Sophie

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howto-text-it-2006-5mdv2010.0.noarch.rpm

  Software-RAID HOWTO
  Jakob Østergaard (jakob@ostenfeld.dk)
  v. 0.90.7 19 gennaio 2000

  Questo HOWTO spiega come usare il Software RAID con Linux. Esso si
  riferisce ad una specifica versione del Software RAID layer, ovvero lo
  0.90 RAID layer scritto da Ingo Molnar e altri. Questo è il layer RAID
  che diventerà standard in Linux-2.4 ed è anche la versione usata dai
  kernel-2.2 in alcune distribuzioni. Il supporto al RAID 0.90 è
  disponibile sotto forma di patch a Linux-2.0 e Linux-2.2 ed è da molti
  considerato molto più stabile del vecchio supporto RAID presente in
  questi kernel.
  ______________________________________________________________________

  Indice Generale



  1. Introduzione
     1.1 Liberatoria
     1.2 Nota alla versione italiana
     1.3 Cosa è necessario

  2. Perché il RAID ?
     2.1 Aspetti Tecnici
     2.2 Termini
     2.3 I livelli RAID
        2.3.1 Spare disks
     2.4 Fare lo Swap su RAID

  3. Questioni hardware
     3.1 Configurazione IDE
     3.2 Sostituzione di dischi "al volo" (Hot Swap)
        3.2.1 Sostituzione "al volo" (Hot-swapping) dei dischi IDE
        3.2.2 Sostituzione "al volo" (Hot-swapping) di dischi SCSI
        3.2.3 Sostituzione "al volo" (Hot-swapping) con SCA

  4. RAID setup
     4.1 General setup
     4.2 Linear mode
     4.3 RAID-0
     4.4 RAID-1
     4.5 RAID-4
     4.6 RAID-5
     4.7 Il Persistent Superblock
     4.8 Chunk size
        4.8.1 RAID-0
        4.8.2 RAID-1
        4.8.3 RAID-4
        4.8.4 RAID-5
     4.9 Opzioni per mke2fs
     4.10 Autorilevamento (Autodetection)
     4.11 Fare il boot su RAID
     4.12 Root filesystem su un RAID
        4.12.1 Metodo 1
        4.12.2 Metodo 2
     4.13 Dovreste aver ottenuto un sistema che fa il boot da un "non-degraded" RAID.
        4.13.1 Fare il boot con il RAID come modulo
     4.14 Trabocchetti

  5. Fare il test
     5.1 Simulare il malfunzionamento di un disco
     5.2 Simulare il danneggiamento dei dati

  6. Ricostruzione
     6.1 Recupero dal malfunzionamento di più dischi

  7. Prestazioni
     7.1 RAID-0
     7.2 RAID-0 con TCQ
     7.3 RAID-5
     7.4 RAID-10

  8. Contributi


  ______________________________________________________________________

  11..  IInnttrroodduuzziioonnee

  Per una descrizione del vecchio layer RAI, quello che è standard nei
  kernel 2.0 e 2.2, date un occhiata all'eccellente HOWTO di Linas
  Vepstas (linas@linas.org) disponibile presso il Linux Documentation
  Project a linuxdoc.org.
  Il sito principale per questo HOWTO è
  http://ostenfeld.dk/~jakob/Software-RAID.HOWTO/, dove saranno
  pubblicate le versioni aggiornate.  L'HOWTO è scritto da Jakob
  Østergaard ed è basato su un gran numero di e-mail scambiate fra
  l'autore ed Ingo Molnar (mingo@chiara.csoma.elte.hu) -- uno degli
  sviluppatori del supporto RAID --,  la linux-raid mailing list (linux-
  raid@vger.rutgers.edu) varie altre persone.

  La ragione per cui questo HOWTO è stato scritto è che, sebbene un
  Software-RAID HOWTO esistesse già, il precedente HOWTO descrive il
  vecchio Software RAID che si trova nei kernel 2.0 e 2.2 standard.
  Questo HOWTO descrive invece l'uso del nuovo RAID che è stato
  sviluppato recentemente. Il nuovo RAID ha molte funzioni e
  caratteristiche non presenti nel vecchio RAID.

  Se volete usare il nuovo RAID con i kernel 2.0 e 2.2, dovreste
  prelevare una patch per il vostro kernel da ftp://ftp.[your-country-
  code].kernel.org/pub/linux/daemons/raid/alpha, o più recentemente da
  http://people.redhat.com/mingo/. I kernel 2.2 standard non hanno un
  supporto diretto per il nuovo RAID descritto in questo HOWTO. Queste
  patch sono quindi necessarie. _I_l _s_u_p_p_o_r_t_o _a_l _v_e_c_c_h_i_o _R_A_I_D _n_e_i _k_e_r_n_e_l
  _2_._0 _e _2_._2 _s_t_a_n_d_a_r_d _p_r_e_s_e_n_t_a _d_e_i _b_u_g _e _n_o_n _p_r_e_s_e_n_t_a _d_i_v_e_r_s_e _i_m_p_o_r_t_a_n_t_i
  _c_a_r_a_t_t_e_r_i_s_t_i_c_h_e _c_h_e _s_o_n_o _i_n_v_e_c_e _p_r_e_s_e_n_t_i _n_e_l _n_u_o_v_o _s_o_f_t_w_a_r_e _R_A_I_D_.

  Nel momento in cui viene scritto questo HOWTO, il supporto al nuovo
  RAID è stato inserito nell'albero di sviluppo dei kernel 2.3 e quindi
  sarà (molto probabilmente) presente nei Linux kernel 2.4, quando
  saranno disponibili.  Fino ad allora ai kernel stabili devono essere
  applicate le patch manualmente.

  Potreste usare i -ac rilasciati da Alan Cox, per il supporto RAID nei
  kernel 2.2. _A_l_c_u_n_i di questi contengono il supporto al nuovo RAID e
  questo vi permetterà di non dovere applicare le patch al kernel da
  soli.

  Alcune delle informazioni in questo HOWTO possono sembrare banali, se
  conoscete già bene il RAID. In questo caso potete saltare alcune
  parti.



  11..11..  LLiibbeerraattoorriiaa

  La liberatoria obbligatoria:

  Sebbene il RAID sembri stabile a me e a molte altro persone, esso
  potrebbe non funzionare nel vostro caso.  Se perdete tutti i vostri
  dati, il vostro lavoro, venite investiti da un camion o qualunque
  altra cosa, non è colpa né mia né degli sviluppatori. Attenzione,
  state usando il software RAID e queste informazioni a vostro rischio!
  Non c'è nessun tipo di garanzia che il software o queste informazioni
  siano corrette, né adatte ad un qualunque uso. Fate il salvataggio
  (back up) di tutti i vostri dati prima di fare esperimenti. Meglio
  essere sicuri che dispiaciuti.

  Detto questo, devo dire che non ho mai avuto nessun problema di
  stabilità con il Software RAID, lo uso su alcune macchine senza alcun
  problema e non ho ancora visto altra gente con problemi di crolli
  casuali del sistema o instabilità causata dal RAID.



  11..22..  NNoottaa aallllaa vveerrssiioonnee iittaalliiaannaa

  Un po' di tempo fa sono stato un "utente" di questo HOWTO, che ho
  trovato particolarmente utile e chiaro nello spiegare come costruire
  un RAID array. Mi sono promesso allora di offrirne la versione
  italiana a tutti coloro che hanno difficoltà a "masticare" l'inglese.
  Il mio inglese è ben lungi dall'essere perfetto, ma spero di essere
  riuscito a mantenere la chiarezza dell'originale, per fare questo a
  volte mi sono dovuto allontanare dalla stretta traduzione letterale,
  spero di averlo fatto nel modo migliore.  Ho cercato di
  "italianizzare" una buona parte dei termini tecnici, anche se per
  alcuni ho preferito mantenere l'originale inglese, perché i
  corrispondenti italiani risultavano essere fuorvianti e
  morfologicamente atroci.  Per quel che riguarda i plurali inglesi, ho
  seguito la convenzione adottata fra gli altri da Umberto Eco e cioè di
  esprimerli con i corrispondenti singolari quando inseriti in un
  contesto in italiano.  Sono certo che il mio lavoro è di gran lunga
  perfettibile, sia purché le mie conoscenze del RAID sono limitate e
  quindi posso aver espresso dei concetti in modo contorto se non poco
  corretto, sia perché di alcune parti ho avuto serie difficoltà di
  traduzione in italiano.  Ogni eventuale suggerimento risulterà
  gradito: alessio@arcetri.astro.it, tonno@stud.unipg.it.



  11..33..  CCoossaa èè nneecceessssaarriioo

  Questo Howto assume che stiate usando uno degli ultimi kernel 2.2.x o
  2.0.x con la corrispondente patch raid0145 e la versione 0.90 dei
  raidtools, o che stiate usando uno degli ultimi kernel 2.3 (versione >
  2.3.46) o eventualmente il kernel 2.4. Sia le patch che i raidtools
  possono essere trovati presso
  ftp://ftp.fi.kernel.org/pub/linux/daemons/raid/alpha, ed in qualche
  caso presso http://people.redhat.com/mingo/. Le patch RAID, il
  pacchetto raidtools ed il kernel dovrebbero avere versioni il più
  possibile corrispondenti. A volte può essere necessario usare dei
  kernel più vecchi se le patch raid non sono disponibili per l'ultimo
  kernel.



  22..  PPeerrcchhéé iill RRAAIIDD ??

