Sophie

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distrib > Mandriva > 2010.0 > i586 > media > contrib-release > by-pkgid > 7ce9f5a38ba3a7d20482e74d18086033 > files > 38

howto-text-it-2006-5mdv2010.0.noarch.rpm

  From DOS/Windows to Linux HOWTO
  di Guido Gonzato <guido@ibogfs.cineca.it>
  Versione 1.2.4. 29 Dicembre 1997.

  Questo HOWTO e' dedicato a tutti gli utenti DOS che hanno deciso di
  passare a Linux, il clone Unix per PC 386 e superiori. Date le analo­
  gie tra DOS e Unix, lo scopo di questo lavoro e' di aiutare il lettore
  a trasportare le sue conoscenze di DOS nell'ambiente Linux, cosi' da
  poter lavorare da subito.
  ______________________________________________________________________

  Indice Generale


  1. Introduzione
     1.1 Linux fa per voi?
     1.2 Si', fa per me. Spiegami
     1.3 Per l'impaziente

  2. File e programmi
     2.1 File: nozioni preliminari
     2.2 Link simbolici
     2.3 Permessi e Proprieta'
     2.4 Convertire i comandi dal DOS a Linux
     2.5 Programmi: Multitasking e Sessioni
     2.6 Eseguire programmi su computer remoti

  3. Usare le directory
     3.1 Directory: nozioni preliminari
     3.2 Permessi delle directory
     3.3 Tradurre i comandi dal DOS a Linux

  4. Floppy, hard disk, e cosi' via
     4.1 Gestire i dispositivi
     4.2 Fare il backup

  5. E Windows?
  6. Configurare il sistema
     6.1 File di inizializzazione
     6.2 File di inizializzazione dei programmi

  7. Un po' di programmazione
     7.1 Shell script: super file .BAT
     7.2 Programmare in C

  8. Il rimanente 1%
     8.1 Usare tar & gzip
     8.2 Installare le applicazioni
     8.3 Trucchi indispensabili
     8.4 Programmi e comandi utili
     8.5 Estensioni di file e programmi collegati

  9. La fine, per ora
     9.1 Copyright
     9.2 Disclaimer


  ______________________________________________________________________

  11..  IInnttrroodduuzziioonnee



  11..11..  LLiinnuuxx ffaa ppeerr vvooii??


  Volete passare dal DOS a Linux? Benissimo, ma attenzione: potrebbe non
  esservi utile. Credo che ``il computer migliore'' o ``il migliore
  sistema operativo'' non esistano: dipende dall'uso che se ne fa. Ecco
  perché non credo che Linux sia la soluzione migliore per tutti,
  nonostante sia tecnicamente superiore a molti sistemi operativi
  commerciali. Avrete grandi benefici da Linux se vi serve sw per la
  programmazione, Internet, TeX... sw tecnico in generale, ma se vi
  serve soprattutto sw commerciale, o se non vi piace l'idea di studiare
  i comandi, e' meglio lasciare perdere.

  Linux non e' (per ora) facile da usare o da configurare come Windows o
  il Mac, quindi siate preparati a smanettare un po'. Nonstante questi
  avvertimenti, sono sicuro al 100% che se appartienete alla giusta
  categoria di utenti troverete in Linux il vostro Nirvana informatico.
  E comunque Linux e DOS/Windows possono convivere sulla stessa
  macchina.

  Prerequisiti per questo howto: daro' per scontato che


  ·  conoscete i principali comandi e concetti del DOS;

  ·  Linux, e magari anche X Window System, e' correttamente installato;

  ·  la vostra shell---l'equivalente di COMMAND.COM---e' bash;

  ·  capite che questo lavoro e' solo un inizio. Per maggiori
     informazioni, guardatevi ``Linux Installation and Getting Started''
     di Matt Welsh e/o ``Linux User Guide'' di Larry Greenfield
     (sunsite.unc.edu:/pub/Linux/docs/LDP).

  Questo howto sostituisce il vecchio mini--howto di uguale titolo.


  11..22..  SSii'',, ffaa ppeerr mmee.. SSppiieeggaammii


  Avete installato Linux e i programmi che vi servono. Vi siete fatti un
  account (se non l'avete fatto, scrivete adduser _s_u_b_i_t_o_!) e Linux sta
  girando. Avete inserito nome e password e ora state guardando lo
  schermo e pensate: ``Beh, e adesso?''

