzione di finire in un tempo accettabile, con solo un
       leggero carico del sistema, in modo tale che gli altri
       processi non vengano disturbati.



  17.
     D: E riguardo la ''spindle synchronization'' o ''disk
     synchronization'' ("sincronizzazione dei dischi". ndt)?

       R: La sincronizzazione dei dischi viene usata per far girare
       più hard disk esattamente alla stessa velocità, in modo tale
       che le loro superfici siano sempre perfettamente allineate.
       Questo metodo viene usato da qualche controller hardware per
       migliorare l'organizzazione degli accessi in scrittura.
       Tuttavia, per quanto riguarda Software RAID, questa infor­
       mazione non viene usata e la sincronizzazione dei dischi può
       addirittura influire negativamente sulle prestazioni.



  18.
     D: Come posso creare degli spazi di swap usando raid 0?  Lo stripe
     delle aree di swap su più di 4 dischi è realmente veloce?

       R: Leonard N. Zubkoff risponde: È veramente veloce, ma non
       c'è necessità di usare MD per mettere in strip le aree di
       swap. Il kernel usa automaticamente le strisce su diverse
       aree di swap a priorità uguale. Per esempio, la seguente
       configurazione di /etc/fstab mette in stripe le aree di swap
       su cinque drive suddivisi in tre gruppi:








  /dev/sdg1       swap    swap    pri=3
  /dev/sdk1       swap    swap    pri=3
  /dev/sdd1       swap    swap    pri=3
  /dev/sdh1       swap    swap    pri=3
  /dev/sdl1       swap    swap    pri=3
  /dev/sdg2       swap    swap    pri=2
  /dev/sdk2       swap    swap    pri=2
  /dev/sdd2       swap    swap    pri=2
  /dev/sdh2       swap    swap    pri=2
  /dev/sdl2       swap    swap    pri=2
  /dev/sdg3       swap    swap    pri=1
  /dev/sdk3       swap    swap    pri=1
  /dev/sdd3       swap    swap    pri=1
  /dev/sdh3       swap    swap    pri=1
  /dev/sdl3       swap    swap    pri=1





  19.
     D: Voglio ottimizzare le prestazioni. Devo usare controller
     multipli?

       R: In molti casi la risposta è si. L'uso di controller mul­
       tipli per accedere in parallelo al disco consentirà un
       incremento delle prestazioni. Ovviamente il miglioramento
       effettivo dipenderà dalla vostra particolare configurazione.
       Per esempio è stato riferito (Vaughan Pratt, gennaio 98) che
       un singolo Cheetah da 4.3Gb collegato ad un Adaptec 2940UW
       può arrivare ad un trasferimento di 14Mb/sec (senza l'uso di
       RAID). Installando due dischi su un controller e usando una
       configurazione RAID-0 si arriva ad una prestazione di
       27Mb/sec.


       Si noti che il controller 2940UW è un controller SCSI
       "Ultra-Wide", capace di un trasferimento teorico di
       40Mb/sec.  quindi la velocità di trasferimento misurata non
       sorprende.  Tuttavia un controller più lento collegato a due
       dischi veloci potrebbe fare da collo di bottiglia. Si noti
       anche che molte periferiche SCSI out-board (ad es. i tipi
       con le connessioni utilizzabili "a caldo")  non possono
       arrivare a 40Mb/sec a causa del rumore elettrico e di quello
       dovuto al cablaggio.



       Se state progettando un sistema a controller multipli tenete
       a mente il fatto che molti dischi e molti controller
       funzionano normalmente al 70-85% della loro velocità
       massima.


       Si noti anche che l'uso di un controller per disco può
       ridurre la probabilità che il sistema si blocchi a causa di
       un malfunzionamento dei cavi o del controller (Teoricamente
       -- questo accade solo nel caso in cui il driver del
       controller riesca a gestire ordinatamente un controller
       rotto.  Non tutti i device driver SCSI sembrano riuscire a
       gestire una simile situazione senza andare in panico o
       bloccarsi in altra maniera).




  9.  RAID ad Alta Affidabilità


  1. D: RAID mi aiuta a cautelarmi dalla perdita di dati. Ma come posso
     anche assicurarmi che il sistema resti funzionante il maggior tempo
     possibile, e non sia soggetto a dei blocchi? Idealmente, vorrei un
     sistema che funzioni 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, 365
     giorni all'anno.


       R: Raggiungere l'Alta Affidabilità è difficile e dis­
       pendioso.  Più si cerca di rendere indipendente dai guasti
       il sistema, più il sistema diventa difficile e costoso. I
       seguenti trucchi, consigli, idee e voci non confermate forse
       possono aiutarvi nella vostra ricerca.