  Possono esserci molte buone ragioni per usare il RAID. Alcune sono: la
  capacità di combinare diversi dischi "reali" in un dispositivo
  "virtuale" più grande, l'aumento delle prestazioni e la ridondanza.



  22..11..  AAssppeettttii TTeeccnniiccii

  Il RAID per Linux può funzionare sulla maggior parte dei dispositivi a
  blocchi. Non importa se usate dispositivi SCSI o IDE o una loro
  combinazione. Alcuni hanno usato il Network Block Device (NBD) con più
  o meno successo.

  Assicuratevi che il bus (o i bus) a cui sono collegati i dischi siano
  abbastanza veloci. Non dovreste avere 14 dispositivi UW-SCSI su un bus
  UW, se ogni disco può fornire 10 MB/s e il bus può sostenere solo 40
  MB/s.  Inoltre, dovreste avere solo un disco per ogni bus IDE. Far
  lavorare i dischi come master e slave è tremendo per le prestazioni.
  L'IDE non lavora bene quando deve accedere a più di un disco per bus.
  Naturalmente, tutte le schede madri più recenti hanno due bus IDE,
  così che possiate montare due dischi in RAID senza dover acquistare
  degli ulteriori controller.

  Il layer (strato) RAID non ha assolutamente nulla a che fare con il
  layer del filesystem. Potete mettere qualsiasi filesystem su un
  dispositivo RAID, così come su qualunque altro dispositivo a blocchi.

  22..22..  TTeerrmmiinnii

  L'acronimo "RAID" indica il "Linux Software RAID". Questo HOWTO non
  copre nessuno degli aspetti dell'Hardware RAID.

  Quando si descrivono i setup, è utile fare riferimento al numero dei
  dischi e alle loro dimensioni. Per tutto l'HOWTO la lettera NN è usata
  per identificare il numero di dischi attivi nell'array (senza contare
  gli spare-disk). La lettera SS è la dimensione del più piccolo disco
  dell'array, se non diversamente specificato. La lettera PP è usata come
  indice di prestazione di un disco dell'array, in MB/s.  Di solito, si
  assume che tutti i dischi dell'array siano ugualmente veloci, il che
  può non essere sempre vero.

  Occorre notare che le parole "dispositivo" (``device'') e "disco"
  (``disk'') significano la stessa cosa.  Di solito i dispositivi usati
  per costruire un dispositivo RAID sono delle partizioni sui dischi e
  non necessariamente interi dischi. Combinare diverse partizioni su un
  disco di solito non ha senso, così le parole dispositivi e dischi
  significano "partizioni su dischi diversi".



  22..33..  II lliivveellllii RRAAIIDD

  Viene qui presentato brevemente ciò che è supportato nelle Linux RAID
  patch. Alcune delle informazioni sono dei ragguagli assolutamente
  basilari sul RAID.  Saltate pure questa parte se conoscete il RAID.
  Potete sempre tornare a leggerla se doveste avere dei problemi  :).

  Le patch RAID attuali per Linux supportano i seguenti livelli:

  ·  LLiinneeaarr mmooddee

     ·  Due o più dischi sono combinati in un dispositivo fisico. I
        dischi sono "appesi" (accodati) l'uno all'altro, così lo
        scrivere sul dispositivo RAID riempirà prima il disco 0, poi il
        disco 1 e così via. Non è obbligatorio che i dischi abbiano la
        stessa dimensione. Infatti, non importa affatto  :)

     ·  Non c'è ridondanza in questo livello. Se un disco si danneggia,
        probabilmente tutti i dati saranno persi. Potreste comunque
        essere fortunati e recuperare alcuni dati, perché il filesysytem
        starà perdendo solo un grande blocco consecutivo ("chunk") di
        dati.

     ·  Le prestazioni in lettura e scrittura non miglioreranno per
        delle singole letture/scritture. Ma se diversi utenti utilizzano
        il dispositivo, potreste essere fortunati nel caso in cui un
        utente usi il primo disco e l'altro stia accedendo a dei file
        che stanno sul secondo disco. Se succede questo, dovreste
        accorgervi di un incremento di prestazioni.

  ·  RRAAIIDD--00

     ·  Detto anche modalità (mode) ``stripe''. Come il linear mode,
        eccetto che le letture e le scritture sono fatte in parallelo
        sui dischi. I dischi dovrebbero essere approssimativamente della
        stessa dimensione. Siccome tutti gli accessi sono effettuati in
        parallelo, i dischi si dovrebbero riempire nella stessa misura.
        Se un disco è più grande degli altri, lo spazio eccedente è
        ancora usato nel dispositivo RAID, ma l'accesso avverrà solo sul
        disco più grande durante le scritture alla fine del dispositivo
        RAID. Questo va naturalmente a detrimento (deterioramento??)
        delle prestazioni.

     ·  Come per il linear mode, non c'è nessuna ridondanza in questo
        livello. Diversamente dal linear mode, non sarà possibile
        recuperare alcun dato se un disco si danneggia. Se un disco
        viene rimosso da un RAID-0, il RAID non perderà solo un grande
        consecutivo blocco di dati, esso sarà riempito con piccoli buchi
        lungo tutto il dispositivo. e2fsck non sarà probabilmente in
        grado di recuperare molto da questo dispositivo.

     ·  Le prestazioni in lettura e scrittura cresceranno, poiché le
        letture e scritture sono fatte in parallelo sui dischi. Questa è
        solitamente la ragione per cui si implementa un RAID-0. Se i bus
        che collegano i dischi sono abbastanza veloci, si dovrebbe
        ottenere qualcosa di molto vicino a N*P MB/s.

  ·  RRAAIIDD--11

     ·  Questa è la prima modalità che presenta ridondanza. Il RAID-1
        può essere usato su due o più dischi con zero o più spare-disk.
        Questa modalità mantiene un'immagine (mirror) esatta del
        contenuto di un disco sugli altri. Naturalmente i dischi devono
        essere della stessa dimensione. Se un disco è più grande di un
        altro, il dispositivo RAID avrà la dimensione del disco più
        piccolo.

     ·  Se fino a N-1 dischi vengono rimossi (o si danneggiano), tutti i
        dati saranno ancora intatti. Se ci sono spare-disk disponibili e
        se il sistema (leggi SCSI driver o chipset IDE, ecc.) sopravvive
        al blocco del sistema, la ricostruzione del mirror inizierà
        immediatamente su uno degli spare-disk, dopo aver individuato il
        disco danneggiato.

     ·  Le prestazioni in scrittura sono piuttosto peggiori che su un
        singolo dispositivo, perché delle copie identiche dei dati
        scritti devono essere inviate a ogni disco dell'array. Le
        prestazioni in lettura sono _d_i _s_o_l_i_t_o piuttosto cattive a causa
        di una troppo semplificata strategia di read-balancing nel
        codice RAID. Comunque, è stata implementata un strategia di
        read-balancing migliorata, che potrebbe diventare disponibile
        per le patch del Linux kernel 2.2 (chiedere sulla linux-kernel
        list), e sarà molto probabilmente nel supporto RAID del kernel
        2.4.

  ·  RRAAIIDD--44

     ·  Questo livello RAID non è usato molto spesso. Può essere usato
        su tre o più dischi. Invece di fare un immagine (mirror)
        completa delle informazioni, esso tiene delle informazioni di
        parità su un disco e scrive i dati sugli altri dischi in una
        maniera simile al RAID-0. Siccome un disco è riservato per le
        informazioni di parità, la dimensione dell'array sarà (N-1)*S,
        dove S rappresenta la dimensione del più piccolo disco
        dell'array. Così come nel RAID-1, i dischi dovrebbero essere
        della stessa dimensione, altrimenti il valore S nella formula
        precedente sarà la dimensione del più piccolo disco dell'array.

     ·  Se un disco si danneggia, le informazioni di parità possono
        essere utilizzate per ricostruire tutti i dati. Se si
        danneggiano due dischi tutti i dati saranno persi.

     ·  La ragione per cui questo livello non è usato spesso è che
        l'informazione di parità è tenuta su un disco. Quindi questa
        informazione deve essere aggiornata _o_g_n_i volta uno degli altri
        dischi viene scritto. Quindi, il disco che contiene
        l'informazione di parità diventa un collo di bottiglia, se esso
        non è molto più veloce degli altri dischi. Comunque, se vi
        accade di avere molti dischi lenti ed uno molto veloce, questo
        livello RAID può essere molto utile.

  ·  RRAAIIDD--55

     ·  Questa è forse la più utile modalità RAID quando di desidera
        combinare un gran numero di dischi e mantenere ancora una certa
        ridondanza. Il RAID-5 può essere usato su tre o più dischi, con
        zero o più spare-disk. Il dispositivo RAID-5 che viene fuori
        avrà la dimensione (N-1)*S, come nel RAID-4. La grande
        differenza fra il RAID-5 ed il RAID-4 è che le informazioni di
        parità sono distribuite in modo uguale fra i dischi di cui è
        composto l'array, evitando così il collo di bottiglia che si
        creava nel RAID-4.

     ·  Se uno dei dischi si danneggia, tutti i dati saranno ancora
        intatti, grazie alle informazioni di parità. Se degli spare-disk
        sono disponibili, la ricostruzione inizierà immediatamente dopo
        il guasto del dispositivo. Se due dischi si danneggiano
        simultaneamente, tutti i dati saranno persi. Il RAID-5 può
        sopravvivere al danneggiamento di un disco, ma non a quello di
        due o più.

     ·  Sia le prestazioni in scrittura che in lettura migliorano, ma è
        difficile predire di quanto.