  Adesso, non disperate. Siete quasi pronti per fare le stesse cose che
  facevate col DOS, e molte altre in piu'. Se steste lavorando col DOS
  anziché con Linux, ora fareste una di queste cose:


  ·  eseguire programmi e creare, copiare, visualizzare, cancellare,
     stampare e rinominare files;

  ·  spostarsi tra directory, crearne di nuove, cancellarle, elencarne i
     contenuti;

  ·  formattare floppy e copiarci file su/da;

  ·  sistemare AUTOEXEC.BAT e CONFIG.SYS;

  ·  scrivere i vostri .BAT files e/o programmi in QBasic o C/Pascal;

  ·  il rimanente 1%.

  Sarete contenti di sapere che queste cose si fanno con Linux in un
  modo molto simile al DOS. Sotto DOS, l'utente medio usa solo pochi tra
  i 100 e passa comandi disponibili; lo stesso vale per Linux, almeno
  fino ad un certo punto.

  Alcune cose da aver chiare prima di proseguire:


  ·  primo, come uscire da Linux. Se si vede una schermata non grafica,
     premere CTRL--ALT--DEL, aspettare che il sistema dica che tutto e'
     a posto, poi spegnere pure. Se si sta lavorando sotto X Window
     System, prima premere CTRL--ALT--BACKSPACE, poi CTRL--ALT--DEL. Non
     spegnere _m_a_i il PC direttamente: si potrebbe danneggiare il
     filesystem;

  ·  a differenza del DOS, Linux ha meccanismi di sicurezza, a causa
     della sua natura multiutente. I file e le directory hanno dei
     permessi, e quindi ad alcuni l'utente normale non puo' accedere
     (vedi la sezione ``Permessi''). Solo l'utente il cui nome di login
     e' ``root'' puo' fare cio' che vuole (root e' l'amministratore di
     sistema. Se usate Linux sul vostro PC, sarete anche root). Il DOS,
     al contrario, vi lascia cancellare tutto l'hard disk per sbaglio;

  ·  siete incoraggiati a sperimentare, giocare, provare: di certo male
     non fa. Potete ottenere aiuto in questo modo:


     ·  per ottenere aiuto sui ``comandi interni'' della shell, scrivete
        help;


     ·  per ottenere aiuto su un comando, scrivete man command che
        richiama la pagina di manuale (man page) del comando in
        questione. In alternativa, scrivete info command che richiama,
        se c'e', la pagina info relativa al comando. Info e' un sistema
        di documentazione ad ipertesti, non molto intuitivo da usare le
        prime volte. Potete provare inoltre a dare i comandi whatis
        command o apropos command e premere `q' per uscire.


  ·  buona parte della potenza e flessibilita' di Unix derivano dai
     semplici concetti di redirezione e piping, piu' potenti che non
     sotto DOS. Semplici comandi possono essere combinati per eseguire
     operazioni complesse. Usate questa caratteristica!

  ·  convenzioni: <...> indica qualcosa che deve essere specificato,
     mentre [...] indica qualcosa di opzionale. Esempio:



       $ tar -tf <file.tar> [> redir_file]



  file.tar deve essere specificato, mentre la redirezione su redir_file
  e' opzionale.

  ·  d'ora in avanti ``LMP'' significa ``leggere la man page per
     ulteriori informazioni''.


  11..33..  PPeerr ll''iimmppaazziieennttee


  Volete partire subito? Date un'occhiata a questa tabella:

       DOS                     Linux                   Note
       ------------------------------------------------------------------------------

       BACKUP                  tar -Mcvf device dir/   totalmente diversi
       CD dirname\            cd dirname/             quasi la stessa sintassi
       COPY file1 file2        cp file1 file2          idem
       DEL file                rm file                 attenzione - niente undelete
       DELTREE dirname         rm -R dirname/          idem
       DIR                     ls                      non proprio la stessa sintassi
       DIR file/s              find . -name file       totalmente diverso
       EDIT file               vi file                 credo che non vi piacera'
                               emacs file              questo e' migliore
                               jstar file              quasi come l'editor del DOS
       FORMAT                  fdformat,
                               mount, umount           sintassi molto diversa
       HELP command            man command             stessa filosofia
       MD dirname              mkdir dirname/          quasi la stessa sintassi
       MOVE file1 file2        mv file1 file2          idem
       NUL                     /dev/null               idem
       PRINT file              lpr file                idem
       PRN                     /dev/lp0,
                               /dev/lp1                idem
       RD dirname              rmdir dirname/          quasi la stessa sintassi
       REN file1 file2         mv file1 file2          non per file multipli
       RESTORE                 tar -Mxpvf device       sintassi diversa
       TYPE file               less file               molto migliore
       WIN                     startx                  un mondo a parte!