       ·  I dischi IDE si possono rompere in maniera tale che il
          disco rotto su un cavo IDE può impedire al disco
          funzionante sullo stesso cavo di rispondere, facendo
          apparire la cosa come se tutti e due i dischi fossero
          rotti.  Poiché RAID non protegge dal malfunzionamento di
          due dischi si dovrà o mettere un solo disco su un cavo
          IDE o, se ci sono due dischi sullo stesso cavo, essi
          devono fare parte di set RAID differenti.

       ·  I dischi SCSI si possono rompere in maniera tale da
          impedire l'accesso alle altre unità SCSI collegate in
          cascata.  La modalità di malfunzionamento implica un
          cortocircuito del pin (condiviso dalle altre unità)
          attraverso il quale viene segnalato che il dispositivo è
          pronto; poiché questo collegamento è condiviso, non si
          possono effettuare operazioni finché il cortocircito non
          sia rimosso.  Quindi, due dischi SCSI sulla stessa catena
          non devono appartenere allo stesso set RAID.

       ·  Simili considerazioni valgono anche per i controller.
          Non usate tutti i canali di un controller; usate diversi
          controller.

       ·  Non usate la stessa marca o modello per tutti i dischi.
          Non è improbabile che dei forti temporali ve ne possano
          rompere due o più (sì, tutti usiamo degli stabilizzatori
          di corrente, ma questi non sono macchine perfette).  Il
          caldo e l'insufficiente ventilazione del disco sono altri
          killer di dischi. I dischi a buon prezzo spesso si
          surriscaldano. L'uso di modelli differenti di dischi e
          controller diminuisce la probabilità che qualsiasi cosa
          succeda ad un disco (il caldo, uno shock fisico,
          vibrazioni, sovratensioni) possa succedere anche agli
          altri nello stesso modo.

       ·  Per cautelarsi da malfunzionamenti del controller o del
          PC, potrebbe essere possibile costruire un set di dischi
          SCSI che sia "twin-tailed"; collegato cioé a due
          computer. Un computer monta il filesystem in lettura-
          scrittura, mentre il secondo computer lo monta in sola
          lettura, e agisce da "hot spare" (ricambio a caldo ndt).
          Quando il computer che agisce da "hot spare" viene
          informato del fatto che il computer principale si è rotto
          (ad es. attraverso un watchdog), toglie tensione al
          computer principale (per essere sicuri che sia realmente
          spento) e quindi effettua un fsck e rimonta il filesystem
          in lettura-scrittura. Se qualcuno riesce a far funzionare
          questa configurazione lo prego di farmi sapere.


  ·  Usare sempre un UPS ed effettuare shutdown puliti.  Anche
     se uno shutdown sporco può non danneggiare i dischi,
     l'esecuzione di ckraid su un sistema di dischi anche
     piccolo è estremamente lenta. Oppure potete hackerare il
     kernel e fare un debug del codice che riguarda la
     ricostruzione a caldo...

  ·  I cavi SCSI sono famosi per essere delle creature dal
     comportamento variabile, soggette ad ogni sorta di
     accidenti. Usate i migliori cavi che possiate rimediare.
     Si usi il bubble-wrap per assicurarsi che i cavi non
     stiano troppo vicino l'uno all'altro generando mutue
     interferenze. Si osservino rigorosamente le restrizioni
     sulla lunghezza dei cavi.

  ·  Date un'occhiata a SSI (Serial Storage Architecture).
     Anche se dispendiosa, si dice che sia più affidabile
     della tecnologia SCSI.

  ·  Divertitevi, è più tardi di quanto immaginiate.


  10.  Domande che attendono risposta


  1. D: Se, per ragioni di prezzo, metto in mirror un disco lento con
     uno veloce, il software sarà abbastanza scaltro da bilanciare le
     richieste di lettura tenendo conto della velocità dei dischi o farà
     rallentare il tutto alla velocità del disco più lento?


  2. D: Per testare il thru-put del disco...  c'è un dispositivo a
     caratteri cui si possa accedere direttamente al posto di /dev/sdaxx
     che si possa usare per valutare le prestazioni dei dischi raid??
     c'è un programma GUI che si possa usare per controllare il thru-put
     del disco??


  11.  Desiderata di MD e del relativo software

  Bradley Ward Allen <ulmo@Q.Net> ha scritto:

       Le idee includono:

       ·  Parametri di boot per dire al kernel quali dispositivi
          dovranno essere dispositivi MD (niente più ``mdadd'')

       ·  Rendere MD trasparente a ``mount''/``umount'' in modo
          tale che non vi siano più ``mdrun'' e ``mdstop''

       ·  Completa integrazione nel kernel di ``ckraid'' e sua
          esecuzione automatica in caso di bisogno.