  22..33..11..  SSppaarree ddiisskkss

  Gli spare disks sono dischi che non fanno parte dell'array RAID fino a
  che uno dei dischi attivi smette di funzionare. Quando il guasto di un
  disco viene rilevato, questo dispositivo viene marcato come "cattivo"
  (bad) e la ricostruzione viene immediatamente iniziata su uno degli
  spare-disk a disposizione.

  Quindi, gli spare-disk aggiungono un'utile extra sicurezza
  specialmente ai sistemi RAID-5. Ci si può permettere di far lavorare
  il sistema per un po', con un dispositivo guasto, poiché tutta la
  ridondanza è conservata per mezzo degli spare-disk.

  Non si può essere sicuri che un sistema sopravviva al guasto di un
  disco. Il RAID layer dovrebbe gestire i guasti ai dischi piuttosto
  bene, ma i driver SCSI potrebbero crollare sulla gestione degli
  errori, o il chipset IDE potrebbe bloccarsi, oppure una quantità di
  altre cose potrebbe accadere.



  22..44..  FFaarree lloo SSwwaapp ssuu RRAAIIDD

  Non c'è nessuna ragione nell'usare il RAID per questioni di
  prestazioni dello swap. Il kernel stesso può creare delle stripe
  facendo lo swap su più dispositivi, se solo gli date la stessa
  priorità nel file fstab.

  Un fstab ben fatto si presenta così:

  /dev/sda2       swap           swap    defaults,pri=1   0 0
  /dev/sdb2       swap           swap    defaults,pri=1   0 0
  /dev/sdc2       swap           swap    defaults,pri=1   0 0
  /dev/sdd2       swap           swap    defaults,pri=1   0 0
  /dev/sde2       swap           swap    defaults,pri=1   0 0
  /dev/sdf2       swap           swap    defaults,pri=1   0 0
  /dev/sdg2       swap           swap    defaults,pri=1   0 0


  Questa configurazione permette alla macchina di fare lo swap in paral­
  lelo su sette dispositivi SCSI. Non c'è nessuna necessità del RAID,
  visto che questa è da sempre una caratteristica intrinseca del kernel.

  Un'altra ragione per usare il RAID per lo swap è l'elevata
  disponibilità. Se per esempio si costruisce un sistema che fa il boot
  su un dispositivo RAID-1, il sistema dovrebbe essere in grado di
  sopravvivere al danneggiamento di un disco. Ma se il sistema stava
  facendo lo swap sul dispositivo guasto, ci sarà sicuramente un blocco.
  Fare lo swap su un dispositivo RAID-1 risolverebbe questo problema.

  Ci sono state molte discussioni se fare lo swap fosse stabile sui
  dispositivi RAID. Questo è un dibattito continuo, che dipende per la
  maggior parte su altri aspetti del kernel. Nel momento in cui viene
  scritto questo HOWTO, sembra che fare lo swap su RAID sia
  perfettamente stabile, _e_c_c_e_t_t_o quando l'array è in fase di
  ricostruzione (per esempio dopo che un nuovo disco è stato inserito in
  un array danneggiato). Quando il kernel 2.4 sarà rilasciato, questa è
  una questione che sarà sistemata piuttosto rapidamente, ma fino ad
  allora, dovreste testare profondamente il sistema da soli fino a che
  sarete soddisfatti per la stabilità oppure concluderete che non volete
  fare lo swap su RAID.

  Potete costruire un RAID in un file di swap su un filesystem sul
  vostro dispositivo RAID, o potete costruire un dispositivo RAID come
  una partizione di swap, come preferite.  Come sempre, il dispositivo
  RAID è solo un dispositivo a blocchi.



  33..  QQuueessttiioonnii hhaarrddwwaarree

  Questo paragrafo tratta alcune delle questioni hardware implicate
  durante il lavoro di un software RAID.


  33..11..  CCoonnffiigguurraazziioonnee IIDDEE

  E' davvero possibile far lavorare un RAID su dei dischi IDE. Si
  possono realizzare anche eccellenti prestazioni. Infatti, il prezzo
  attuale dei dischi e dei controller IDE, rende l'IDE degno di
  considerazione, quando si costruisce un nuovo sistema RAID.

  ·  SSttaabbiilliittàà ""ffiissiiccaa"":: I dischi IDE sono tradizionalmente stati sempre
     di peggiore qualità meccanica rispetto agli SCSI. Anche oggi, la
     garanzia sui dischi IDE è tipicamente di un anno , mentre è spesso
     da tre a cinque anni sui dischi SCSI. Sebbene non sia facile dire
     che i dischi IDE sono per definizione costruiti in modo peggiore,
     occorre stare attenti perché i dischi IDE di _a_l_c_u_n_e marche _p_o_s_s_o_n_o
     guastarsi più spesso dei dischi SCSI simili. Comunque altre marche
     usano esattamente la stessa meccanica sia per i dischi SCSI sia per
     quelli IDE. Tutto questo ci porta alla conclusione che: Tutti i
     dischi si guastano prima o poi, quindi occorre essere preparati a
     questa evenienza.

  ·  IInntteeggrriittàà ddeeii ddaattii::All'inizio, l'IDE non poteva in alcun modo
     assicurare che i dati inviati sul bus IDE sarebbero stati gli
     stessi dati scritti sul disco. Questo era dovuto alla totale
     mancanza di parità, controllo (checksum), ecc. Con lo standard
     Ultra-DMA, i dischi IDE ora compiono un controllo (checksum) sui
     dati che ricevono e quindi diventa molto più difficile avere dei
     dati corrotti .

  ·  PPrreessttaazziioonnii:: Non ho intenzione scrivere delle prestazioni dell'IDE.
     La vera storia in breve è:

     ·  I dischi IDE sono veloci (12 MB/s and oltre)

     ·  L'IDE carica la Cpu più dello SCSI (ma chi se ne importa?)

     ·  Usare solouunn disco IDE per IDE bus, i dischi slave deteriorano
        le prestazioni

  ·  SSoopprraavvvviivveennzzaa aaii GGuuaassttii:: I driver IDE in genere sopravvivono al
     guasto di un dispositivo IDE. Il RAID layer marcherà il disco come
     guasto e se si sta lavorando su un sistema RAID livello 1 o
     superiore, la macchina dovrebbe lavorare ancora bene finché non
     viene arrestata per la manutenzione.

  E' mmoollttoo importante, che venga usato uunn solo disco IDE per IDE bus.
  Non solo due dischi rovinano le prestazioni, ma il guasto di un disco
  spesso comporta il blocco del bus, e quindi il blocco di tutti i
  dischi su quel bus. In un sistema RAID a prova di guasto (fault-
  tolerant) (livelli RAID 1,4,5), il guasto di un disco può essere
  gestito, ma il danneggiamento di due dischi (i due dischi sullo stesso
  bus che si bloccano a causa del guasto di uno dei due) renderà l'array
  inutilizzabile. Inoltre, quando il disco master su un bus si guasta,
  lo slave o il controller IDE possono risultare tragicamente confusi.

  Esistono degli economici PCI IDE controller sul mercato. E' possibile
  acquistare due o quattro bus per circa 80$. Considerando il prezzo più
  basso dei dischi IDE rispetto agli SCSI, direi che un array di dischi
  IDE potrebbe essere veramente un'interessante soluzione se vi potete
  accontentare di avere a disposizione un numero relativamente basso
  (circa 8 probabilmente) di dischi da collegare al sistema (a meno che
  non abbiate molti slot PCI per collegare degli IDE controller).

  L'IDE ha maggiori problemi di cablatura quando si creano grandi array.
  Anche se avete a disposizione abbastanza slot PCI, è difficile che
  possiate sistemare più di 8 dischi in un sistema continuando a
  mantenerlo funzionante senza corruzione dei dati (causato dalla
  lunghezza eccessiva dei cavi IDE).



  33..22..  SSoossttiittuuzziioonnee ddii ddiisscchhii ""aall vvoolloo"" ((HHoott SSwwaapp))

  Questa è stata una delle questioni maggiormente trattate sulla linux-
  kernel list per un po' di tempo. Sebbene la sostituzione "al volo" dei
  dischi sia supportata a qualche livello, non è ancora qualcosa che
  possa essere fatta facilmente.


  33..22..11..  SSoossttiittuuzziioonnee ""aall vvoolloo"" ((HHoott--sswwaappppiinngg)) ddeeii ddiisscchhii IIDDEE

  NNOO !! L'IDE non gestisce assolutamente la sostituzione "al volo". Di
  sicuro, può funzionare, se il driver IDE è compilato come modulo
  (possibile solo con i kernel della serie 2.2), e se lo ricaricate dopo
  avere sostituito il disco. Ma potreste anche finire con un controller
  IDE "fritto" e avere un tempo di fermo macchina molto maggiore che se
  aveste sostituito il drive con il sistema arrestato.

  Il problema principale, eccetto le questioni elettriche che possono
  distruggere il vostro hardware, è che il bus IDE deve essere
  riesaminato dopo che i dischi sono stati sostituiti. Il driver IDE non
  può al momento farlo. Se il nuovo disco è al 100% uguale al vecchio
  (geometria, ecc.), _p_o_t_r_e_b_b_e funzionare anche senza riesame del bus, ma
  in verità questo vuol dire camminare sulla lama del rasoio.