  Se vi serve di piu' che una tabella di comandi, leggetevi le prossime
  sezioni.



  22..  FFiillee ee pprrooggrraammmmii



  22..11..  FFiillee:: nnoozziioonnii pprreelliimmiinnaarrii


  Linux ha un file system---intendendo con cio' ``la struttura delle
  directory e dei file in esse contenuti''---molto simile a quello del
  DOS. I file hanno dei nomi che seguono certe regole, sono messi in
  directory, alcuni sono eseguibili, e tra questi ultimi molti hanno
  degli switch. Inoltre, ci sono i caratteri wildcards, la redirezione e
  il piping. Ci sono solo alcune piccole differenze:


  ·  sotto DOS, i nomi dei file seguono la regola dell'8.3; per esempio,
     ILMIOFIL.TXT. Sotto Linux si puo' fare meglio. Se avete installato
     Linux con un filesystem come ext2 o umsdos, potete usare nomi piu'
     lunghi, e con piu' di un punto: per esempio,
     Ecco.un_NOME_molto.LUNGO. Notare che ho usato lettere maiuscole e
     minuscole: infatti...

  ·  maiuscole e minuscole sono considerate diverse. Quindi,
     FILENAME.tar.gz e filename.tar.gz sono due file diversi.  ls e' un
     comando, LS e' un errore;

  ·  gli utenti di Windows 95 possono usare i nomi di file lunghi con
     Linux, naturalmente. Se il nome di un file contiene spazi (pratica
     sconsigliata ma possibile), bisogna racchiudere il nome del file
     tra apici quando vi ci si riferisce. Per esempio:
       $ # questo comando crea una directory di nome "I miei file vecchi"
       $ mkdir "I miei file vecchi"
       $ ls
       I miei file vecchi      bin     tmp



  Alcuni caratteri non dovrebbero ma possono essere usati; tra gli
  altri, !*$&. Non vi spiego come.

  ·  non ci sono estensioni obbligatorie come .COM ed .EXE per i
     programmi, o .BAT per i file batch. I files eseguibili sono
     contrassegnati da un asterisco '*' alla fine del loro nome quando
     si da' il comando ls -F. Per esempio:



       $ ls -F
       Direttorio/   cindy.jpg    cjpg*    lettera.txt    script*    vecchio~



  I files  cjpg* e script* sono eseguibili---``programmi''.  Sotto DOS,
  i file di backup hanno il nome che finisce in .BAK, sotto Linux finis­
  cono con una tilde '~'. Inoltre, un file il cui nome inizia con un
  punto viene considerato un file nascosto. Per esempio, il file
  .io.sono.nascosto non apparira' dopo il comando ls.

  ·  gli switch dei programmi DOS si ottengono con /switch, con i
     programmi Linux si ottengono con -switch or --switch. Esempio: dir
     /s  diventa ls -R. Notare che molti programmi DOS, come PKZIP o
     ARJ, hanno gli switch in stile Unix.

  Ora potete saltare alla sezione ``Tradurre i comandi dal DOS a
  Linux'', ma se fossi in voi continuerei a leggere.


  22..22..  LLiinnkk ssiimmbboolliiccii


  Unix ha un tipo di file che il DOS non ha: il link simbolico. Questo
  e' un puntatore ad un file o directory, e puo' essere usato al posto
  del file o directory a cui punta; e' molto simile ai colegamenti di
  Windows 95. Esempi di link simbolici sono /usr/X11, che punta a
  /usr/X11R6; /dev/modem, che punta a /dev/cua0 o /dev/cua1.