          (Ho già suggerito di smetterla di usare i tool e di
          integrarli nel kernel; io la penso così, si parla di un
          filesystem, non di un giocattolo.)

       ·  Trattare sistemi che possano facilmente sopravvivere al
          malfunzionamento (simultaneo o in momenti separati) di N
          dischi, con N intero > 0 definito dall'amministratore di
          sistema.

       ·  Migliorarne il comportamento in caso di blocco del
          kernel, problemi con l'alimentazione e altri shutdown
          improvvisi.

  ·  Non disabilitare l'intero disco se solo una parte di esso
     si è rovinata, ad es. se gli errori di lettura sono meno
     del 50% su 20 diverse richieste di accesso, si continua
     ad usare il disco ignorando i settori che hanno dato
     problemi.

  ·  Settori danneggiati:

  ·  Un meccanismo che consenta di memorizzare da qualche
     parte nel disco quali settori sono danneggiati.

  ·  Se esiste già una convenzione riconoscibile dai
     filesystem di livello più alto per marcare i settori
     danneggiati, questa deve essere usata. Programmarne una
     se non ne esiste una riconoscibile.

  ·  Forse in alternativa un meccanismo per fare sapere allo
     strato superiore che le dimensioni del disco si sono
     ridotte, magari implementando una automazione che
     consenta allo strato superiore di spostare i dati dalle
     aree che vengono eliminate. Questo potrebbe anche andare
     bene per trattare i blocchi danneggiati.

  ·  Nel caso non si possano realizzare le idee di cui sopra,
     lasciare una piccola parte del disco (definibile
     dall'amministratore di sistema) da parte per i blocchi
     danneggiati (magari distribuita su tutto il disco?) e
     usare questa area (la più vicina) al posto dei blocchi
     danneggiati quando questi vengono scoperti. Ovviamente
     questa soluzione è inefficiente. Oltretutto il kernel
     dovrebbe mettere nei log, ogni volta che il sistema RAID
     viene avviato, tutti i settori danneggiati e i
     provvedimenti adottati nei loro riguardi con priorità
     ``crit'', solo per far sapere all'amministratore che il
     suo disco è impolverato internamente (o ha una testina
     malata).

  ·  Dischi (dis)attivabili via software:

     ``disattiva questo disco''
        si blocca fino a che il kernel non si è assicurato che
        non vi siano dati che possono servire sul disco che
        sta per essere disattivato (ad es. per completare uno
        XOR/ECC/ o altra correzione di errore), quindi cessa
        l'utilizzo del disco (in modo che possa essere
        rimosso, ecc.)

     ``attiva questo disco''
        esegue, se necessario, mkraid su un nuovo disco e
        quindi lo utilizza per le operazioni ECC/qualsiasi,
        ampliando quindi il sistema RAID5;

     ``ridimensiona il sistema''
        reimposta il numero totale di dischi e il numero di
        dischi ridondanti, spesso con il risultato di
        aumentare le dimensioni del sistema RAID; sarebbe
        bello poter usare questa opzione, quando serve, senza
        perdere dati, ma mi viene difficile immaginare come
        possa funzionare effettivamente; in ogni caso, un modo
        per sospendere (possibilmente per delle ore (il kernel
        dovrebbe scrivere qualcosa nei log ogni dieci secondi
        in questo caso)) potrebbe essere necessario;

     ``attiva questo disco mentre salvi i dati''
        che salvi i dati su un disco così com'è e lo inserisca
        in un sistema RAID5, in modo tale che l'orrendo "salva
        e ripristina" non debba essere eseguito ogni volta che
        qualcuno configuri un sistema RAID5 (oppure, potrebbe
        essere più semplice salvare una partizione al posto di
        due, potrebbe addirittura entrare nella prima come
        file compresso con gzip); infine,

     ``riattiva disco''
        potrebbe essere un modo grazie al quale l'operatore
        scavalca il SO per provare un disco che in precedenza
        era risultato non funzionante (potrebbe semplicemente
        chiamare "disattiva" e quindi "attiva", penso).


  Altre idee dalla rete:


       ·  rendere finalrd simile a initrd, per semplificare il boot
          da raid.

       ·  una modalità raid di sola scrittura, per rendere più
          semplice quanto sopra

       ·  Contrassegnare il sistema RAID come "pulito" quando non
          siano state effettuate "mezze scritture". -- Sarebbe come
          dire che non vi sono operazioni di scrittura finite su un
          disco e ancora da ultimare su un altro disco.

          Aggiungere un timeout che segnali "inattività in
          scrittura" (per evitare seek frequenti al superblock RAID
          quando il sistema RAID è relativamente occupato.)