  33..22..22..  SSoossttiittuuzziioonnee ""aall vvoolloo"" ((HHoott--sswwaappppiinngg)) ddii ddiisscchhii SSCCSSII

  Nemmeno il normale hardware SCSI offre la sostituzione "al volo".
  PPoottrreebbbbee però funzionare comunque. Se il vostro SCSI driver supporta
  il riesame del bus e il collegamento e la rimozione di dispositivi,
  potreste essere in grado di sostituire al volo i dischi. Comunque, in
  un normale bus SCSI non si dovrebbero probabilmente scollegare i
  dispositivi mentre il sistema è ancora alimentato. Ma, di nuovo,
  potrebbe funzionare (e potreste anche finire con dell'hardware
  "fritto").

  Lo SCSI layer ddoovvrreebbbbee sopravvivere se un disco cessa di funzionare,
  ma non tutti gli SCSI driver sono ancora in grado di gestire questo.
  Se il vostro driver SCSI si blocca quando un disco si guasta, il
  sistema crollerà con esso, tutto sommato il collegamento "al volo" non
  è poi così interessante.


  33..22..33..  SSoossttiittuuzziioonnee ""aall vvoolloo"" ((HHoott--sswwaappppiinngg)) ccoonn SSCCAA

  Con lo SCA, dovrebbe essere possibile collegare i dispositivi "al
  volo". Comunque, io non posseggo l'hardware necessario a provare
  questa funzione, non sono a conoscenza di nessuno che ci abbia
  provato, così non posso dare nessuna "ricetta" su come farlo.

  Se volete "giocare" con questo, dovreste comunque conoscere abbastanza
  del funzionamento dello SCSI e del RAID. Così non scriverò qui
  qualcosa che non posso essere sicuro che funzioni, posso invece darvi
  alcuni indizi:

  ·  Fate un grep per cercare rreemmoovvee--ssiinnggllee--ddeevviiccee in
     lliinnuuxx//ddrriivveerrss//ssccssii//ssccssii..cc

  ·  Date un occhiata arraaiiddhhoottrreemmoovvee e rraaiiddhhoottaadddd

  Non tutti i driver SCSI supportano il collegamento e la rimozione dei
  dispositivi. Nella serie dei kernel 2.2, almeno l'Adaptec 2940 ed il
  Symbios NCR53c8xx sembrano supportarlo, gli altri potrebbero e non
  potrebbero. Apprezzerei molto se qualcuno avesse ulteriori fatti da
  riportare sull'argomento...



  44..  RRAAIIDD sseettuupp


  44..11..  GGeenneerraall sseettuupp

  Questo è quello di cui avete bisogno per qualunque livello RAID:

  ·  Un kernel. Preferibilmente un kernel stabile della serie 2.2.x,
     oppure l'ultimo 2.0.x. (Se il kernel 2.4 fosse stato rilasciato
     quando leggerete questo documento, usate quest'ultimo)

  ·  Le RAID patch.  C'è di solito una patch disponibile per i kernel
     recenti (Se trovate un kernel 2.4, le patch sono già state incluse
     e quindi vi potete dimenticare di questo punto)

  ·  I RAID tool.

  ·  Pazienza, Pizza, e la vostra bevanda con caffeina preferita.

  Tutto questo software può essere trovato presso
  ftp://ftp.fi.kernel.org/pub/linux I RAID tool e le patch sono nella
  subdirectory daemons/raid/alpha subdirectory. I kernel si possono
  trovare nella subdirectory kernel.

  Applicate la patch al kernel, configuratelo per includere il supporto
  al livello RAID che volete usare. Compilatelo ed installatelo.

  Poi, decompattate, configurate, compilate ed installate i RAID tool.

  Ok, fatto.  Se fate un reboot ora, dovreste avere un file di nome
  /proc/mdstat. Ricordate, questo file è vostro amico. Guardate cosa
  contiene facendo un cat /proc/mdstat. Esso dovrebbe dirvi che avete la
  corretta RAID personality (modalità RAID) registrata e che nessun
  dispositivo RAID è al momento attivo.

  Create ora le partizioni che volete includere nel RAID array.

  Da ora, analizziamo specificamente ogni modalità in maniera separata.



  44..22..  LLiinneeaarr mmooddee

  Ok, avete a disposizione due o più partizioni che non hanno
  necessariamente le stesse dimensioni (ma naturalmente potrebbero
  averle), volete a questo punto "appenderle" una all'altra.

  Preparate il file /etc/raidtab per dare una descrizione del vostro
  sistema. Io ho preparato un raidtab per due dischi in linear mode, il
  file si presenta nel seguente modo:


  raiddev /dev/md0
          raid-level      linear
          nr-raid-disks   2
          chunk-size      32
          persistent-superblock 1
          device          /dev/sdb6
          raid-disk       0
          device          /dev/sdc5
          raid-disk       1


  Gli spare-disk non sono supportati in questa modalità. Se un disco si
  guasta, l'array si blocca con esso. Non ci sono informazioni da met­
  tere su uno spare disk.

  Probabilmente vi chiederete come mai abbia specificato una "chunk-
  size" qui, quando il linear-mode non fa altro che "appendere" i dischi
  in un grande array senza alcun parallelismo. Bene, avete perfettamente
  ragione, è strano. Mettete una qualche chunk size e non
  preoccupatevene ulteriormente.

  Ok, creiamo l'array. Date il comando

    mkraid /dev/md0



  Questo inizializzerà il vostro array, scriverà i persistent superblock
  e farà partire l'array.

  Date un'occhiata a /proc/mdstat. Dovreste vedere che l'array sta
  lavorando.

  Ora, potete creare un filesystem, come fareste su qualunque altro
  dispositivo, montarlo, includerlo in fstab e così via.

  44..33..  RRAAIIDD--00

  Avete due o più dischi approssimativamente della stessa dimensione e
  volete combinare le loro capacità di "memorizzazione" e combinare
  anche le loro prestazioni facendoci degli accessi in parallelo.

  Preparate il file/etc/raidtab per descrivere la vostra configurazione.
  Un file raidtab di esempio appare così:

  raiddev /dev/md0
          raid-level      0
          nr-raid-disks   2
          persistent-superblock 1
          chunk-size     4
          device          /dev/sdb6
          raid-disk       0
          device          /dev/sdc5
          raid-disk       1


  Come nel linear-mode, gli spare disk non sono supportati. Il RAID-0
  non ha ridondanza, così quando un disco si guasta, l'array lo segue.

  Ancora una volta date il comando

    mkraid /dev/md0


  per inizializzare l'array. Questo dovrebbe inizializzare i superbloc­
  chi e far partire il dispositivo RAID. Date un occhiata a /proc/mdstat
  per vedere cosa sta succedendo. Dovreste vedere che il vostro disposi­
  tivo ora sta lavorando.

  /dev/md0 ora è pronto per essere formattato, montato, usato e abusato.



  44..44..  RRAAIIDD--11

  Avete due o più dischi approssimativamente delle stesse dimensioni e
  volete che ognuno sia l'immagine (mirror) esatta dell'altro.
  Eventualmente potete avere più dischi, che volete tenere come spare-
  disk, che automaticamente diverranno parte dell'array se uno dei
  dischi attivi si guasta.

  Preparate il file /etc/raidtab nel seguente modo:

  raiddev /dev/md0
          raid-level      1
          nr-raid-disks   2
          nr-spare-disks  0
          chunk-size     4
          persistent-superblock 1
          device          /dev/sdb6
          raid-disk       0
          device          /dev/sdc5
          raid-disk       1


  Se avete spare disks, potete aggiungerli alla fine della specifica del
  dispositivo nel modo seguente

          device          /dev/sdd5
          spare-disk      0


  Ricordate di dichiarare la voce nr-spare-disks in modo corrispondente.

  Ok, abbiamo preparato tutto per far partire il RAID. L'immagine
  (mirror) deve essere costruita, cioè il contenuto (che al momento non
  è importante, in quanto il device deve ancora essere formattato) dei
  due dischi deve essere sincronizzato.

  Date il comando

    mkraid /dev/md0


  per dare il via all'inizializzazione del mirror.

  Controllate il file /proc/mdstat file. Dovrebbe dirvi che il
  dispositivo /dev/md0 è partito, che l'immagine (mirror) è in corso di
  ricostruzione e un ETA dello stato della ricostruzione.

  Dovrebbe dirvi che il dispositivo /dev/md0 è partito, che l'immagine
  (mirror) è in corso di ricostruzione e un ETA dello stato della
  ricostruzione.

  La ricostruzione è fatta utilizzando la larghezza di banda dell'I/O
  inutilizzata. Così, il sistema dovrebbe ancora essere piuttosto pronto
  a rispondere, sebbene gli hard disk led dovrebbero lampeggiare
  allegramente.

  Provate a formattare il dispositivo, mentre la ricostruzione è in
  corso. Funzionerà. Potete anche montarlo ed usarlo mentre la
  ricostruzione è in corso. Naturalmente, se il disco sbagliato si rompe
  mentre la ricostruzione è in corso, non avete speranze.



  44..55..  RRAAIIDD--44

  NNoottaattee bbeennee!! Non ho mai fatto un test di un sistema del genere. Il
  setup seguente è una mia fondata congettura, ma nessuna sua parte è
  mai stata fatta girarare.

  Avete tre o più dischi approssimativamente della stessa dimensione,
  uno dei dischi è significativamente più veloce degli altri e voi
  volete combinarli in un dispositivo più grande, mantenendo ancora
  delle informazioni di ridondanza.  Eventualmente avete un certo numero
  di dischi che vorreste usare come spare-disk.