  Per fare un link simbolico:



       $ ln -s <file_o_dir> <nomelink>



  Esempio:



       $ ln -s /usr/doc/g77/DOC g77manual.txt


  Ora potete riferirvi a g77manual.txt al posto di /usr/doc/g77/DOC.
  Ecco come appaiono i link quando date ls:



       $ ls -F
       g77manual.txt@
       $ ls -l
       (various things...)           g77manual.txt -> /usr/doc/g77/DOC



  22..33..  PPeerrmmeessssii ee PPrroopprriieettaa''


  I file e le directory DOS hanno i seguenti attributi: A (archivio), H
  (hidden, nascosto), R (read-only, solo lettura), and S (system, file
  di sistema). Solo H e R hanno senso sotto Linux: i files nascosti
  iniziano con un punto, e per quanto riguarda l'attributo R, continuate
  a leggere.

  Sotto Unix un file ha dei ``permessi'' e un proprietario, che
  appartiene ad un ``gruppo''. Guardate questo esempio:



       $ ls -l /bin/ls
       -rwxr-xr-x  1  root  bin  27281 Aug 15 1995 /bin/ls*



  Il primo campo contiene i permessi del file /bin/ls, che appartiene a
  root, gruppo bin. Tralasciando le altre informazioni (il libro di Matt
  Welsh e' li' per quello), ricordate che -rwxr-xr-x significa (da
  sinistra a destra):

  - e' il tipo di file (- = file normale, d = directory, l = link,
  etc.); rwx sono i permessi per il proprietario del file (read, write,
  execute); r-x sono i permessi per il gruppo cui il proprietario del
  file appartiene (non spieghero' il concetto di gruppo, ne potete fare
  a meno finché siete principianti ;-) r-x sono i permessi per tutti gli
  altri utenti (read, execute).

  Anche la directory /bin ha dei permessi: vedi la sezione ``Permessi
  delle directory'' per ulteriori dettagli. Ecco perché non potete
  cancellare il file /bin/ls, a meno che non siate root: non avete i
  permessi necessari. Per cambiare i permessi di un file, il comando e':



       $ chmod <whoXperm> <file>



  dove who e' u (user, cioe' proprietario), g (group, gruppo), o (other,
  altri), X e' + o -, perm e' r (read, lettura), w (write, scrittura), o
  x (execute, esecuzione). Esempi:



  $ chmod u+x file



  setta il permesso di esecuzione per il proprietario. Scorciatoia:
  chmod +x file.



       $ chmod go-rw file



  toglie i permessi di lettura e scrittura per tutti tranne il
  proprietario.



       $ chmod ugo+rwx file



  da' a tutti i permessi di lettura, scrittura ed esecuzione.



       # chmod +s file



  rende un file ``setuid'' o ``suid'': ciascuno lo puo' eseguire con i
  permessi del proprietario. Di solito si incontrano file ``suid root''.

  Una maniera piu' breve di riferirsi ai permessi e' con i numeri: rwxr-
  xr-x puo' essere espresso con 755 (ogni lettera corrisponde a un bit:
  --- e' 0, --x e' 1, -w- e' 2, -wx e' 3...). Sembra difficile, ma con
  un po' di pratica capirete il concetto.

  root, essendo il cossiddetto superutente, puo' cambiare i permessi di
  ogni file. C'e' molto di piu' sull'argomento---LMP.


  22..44..  CCoonnvveerrttiirree ii ccoommaannddii ddaall DDOOSS aa LLiinnuuxx


  Alla sinistra, i comandi DOS; a destra, i corrispondenti comandi
  Linux.



       COPY:           cp
       DEL:            rm
       MOVE:           mv
       REN:            mv
       TYPE:           more, less, cat



  Operatori per la redirezione e il plumbing:  < > >> |


  Wildcards: * ?

  nul: /dev/null

  prn, lpt1:   /dev/lp0 or /dev/lp1; lpr

  - ESEMPI -



       DOS                                     Linux
       ---------------------------------------------------------------------

       C:\GUIDO>COPY JOE.TXT JOE.DOC           $ cp joe.txt joe.doc
       C:\GUIDO>COPY *.* TOTAL                $ cat * > total
       C:\GUIDO>COPY FRACTALS.DOC PRN         $ lpr fractals.doc
       C:\GUIDO>DEL TEMP                       $ rm temp
       C:\GUIDO>DEL *.BAK                     $ rm *~
       C:\GUIDO>MOVE PAPER.TXT TMP\          $ mv paper.txt tmp/
       C:\GUIDO>REN PAPER.TXT PAPER.ASC       $ mv paper.txt paper.asc
       C:\GUIDO>PRINT LETTER.TXT              $ lpr letter.txt
       C:\GUIDO>TYPE LETTER.TXT               $ more letter.txt
       C:\GUIDO>TYPE LETTER.TXT               $ less letter.txt
       C:\GUIDO>TYPE LETTER.TXT > NUL         $ cat letter.txt > /dev/null
               n/a                             $ more *.txt *.asc
               n/a                             $ cat section*.txt | less