  Preparate il file /etc/raidtab nel modo seguente:

  raiddev /dev/md0
          raid-level      4
          nr-raid-disks   4
          nr-spare-disks  0
          persistent-superblock 1
          chunk-size      32
          device          /dev/sdb1
          raid-disk       0
          device          /dev/sdc1
          raid-disk       1
          device          /dev/sdd1
          raid-disk       2
          device          /dev/sde1
          raid-disk       3


  Se disponessimo di spare disk, essi devono essere inseriti in un modo
  simile, seguendo le specifiche dei dischi RAID;
          device         /dev/sdf1
          spare-disk     0


  come al solito.

  Il vostro array può essere inizializzato con il comando

     mkraid /dev/md0


  come al solito.

  Dovreste dare un'occhiata alla sezione sulle opzioni speciali per
  mke2fs prima di formattare il dispositivo.



  44..66..  RRAAIIDD--55

  Avete tre o più dischi approssimativamente della stessa dimensione che
  volete combinare in un dispositivo più grande, mantenendo ancora un
  certo grado di ridondanza per la sicurezza dei dati. Eventualmente
  potete avere un certo numero di dischi da usare com spare disk, che
  non fanno parte dell'array fino a che un altro disco si guasta.

  Se usate N dischi di cui il più piccolo ha dimensione S, la dimensione
  dell'intero array sarà (N-1)*S. Questo spazio è ``perso'' per le
  informazioni di parità (ridondanza). Quindi, se uno dei dischi si
  guasta i dati saranno ancora intatti. Ma se due dischi si guastano,
  tutti i dati andranno persi.

  Preparate il file /etc/raidtab nel seguente modo:

  raiddev /dev/md0
          raid-level      5
          nr-raid-disks   7
          nr-spare-disks  0
          persistent-superblock 1
          parity-algorithm        left-symmetric
          chunk-size      32
          device          /dev/sda3
          raid-disk       0
          device          /dev/sdb1
          raid-disk       1
          device          /dev/sdc1
          raid-disk       2
          device          /dev/sdd1
          raid-disk       3
          device          /dev/sde1
          raid-disk       4
          device          /dev/sdf1
          raid-disk       5
          device          /dev/sdg1
          raid-disk       6


  Se disponete di spare disk, essi dovrebbero essere inseriti in una
  maniera simile, seguendo le specifiche dei dischi raid;

          device         /dev/sdh1
          spare-disk     0



  e così via.

  Una chunk size di 32 KB è un buon valore di default per la maggior
  parte dei filesystem di uso generale. L'array su cui la precedente
  raitab viene usata, è un dispositivo da 7 dischi da 6 GB = 36 GB
  (ricordando che (n-1)*s = (7-1)*6 = 36). Su di esso è costruito un
  ext2 filesystem con una dimensione del blocco da 4 KB. Potreste
  aumentare sia la chunk size dell'array sia la dimensione del blocco
  del filesystem se il vostro filesystem è o molto più grande o è
  costituito da file molto grandi.

  Ok, abbiamo parlato abbastanza. Avete preparato la raidtab, andiamo a
  vedere se funziona. Date il comando

    mkraid /dev/md0


  e state a vedere cosa succede. Se tutto è andato a buon fine i vostri
  dischi dovrebbero iniziare a lavorare come matti, iniziando la
  ricostruzione dell'array. Date un occhiata a /proc/mdstat per vedere
  cosa sta succedendo.

  Se la creazione del dispositivo è avvenuta con successo, il processo
  di ricostruzione è iniziato a questo punto. Il contenuto del vostro
  array non è consistente finché questa fase di ricostruzione non è
  terminata. Comunque, l'array è completamente funzionanate (eccetto che
  per la gestione dei guasti naturalmente) e quindi potete formattarlo
  anche durante la fase di ricostruzione.

  Date un occhiata al paragrafo sulle opzioni speciali di mke2fs prima
  di formattare l'array.

  Date un occhiata al paragrafo sulle opzioni speciali di mke2fs prima
  di formattare l'array.

  Ok, ora che avete il RAID device funzionante, potete sempre arrestarlo
  e farlo ripartire usando i comandi

    raidstop /dev/md0


  o

    raidstart /dev/md0



  Invece di mettere questi comandi nei file init e fare il reboot un
  fantastilione di volte per arrivare ad un sistema funzionante,
  continuate a leggere e capirete come poter far funzionare
  l'autorilevamento (autodetection).



  44..77..  IIll PPeerrssiisstteenntt SSuuppeerrbblloocckk

  `Tanto tempo fa...'' (TM), i raidtools avrebbero letto il vostro file
  /etc/raidtab e poi avrebbero inizializzato l'array. Comunque, questo
  avrebbe richiesto che il filesystem su cui risiedeva /etc/raidtab
  fosse montato. Questo risulta essere sfavorevole se avete intenzione
  di fare il boot da raid..

  Inoltre  il vecchio approccio portava a delle complicazioni quando si
  montavano i filesystem sui dispositivi RAID. Essi non potevano essere
  messi nel file /etc/fstab come al solito, ma avrebbero dovuto essere
  montati negli init script.

  I persistent superblock risolvono questi problemi. Quando un array è
  inizializzato con l'opzione persistent-superblock nel file
  /etc/raidtab uno speciale superblock viene scritto all'inizio di tutti
  i dischi che compongono l'array. Questo permette al kernel di leggere
  la configurazione dei dispositivi RAID direttamente dai dischi che ne
  fanno parte, invece di ottenerla da qualche file di configurazione che
  potrebbe non essere disponibile in qualche momento.

  Dovreste comunque mantenere un file /etc/raidtab file, consistente,
  poiché potreste aver bisogno di questo file per le successive
  ricostruzioni dell'array.

  Il persistent superblock è obbligatorio se volete l'auto rilevamento
  (autodetection) dei vostri dispositivi RAID al boot del sistema. Tutto
  ciò è descritto nel paragrafo AAuuttoorriilleevvaammeennttoo ((aauuttooddeetteeccttiioonn)).



  44..88..  CChhuunnkk ssiizzee

  La chunk-size necessita di una spiegazione. Voi non potete mai
  scrivere completamente in parallelo su una batteria di dischi. Se
  avete due dischi e volete scriverci un byte, dovreste scrivere quattro
  bit su ogni disco, effettivamente, ogni bit pari andrebbe sul disco 0
  e gli altri sul disco 1. L'hardware non supporta tutto questo.
  Invece, noi scegliamo alcune chunk size, che definiamo come come la
  più piccola massa ``atomica'' di dati che possa essere scritta su un
  dispositivo. Una scrittura di 16KB con una chunk-size di 4KB, farà si
  che il primo e il terzo chunk da 4KB siano scritti sul primo disco ed
  il secondo e il quarto chunk siano scritti sul secondo disco, nel caso
  di un RAID-0 con due dischi. Quindi, per scritture di grosse quantità
  di dati, si può notare un miglioramento dall'usare dei chunk piuttosto
  grandi, mentre gli array che contengono principalmente piccoli files
  beneficieranno di una piccola dimensione dei chunk.

  Le dimensioni dei chunk devono essere specificate per tutti i livelli
  RAID, incluso il linear-mode. Comunque la chunk-size non fa alcuna
  differenza per il linear-mode.

  Per avere prestazioni ottimali, dovreste sperimentare con i valori,
  così come con la dimensione del blocco del filesystem che costruite
  sull'array.

  L'argomento dell'opzione chunk-size in

  ______________________________________________________________________
  /etc/raidtab
  ______________________________________________________________________



  44..88..11..  RRAAIIDD--00

  I dati sono scritti ``quasi'' in parallelo nei dischi dell'array.
  Effettivamente, i blocchi di dimensione chunk-size sono scritti in
  ogni disco serialmente.

  Se specificate una chunk-size di 4 KB e scrivete 16 KB su un array di
  tre dischi, il sistema RAID scriverà 4 KB nei dischi 0, 1, 2, in
  parallelo, e poi i rimanenti 4 KB sul disco 0.

  Una chunk-size di 32 KB è un punto di partenza ragionevole per la
  maggior parte degli array. Ma il valore ottimale dipende molto dal
  numero dei dischi costituenti l'array, dal contenuto del filesystem
  che ci viene messo sopra e da molti altri fattori. Sperimentate, per
  ottenere le migliori prestazioni.


  44..88..22..  RRAAIIDD--11

  Per le scritture la chunk-size non ha influenza sull'array, in quanto
  i dati devono essere scritti su tutti i dischi dell'array. Per le
  letture comunque, la chunk-size specifica quanti dati leggere
  serialmente dai dischi facenti parte dell'array. Poiché tutti i dischi
  attivi nell'array contengono la stessa informazione, le letture
  possono essere fatte in parallelo in modo simile al RAID-0.


  44..88..33..  RRAAIIDD--44

  Quando una scrittura è fatta su un array RAID-4, le informazioni dei
  parità devono sempre essere aggiornate sul disco di parità. La chunk-
  size è la dimensione del blocco di parità. Se un byte viene scritto su
  un array RAID-4, allora dei blocchi di dimensione chunk-size saranno
  letti dagli N-1 dischi, verrà calcolata l'informazione di parità e i
  blocchi di dimensione chunk-size saranno scritti nel disco di parità.

  La chunk-size influenza le prestazioni in lettura nello stesso modo
  che nel RAID-0, visto che le letture da un array RAID-4 vengono
  effettuate nello stesso modo.


  44..88..44..  RRAAIIDD--55

  Sugli array RAID-5 la chunk-size ha esattamente lo stesso significato
  che nel RAID-4.

  Una chunk-size ragionevole per un array RAID-5 è 128 KB, come sempre,
  potete sperimentare con essa.

  Date anche un occhiata al paragrafo sulle opzioni speciali di mke2fs.
  Questo influenza le performance di un array RAID-5.



  44..99..  OOppzziioonnii ppeerr mmkkee22ffss

  Esiste un'opzione speciale per formattare un dispositivo RAID-4 o
  RAID-5 con mke2fs. L'opzione -R stride=nn permetterà a mke2fs di
  piazzare meglio delle strutture dati specifiche dell'ext2 in modo
  intelligente sul dispositivo RAID.

  Se la chunk-size è di 32 KB, ciò significa che blocchi da 32 KB di
  dati consecutivi saranno presenti su un disco. Se volessimo costruire
  un ext2 filesystem con una dimensione del blocco da 4 KB, si capisce
  che avremmo otto blocchi del filesystem per ogni chunk dell'array. Noi
  possiamo passare questa informazione all'utility mke2fs al momento di
  creare il filesystem:

    mke2fs -b 4096 -R stride=8 /dev/md0



  Le prestazioni dei RAID-{4,5} sono fortemente influenzate da questa
  opzione. Non sono sicuro di come l'opzione stride influenzi gli altri
  livelli RAID. Se qualcuno avesse maggiori informazioni su questo, per
  favore me le faccia avere.


  La dimensione del blocco dell'ext2fs influenza _f_o_r_t_e_m_e_n_t_e le
  prestazioni del filesystem. Dovreste usare sempre la dimensione del
  blocco da 4 KB su ogni filesystem più grande di qualche centinaia di
  megabyte, a meno che non stiate lavorando con un gran numero di
  piccoli file.



  44..1100..  AAuuttoorriilleevvaammeennttoo ((AAuuttooddeetteeccttiioonn))

  L'autorilevamento permette ai dispositivi RAID di essere
  automaticamente riconosciuti dal kernel al boot del sistema, subito
  dopo che il rilevamento solito delle partizioni è stato eseguito.

  Tutto ciò richiede diverse cose:

  1. Avete bisogno del supporto all'autorilevamanto (autodetection) nel
     kernel. Controllate

  2. Dovreste aver creato i dispositivi RAID usando i persistent-
     superblock

  3. Il tipo di partizioni dei dispositivi usati nel RAID deve essere
     impostato al valore 00xxFFDD (usate fdisk per impostare il tipo ``fd'')

  NOTA: Siate certi che che il vostro RAID NON stia lavorando prima di
  cambiare il tipo della partizione.  Usate raidstop /dev/md0 per
  arrestare il dispositivo.

  Se preparate tutto in modo congruente ai precedenti punti 1, 2 e 3,
  l'autorilevamento dovrebbe avvenire. Provate a fare un reboot. Quando
  il sistema riparte, fate un cat di /proc/mdstatche dovrebbe dirvi che
  il vostro dispositivo RAID sta funzionando .

  Durante il boot, dovreste vedere dei messaggi simili a:

   Oct 22 00:51:59 malthe kernel: SCSI device sdg: hdwr sector= 512
    bytes. Sectors= 12657717 [6180 MB] [6.2 GB]
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel: Partition check:
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel:  sda: sda1 sda2 sda3 sda4
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel:  sdb: sdb1 sdb2
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel:  sdc: sdc1 sdc2
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel:  sdd: sdd1 sdd2
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel:  sde: sde1 sde2
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel:  sdf: sdf1 sdf2
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel:  sdg: sdg1 sdg2
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel: autodetecting RAID arrays
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel: (read) sdb1's sb offset: 6199872
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel: bind<sdb1,1>
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel: (read) sdc1's sb offset: 6199872
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel: bind<sdc1,2>
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel: (read) sdd1's sb offset: 6199872
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel: bind<sdd1,3>
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel: (read) sde1's sb offset: 6199872
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel: bind<sde1,4>
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel: (read) sdf1's sb offset: 6205376
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel: bind<sdf1,5>
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel: (read) sdg1's sb offset: 6205376
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel: bind<sdg1,6>
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel: autorunning md0
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel: running: <sdg1><sdf1><sde1><sdd1><sdc1><sdb1>
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel: now!
   Oct 22 00:51:59 malthe kernel: md: md0: raid array is not clean --
    starting background reconstruction


  Questo è quello che si ottiene dall'autorilevamento di un array RAID-5
  che non è stato arrestato in modo pulito (per esempio se si è avuto un
  blocco della macchina). La ricostruzione viene iniziata automatica­
  mente. Montare questo dispositivo è perfettamente sicuro, poiché la
  ricostruzione è trasparente e tutti i dati sono consistenti (è solo
  l'informazione di parità che è inconsistente - ma non c'è nessuna
  necessità di essa finché un dispositivo non si guasta).

  I dispositivi che vengono avviati automaticamente sono anche arrestati
  automaticamente quando si ferma la macchina (shutdown). Non vi curate
  degli init script. Usate solo i device /dev/md come ogni altro device
  /dev/sd o /dev/hd.

  Si, è veramente così semplice.

  Potreste voler dare un occhiata ai vostri init-script per cercare i
  comandi raidstart/raidstop. Essi si trovano di solito negli init
  script della RedHat. Sono utilizzati solo per il vecchio RAID e non
  servono a niente nel nuovo RAID con l'autorilevamento. Potete
  semplicemente rimuovere queste linee e tutto continuerà a funzionare
  bene.



  44..1111..  FFaarree iill bboooott ssuu RRAAIIDD

  Ci sono diversi modi per costruire un sistema che monti il suo root
  filesystem su un dispositivo RAID. Al momento solo l'installazione
  grafica di Linux RedHat 6.1 permette l'installazione diretta di un
  dispositivo RAID. E'comunque possibile realizzare la cosa.

  L'ultima distribuzione ufficiale di lilo (Versione 21) non gestisce i
  dispositivi RAID e quindi il kernel non può essere caricato al boot
  dal dispositivo RAID. Se usate questa versione, il vostro /boot
  filesystem dovrà stare su un dispositivo non-RAID. Un modo per
  assicurarsi che che il sistema faccia il boot comunque, è quello di
  creare delle partizioni /boot uguali su tutti i dischi del vostro
  RAID, in questo modo il BIOS può sempre caricare i dati per esempio
  dal primo disco disponibile. Questo presume che non facciate il boot
  da un disco guasto nel vostro sistema..

  Con la RedHat 6.1 una patch per lilo 21 è diventata disponibile, essa
  può gestire il /boot su un RAID-1. Notate che essa non funzionerà per
  qualunque altro livello, RAID-1 (mirroring) è il solo livello RAID
  supportato. Questa patch (lilo.raid1) può essere trovata presso
  dist/redhat-6.1/SRPMS/SRPMS/lilo-0.21-10.src.rpm su ogni RedHat
  mirror. La versione di lilo a cui viene applicata la patch accetterà
  la voce boot=/dev/md0 nel file lilo.conf e renderà ogni ogni disco
  immagine (mirror) pronto per il boot.

  Un altro modo per assicurare che il sistema riesca sempre a fare il
  boot è di creare un floppy di boot dopo che tutto il sistema è stato
  costruito. Se il disco sul quale il filesystem /bootrisiede si blocca,
  è sempre possibile fare il boot da floppy.



  44..1122..  RRoooott ffiilleessyysstteemm ssuu uunn RRAAIIDD

  Al fine di avere un sistema che faccia il boot su RAID, il root
  filesystem (/) deve essere montato su un dispositivo RAID. Due metodi
  per realizzare questo sono dati sotto. Visto che nessuna delle attuali
  distribuzioni (almeno di cui io sia a conoscenza) supporta
  l'installazione su un dispositivo RAID, questi metodi presumono che
  voi abbiate installato su una normale partizione e poi - quando
  l'installazione è finita - spostiate il contenuto del vostro root
  filesystem non-RAID sul nuovo dispositivo RAID.


  44..1122..11..  MMeettooddoo 11

  Questo metodo presume che voi abbiate degli spare-disk, che non fanno
  parte del sistema RAID che state configurando, su cui possiate
  installare il sistema operativo.


  ·  Per primo, installate un normale sistema su questi extra dischi.

  ·  Prendete il kernel che pensate di usare, prendete le raid patch e i
     raidtools e fate il boot del sistema con questo nuovo kernel con il
     supporto RAID. Siate sicuri che il supporto al RAID sia nneell kernel,
     e non caricato come modulo.

  ·  Ok, a questo punto dovreste configurare e creare il RAID che
     pensate di usare come root filesystem. Questa è una procedura
     standard descritta altrove in questo documento.

  ·  Per essere sicuri che tutto è andato a buon fine, provate a fare il
     reboot del sistema e controllate se il nuovo RAID si attiva al
     boot. Dovrebbe.

  ·  Create un filesystem sul nuovo array (usando mke2fs), e montatelo
     sotto /mnt/newroot

  ·  Ora, copiate il contenuto del vostro attuale root filesystem (cioè
     lo spare-disk) nel nuovo root filesystem (cioè l'array). Ci sono
     molti modi per farlo, uno ad esempio è

      cd /
      find . -xdev | cpio -pm /mnt/newroot



  ·  Dovreste modificare il file /mnt/newroot/etc/fstab  per utilizzare
     il giusto dispositivo( il/dev/md? root device) per il root
     filesystem.