  Note:


  ·  * e' migliore sotto Linux: * prende tutti i file tranne quelli
     nascosti; .* tutti i file nascosti (ma anche la directory corrente
     `.'  e la directory genitrice `..'); *.* prende tutti i file che
     hanno un `.' nel mezzo o che finiscono per punto; p*a prende sia
     `pera' che `palla'; *l* prende sia `mela' che `filo';

  ·  usando more, premere SPAZIO per leggere il file, `q' o CTRL-C per
     uscire. less e' piu' intuitivo, si possono usare i tasti freccia;

  ·  non c'e' UNDELETE, quindi _p_e_n_s_a_r_c_i _b_e_n_e prima di cancellare un
     file;

  ·  oltre a < > >> del DOS, Linux ha 2> per redirigere i messaggi di
     errore (stderr); inoltre, 2>&1 redirige stderr su stdout, mentre
     1>&2 redirige stdout su stderr;

  ·  Linux ha un altro wildcard: la coppia []. Uso: [abc]* prende i file
     che cominciano con a, b, c; *[I-N,1,2,3] prende i file che
     finiscono con I, J, K, L, M, N, 1, 2, 3;

  ·  non c'e' un RENAME alla DOS; cioe', mv *.xxx *.yyy non funziona.
     Potete usare questo script; dettagli alla sezione ``Shell
     Scripts''.



     ___________________________________________________________________
     #!/bin/sh
     # ren: rename multiple files according to several rules

     if [ $# -lt 3 ] ; then
       echo "usage: ren \"pattern\" \"replacement\" files..."
       exit 1
     fi

     OLD=$1 ; NEW=$2 ; shift ; shift

     for file in $*
     do
       new=echo ${file} | sed s/${OLD}/${NEW}/g
       mv ${file} $new
     done
     ___________________________________________________________________



  Attenti pero': non e' equivalente al REN del DOS, poiché usa le ``reg­
  ular expressions'' che non conoscete ancora. In breve, se volete cam­
  biare le estensioni dei file, scrivete: ren ``htm$'' ``html'' *htm.
  Non dimenticate il $.

  ·  usare cp -i e mv -i per essere avvisati se un file sta per essere
     sovrascritto.


  22..55..  PPrrooggrraammmmii:: MMuullttiittaasskkiinngg ee SSeessssiioonnii


  Per far partire un programma, si scrive il suo nome come col DOS. Se
  la directory (Sezione ``Directories'') dove il programma risiede e'
  nel PATH (Sezione ``Files di inizializzazione''), il programma parte.
  Eccezione: sotto Linux, un programma che sta nella directory corrente
  non parte se la directory non e' inclusa nel PATH. Scappatoia: se prog
  e' il programma, scrivere ./prog.

  Questa e' una tipica linea di comando:



       $ command -s1 -s2 ... -sn par1 par2 ... parn < input > output



  dove -s1, ..., -sn sono gli switch del programma, par1, ..., parn sono
  gli argomenti del programma. Si possono dare piu' comandi sulla stessa
  linea:



       $ command1 ; command2 ; ... ; commandn



  Tutto qui per quanto riguarda i programmi, ma e' facile fare dei passi
  avanti. Uno dei vantaggi di Linux e' il multitasking: puo' far girare
  piu' programmi (d'ora in poi, processi) allo stesso tempo. Si possono
  lanciare programmi in background e continuare a lavorare. Inoltre,
  Linux mette a disposizione piu' sessioni di lavoro contemporanee: e'
  come avere tanti computer allo stesso tempo!

  ·  Per passare di sessione in sessione (1..6) nelle console virtuali:



       $ ALT-F1 ... ALT-F6



  ·  Per far partire un'altra sessione nella stessa console virtuale
     senza lasciare quella corrente:



       $ su - <loginname>



  Esempio:



       $ su - root



  Questo e' utile, tra l'altro, per usare i floppy (Sezione ``Flop­
  pies''): normalmente, solo root lo puo' fare.