  ·  Ora, smontiamo l'attuale /boot filesystem, e montiamo invece il
     dispositivo di boot su /mnt/newroot/boot. Questo è necessario per
     far lavorare correttamente lilo nel prossimo punto.

  ·  Aggiornate /mnt/newroot/etc/lilo.conf per puntare al giusto
     dispositivo. Il dispositivo di boot deve ancora essere un normale
     disco (non un dispositivo RAID), ma il root device deve puntare al
     nuovo RAID. Quando l'avete fatto, date il comando

      lilo -r /mnt/newroot


  ·  Fate il reboot del sistema e guardate se tutto va come vi aspettate
     :)

  Se fate tutto ciò con dischi IDE, siate sicuri di comunicare al BIOS
  che tutti i dischi sono di tipo "auto-detect", così che il BIOS
  permetterà alla vostra macchina di fare il boot, anche se un disco
  viene perso.


  44..1122..22..  MMeettooddoo 22

  Questo metodo necessita che voi usiate una raidtools/patch che include
  la direttiva failed-disk. Questa sarà la tools/patch per tutti i
  kernel verione 2.2.10 e successive.

  Voi potete usare questo metodo ssoolloo un RAID di livello 1 e superiore.
  L'idea è quella di installare il sistema su un disco che è, di
  proposito, marcato come guasto all'interno del RAID, allora copiate il
  sistema sul RAID che lavorerà in modalità "degraded" e finalmente
  farete usare al RAID il non più necessario ``install-disk'', saltando
  la vecchia installazione, ma facendo lavorare il RAID in modalità "non
  degraded".


  ·  Per prima cosa, installate un normale sistema su un disco (che
     diverrà successivamente parte del RAID). E' importante che questo
     disco (o partizione) non sia il più piccolo. Se lo fosse, non sarà
     possibile aggiungerlo al RAID successivamente!

  ·  Poi, procuratevi un kernel, le patch, i raidtools ecc. ecc. Come al
     solito. Fate fare il boot al sistema con un nuovo kernel che abbia
     il supporto RAID di cui avete bisogno compilato nel kernel stesso.

  ·  Ora, costruite il RAID con il vostro attuale root-device come
     failed-disk nel file raidtab. Non mettete il failed-disk come primo
     disco nel fileraidtab, questo comporterebbe dei problemi all'avvio
     del RAID. Create il RAID e costruite un filesystem su di esso.

  ·  Provate a fare un reboot e guardate se il RAID parte correttamente

  ·  Copiate i file di sistema e riconfigurate il tutto per utilizzare
     il RAID come root-device, come descritto nel precedente paragrafo.

  ·  Quando il sistema farà il boot correttamente dal RAID, potrete
     modificare il file raidtab per includervi il failed-disk come
     unraid-disk. Ora, fate raidhotadd con il vostro disco al RAID.

  ·  Dovreste aver ottenuto un sistema che fa il boot da un "non-
     degraded" RAID.



  44..1133..  DDoovvrreessttee aavveerr ootttteennuuttoo uunn ssiisstteemmaa cchhee ffaa iill bboooott ddaa uunn ""nnoonn--
  ddeeggrraaddeedd"" RRAAIIDD..

  Perché un kernel sia in grado di montare un root filesystem, il
  supporto per il dispositivo su cui il filesystem risiede deve essere
  presente nel kernel. Perciò, al fine di montare il root filesystem su
  un device RAID, il kernel _d_e_v_e avere il supporto RAID.

  La maniera normale per essere certi che il kernel possa vedere il
  dispositivo RAID è semplicemente quella di compilare il kernel con
  tutto il supporto RAID necessario. Siate sicuri di aver compilato il
  supporto RAID _n_e_l kernel, e _n_o_n come modulo caricabile. Il kernel non
  può caricare un modulo (dal root filesystem) finché il root filesystem
  non è montato.

  Comunque, poiché RedHat-6.0 è distribuita con un kernel che ha il
  supporto per il nuovo RAID come modulo, qui verrà descritto come usare
  il kernel standard della RedHat-6.0, continuando a fare il boot del
  sistema da RAID.


  44..1133..11..  FFaarree iill bboooott ccoonn iill RRAAIIDD ccoommee mmoodduulloo

  Dovrete "istruire" LILO ad usare un RAM-disk per ottenere questo.
  Usate il comando mkinitrd per creare un ramdisk contenente tutti i
  moduli del kernel necessari a montare la partizione di root. Questo
  può essere fatto nel seguente modo:
   mkinitrd --with=<module> <ramdisk name> <kernel>


  Per esempio:

   mkinitrd --with=raid5 raid-ramdisk 2.2.5-22



  Questo ci rende sicuri che il modulo RAID specificato sia presente al
  boot quando il kernel monterà il root device.



  44..1144..  TTrraabboocccchheettttii

  Non dovete mai MAI mmaaii ripartizionare i dischi che fanno parte di un
  array attivo. Se dovete alterare la tabella delle partizioni su un
  disco che fa parte di un RAID, arrestate l'array e poi ripartizionate.

  E' facile mettere troppi dischi su un bus. Un normale Fast-Wide SCSI
  bus può sopportare 10 MB/s, che è meno di quanto alcuni dischi possano
  fare oggi. Mettere sei di questi dischi sul bus non vi darà di certo
  il guadagno di prestazioni che vi aspettate.

  Un maggior numero di controller SCSI vi daranno delle prestazioni
  migliori, se i bus SCSI sono quasi saturati da dischi collegati. Non
  vedrete un incremento di prestazioni dall'uso di due 2940 con due
  vecchi dischi SCSI rispetto a far lavorare i due dischi su un solo
  controller.

  Se vi dimenticate dell'opzione persistent-superblock, il vostro array
  non ripartirà volentieri dopo che è stato arrestato. Ricreate allora
  l'array con l'opzione abilitata nel file raidtab.

  Se un RAID-5 fallisce la ricostruzione dopo che un disco è stato
  rimosso e riinserito, questo potrebbe dipendere dall'ordine dei
  dispositivi nel file raidtab. Provate a spostare la prima coppia
  ``device ...'' / ``raid-disk ...'' in fondo alla descrizione
  dell'array nel file raitab.

  La maggior parte degli ``error reports'' che trovate sulla linux-
  kernel list, sono di persone che in qualche modo hanno sbagliato ad
  usare la giusta patch raid con la corrispondente versione dei
  raidtools. Siate sicuri di utilizzare 0.90 RAID, e che state usando i
  raidtools per esso.



  55..  FFaarree iill tteesstt

  Se pensate di usare il RAID per avere tolleranza ai guasti (fault-
  tolerance), potreste voler testare il vostro sistema per vedere se
  funziona veramente. Ora, come simulare un guasto?

  In breve, non potete, eccetto forse che facendo passare un ascia
  infuocata attraverso il disco di cui volete simulare il guasto. Non
  potrete mai sapere cosa accadrà quando un disco cessa di funzionare.
  Esso potrebbe bloccare elettricamente tutto il bus a cui è collegato,
  rendendo tutti i dischi su quel bus inaccessibili. Sebbene non mi sia
  noto nessun accadimento del genere. Il disco potrebbe solo notificare
  un guasto di lettura/scrittura al layer SCSI/IDE, il che permetterà al
  layer RAID di gestire questa situazione in modo positivo. Questo è per
  fortuna il modo in cui le cose vanno di solito.


  55..11..  SSiimmuullaarree iill mmaallffuunnzziioonnaammeennttoo ddii uunn ddiissccoo

  Se volete simulare il guasto di un disco, scollegatelo. Dovreste farlo
  per mezzo del pulsante di ssppeeggnniimmeennttoo. Se siete interessati a testare
  se i vostri dati possano sopravvivere con un disco in meno del numero
  solito, non c'è problema nel fare l' "hot-plug cowboy" ora. Spegnete
  il sistema, scollegate il disco e fate un nuovo boot.

  Controllate nel syslog e date un'occhiata a/proc/mdstat per vedere
  cosa sta facendo il RAID.  Funziona?

  Ricordate, voi ddoovveettee far girare il RAID-{1,4,5} sul vostro array per
  poter sopravvivere al guasto di un disco. Linear-raid o RAID-0 perdono
  tutto quando un disco si guasta.

  Quando avrete di nuovo collegato il disco (con la macchina spenta,
  naturalmente, ricordate), potete agggiungere il ``nuovo'' dispositivo
  al RAID nuovamente, con il comando raidhotadd.


  55..22..  SSiimmuullaarree iill ddaannnneeggggiiaammeennttoo ddeeii ddaattii

  Il RAID (sia hardware- che software-), considera che se la scrittura
  su un disco non genera un errore, allora la scrittura è avvenuta
  correttamente. Allora, se il vostro disco danneggia i dati senza
  generare errori, tutti i vostri dati _s_a_r_a_n_n_o corrotti. Questo
  naturalmente è molto spiacevole che accada, ma è possibile e
  porterebbe ad avere un filesystem corrotto.

  Il RAID non può e non è progettato per controllare il danneggiamento
  dei dati sui supporti. Perciò non ha alcun senso il corrompere di
  proposito i dati (utilizzando dd per esempio) su un disco per vedere
  come il sistema RAID riesce a gestire questa situazione. E' molto
  probabile (a meno che si corrompa il RAID superblock) che il RAID
  layer non si accorga di niente riguardo al danneggamento, ma che il
  vostro filesystem sul dispositivo RAID sia danneggiato.

  Questo è il modo in cui le cose si suppone che funzionino. Il RAID non
  è una garanzia per l'integrità dei dati, esso ci permette solo di
  conservare i nostri dati se un disco si blocca (con i livelli RAID
  maggiori od uguali ad 1, naturalmente).



  66..  RRiiccoossttrruuzziioonnee

  Se avete già letto il resto di questo HOWTO, dovreste già avere
  un'idea di che cosa significhi la ricostruzione di un array
  danneggiato. Riassumendo:

  ·  Spegnete il sistema

  ·  Sostituite il disco guasto

  ·  Accendete di nuovo il sistema

  ·  Usate il comando raidhotadd /dev/mdX /dev/sdX per inserire
     nuovamente il disco nell'array

  ·  Prendetevi un  caffè mentre la ricostruzione automatica avviene

     Ecco tutto.

  Bene, di solito funziona così, a meno che voi siate sfortunati e il
  vostro RAID sia stato reso inutilizzabile perché più di un disco si è
  guastato. Questo può realmente succedere se un certo numero di dischi
  è collegato sullo stesso bus e uno dei dischi blocca il bus quando si
  guasta. Gli altri dischi, anche se non sono guasti, saranno
  irraggiungibili per il RAID layer, perché il bus è bloccato e quindi
  saranno marcati come danneggiati. Su un RAID-5 su cui è possibile
  sostituire un disco, il guasto di due o più di essi può essere fatale.

  Il seguente paragrafo è la spiegazione che Martin Bene mi ha dato, e
  descrive un possibile recupero dal terrificate scenario mostrato
  sopra. Esso implica l'uso della direttiva failed-disk nel nostro file
  /etc/raidtab, così funzionerà solo con i kernel 2.2.10 e successivi.


  66..11..  RReeccuuppeerroo ddaall mmaallffuunnzziioonnaammeennttoo ddii ppiiùù ddiisscchhii

  Lo scenario è:

  ·  Un controller si blocca e mette due dischi offline nello stesso
     momento,

  ·  Tutti i dischi su un bus SCSI non possono più essere raggiunti se
     un disco si blocca,

  ·  Un cavo si sgancia...

     In breve: abbastanza spesso si ha un guasto _t_e_m_p_o_r_a_n_e_o di diversi
     dischi nello stesso momento; dopo di che i RAID superblock non sono
     più sincronizzati e voi non potete più inizializzare (init) il
     vostro RAID array.

  Per prima cosa: riscrivete il RAID superblock con il comando mkraid
  --force

  Al fine di farlo lavorare correttamente, avete bisogno di un file
  /etc/raidtab aggiornato - se esso non corrisponde EESSAATTTTAAMMEENNTTEE ai
  dispositivi e all'ordine dei dischi originali, non funzionerà.

  Controllate il syslog prodotto cercando di far partire l'array,
  vedrete l'"event count" per ogni superblock; di solito è meglio
  lasciare fuori il disco con il più basso "event count", per esempio il
  più vecchio.

  Se date il comando mkraid senza failed-disk, il processo di
  ricostruzione partirà immediatamente ed inizierà a ricostruire i
  blocchi di parità - il che non è necessariamente quello che volete in
  questo momento.

  Con failed-disk potete specificare quali dischi volete che siano
  attivi e forse potete provare diverse combinazioni per ottenere i
  migliori risultati. BTW, monta il filesystem solo read-only durante
  queste prove...  Questo metodo è stato usato da almeno due persone con
  cui sono in contatto.



  77..  PPrreessttaazziioonnii

  Questa parte contiene un certo numero di benchmark di un sistema reale
  che usa il software RAID.

  I benchmark sono stati fatti con il programma Bonnie e ogni volta con
  file grandi due o più volte la dimensione della RAM fisica presente
  sulla macchina.

  I benchmark misurano _s_o_l_o la larghezza di banda (bandwidth) in
  ingresso e in uscita su un solo grande file. Questa è una cosa
  interessante da conoscere, se siamo interessati al massimo indice di
  trasferimento (throughput) per scritture/letture di grandi quantità di
  dati.  In ogni caso, questi numeri ci dicono poco delle prestazioni
  dell'array se esso fosse usato come un "news spool", un web-server,
  ecc.  Teniamo sempre in mente, che i numeri dei benchmark sono il
  risultato dell'esecuzione di un programma ``sintetico''. Pochi dei
  programmi che appartengono alla vita reale fanno quello che fa Bonnie
  e, sebbene questi numeri di I/O siano interessanti da guardare, non
  sono indicativi delle prestazioni dei programmi reali. Non troppo
  almeno.

  Per ora ho solo i risultati ottenuti sulla mia macchina. Il sistema è:

  ·  Doppio Pentium Pro 150 MHz

  ·  256 MB RAM (60 MHz EDO)

  ·  Tre IBM UltraStar 9ES 4.5 GB, SCSI U2W

  ·  Adaptec 2940U2W

  ·  Un IBM UltraStar 9ES 4.5 GB, SCSI UW

  ·  Adaptec 2940 UW

  ·  Kernel 2.2.7 con le RAID patch

  I tre dischi U2W pianterebbero il controller U2W, and il disco UW
  ingolferebbe il controller UW.

  Sembra impossibile instradare più di 30 MB/s di dati attraverso i bus
  SCSI del sistema usando o meno il RAID. Quello che credo è che,
  siccome il sistema è piuttosto vecchio, sia la banda passante della
  memoria a mancare, e questo limita quello che può essere inviato
  attraverso un controller SCSI.


  77..11..  RRAAIIDD--00

  LLaa lleettttuurraa è un ""SSeeqquueennttiiaall bblloocckk iinnppuutt"", e llaa ssccrriittttuurraa è un
  ""SSeeqquueennttiiaall bblloocckk oouuttppuutt"". La dimensione del file è stata di 1 GB per
  tutti i test. I test sono stati fatti in modalità singolo utente
  (single user). Il driver SCSI è stato configurato per non usare il
  "tagged command queuing".

        |            |              |             |              |
        |Chunk size  |  Block size  |  Read KB/s  |  Write KB/s  |
        |            |              |             |              |
        |4k          |  1k          |  19712      |  18035       |
        |4k          |  4k          |  34048      |  27061       |
        |8k          |  1k          |  19301      |  18091       |
        |8k          |  4k          |  33920      |  27118       |
        |16k         |  1k          |  19330      |  18179       |
        |16k         |  2k          |  28161      |  23682       |
        |16k         |  4k          |  33990      |  27229       |
        |32k         |  1k          |  19251      |  18194       |
        |32k         |  4k          |  34071      |  26976       |


  a questo, sembra che la dimensione del chunk non faccia molta
  differenza. Comunque, la dimensione del blocco dell'ext2fs dovrebbe
  essere più grande possibile, quindi 4 KB (ovvero la dimensione della
  pagina) sui sistemi IA-32.



  77..22..  RRAAIIDD--00 ccoonn TTCCQQ

  Questa volta il driver SCSI è stato configurato per utilizzare il
  "tagged command queuing", con una profondità della coda di 8. Per il
  resto tutto come prima.

        |            |              |             |              |
        |Chunk size  |  Block size  |  Read KB/s  |  Write KB/s  |
        |            |              |             |              |
        |32k         |  4k          |  33617      |  27215       |


  Nessun altro test è stato fatto. TCQ sembra incrementare un poco le
  prestazioni in scrittura, ma in realtà non è che ci sia poi tutta
  questa differenza.


  77..33..  RRAAIIDD--55

  L'array è stato configurato per lavorare in modalità RAID-5, dei test
  simili ai precedenti sono stati fatti.

        |            |              |             |              |
        |Chunk size  |  Block size  |  Read KB/s  |  Write KB/s  |
        |            |              |             |              |
        |8k          |  1k          |  11090      |  6874        |
        |8k          |  4k          |  13474      |  12229       |
        |32k         |  1k          |  11442      |  8291        |
        |32k         |  2k          |  16089      |  10926       |
        |32k         |  4k          |  18724      |  12627       |


  Ora, sia la dimensione del chunk che quella del blocco del filesystem
  sembrano effettivamente fare la differenza.


  77..44..  RRAAIIDD--1100

  Un array RAID-10 è composto da ``mirrored stripes'', ovvero, un array
  RAID-1 di due array RAID-0. La chunk-size è la dimensione del chunk
  sia dell'array RAID-1 che di quello RAID-0. Non ho compiuto dei test
  nel caso in cui le due dimensioni del chunk differiscano, per quanto
  sia perfettamente lecito.

        |            |              |             |              |
        |Chunk size  |  Block size  |  Read KB/s  |  Write KB/s  |
        |            |              |             |              |
        |32k         |  1k          |  13753      |  11580       |
        |32k         |  4k          |  23432      |  22249       |


  Nessun altro test è stato fatto. La dimensione del file era 900MB,
  perché le quattro partizioni coinvolte erano da 500 MB ognuna, il che
  non permetteva di avere spazio per un file da 1 GB in questa
  configurazione (RAID-1 su due array da 1000MB).



  88..  CCoonnttrriibbuuttii

  Le seguenti persone hanno contribuito alla creazione di questa
  documentazione:

  ·  Ingo Molnar


  ·  Jim Warren

  ·  Louis Mandelstam

  ·  Allan Noah

  ·  Yasunori Taniike

  ·  Martin Bene

  ·  Bennett Todd

  ·  Le persone della Linux-RAID mailing list

  ·  Quelli che ho dimenticato,  spiacente   :)

  Per favore inviate correzioni, suggerimenti ecc. all'autore. Questo è
  il solo modo in cui questo HOWTO può migliorare.