  ·  Per chiudere una sessione:



       $ exit



  Se ci sono dei job sospesi (vedi piu' avanti) si viene avvisati.

  ·  Per lanciare normalmente un processo in primo piano:



       $ progname [-switches] [parameters] [< input] [> output]



  ·  Per lanciare un processo in background, aggiungere una `e
     commerciale'



  $ progname [-switches] [parameters] [< input] [> output] &
  [1] 123



  la shell identifica i processi dando loro un numero (es. [1]; vedi
  sotto) e un PID (123 nel nostro esempio).

  ·  Per vedere quanti processi ci sono:



       $ ps -a



  Questo comando da' una lista dei processi attualmente in esecuzione.

  ·  Per uccidere (terminare) un processo:



       $ kill <PID>



  Potreste dover uccidere un processo se non sapete come uscirne normal­
  mente...  ;-). A volte, un processo si puo' uccidere solo con:



       $ kill -SIGKILL <PID>



  Oltre a questo, la shell consente di fermare o sospendere un processo,
  mandare un processo in background, e portare un processo dal back­
  ground in primo piano. In questo contesto, i processi sono chiamati
  `job'.

  ·  Per vedere quanti job ci sono:



       $ jobs



  qui i job sono identificati dal loro numero, non dal PID.

  ·  Per fermare un job che gira in primo piano (non sempre funziona):



       $ CTRL-C

  ·  Per sospendere un processo che gira in primo piano (idem):



       $ CTRL-Z



  ·  Per mandare in background un processo sospeso:



       $ bg <job>



  ·  Per portare un job in primo piano:



       $ fg <job>



  ·  Per uccidere un job:



       $ kill <%job>



  dove <job> puo' essere 1, 2, 3, ...  Usando questi comandi si puo'
  formattare un disco, zippare dei files, compilare un programma e
  decompattare un archivio tutto allo stesso tempo, e ancora avere il
  prompt a disposizione. Provate a farlo col DOS! E provate con Windows,
  giusto per vedere la differenza in performance.


  22..66..  EEsseegguuiirree pprrooggrraammmmii ssuu ccoommppuutteerr rreemmoottii


  Per eseguire un programma su un computer remoto il cui indirizzo IP e'
  remote.bigone.edu, si fa:



       $ telnet remote.bigone.edu



  Dopo il login, si fa partire il programma. Ovviamente, bisogna avere
  uno shell account sul computer remoto.

  Se avete X11, si possono far girare anche applicazioni X sul computer
  remoto, e queste verranno visualizzate sul vostro schermo. Siano
  remote.bigone.edu il computer remoto e local.linux.box il vostro PC.
  Per far girare da local.linux.box un programma X che sta su
  remote.bigone.edu, si fa:


  ·  far partire X11 ed un xterm o equivalente emulatore di terminale,
     poi digitare:



       $ xhost +remote.bigone.edu
       $ telnet remote.bigone.edu



  ·  dopo il login, digitare:



       remote:$ DISPLAY=local.linux.box:0.0
       remote:$ progname &



  (invece di DISPLAY..., potreste dover scrivere: setenv DISPLAY
  local.linux.box:0.0. Dipende dalla shell remota.)

  Et voila! Ora progname parte su remote.bigone.edu e viene visualizzato
  sulla vostra macchina. È pero' meglio non provarci tramite modem,
  perché e' assolutamente troppo lento.



  33..  UUssaarree llee ddiirreeccttoorryy



  33..11..  DDiirreeccttoorryy:: nnoozziioonnii pprreelliimmiinnaarrii


  Abbiamo visto le differenze tra i file sotto DOS e sotto Linux. Per
  quanto riguarda le directory, sotto DOS la directory principale e' \,
  sotto Linux e' /. In maniera analoga, le directory sono separate da \
  sotto DOS e da / sotto Linux. Esempio:



       DOS:    C:\PAPERS\GEOLOGY\MID_EOC.TEX
       Linux:  /home/guido/papers/geology/mid_eocene.tex



  Come al solito, .. e' la directory genitrice, . e' la directory
  corrente. Ricordate che il sistema non vi lascia fare cd, rd o md
  ovunque si vuole. Ogni utente ``risiede'' in una sua directory
  chiamata 'home', che viene assegnata dall'amministratore di sistema.
  Per esempio, sul mio PC la mia home directory e' /home/guido.



  33..22..  PPeerrmmeessssii ddeellllee ddiirreeccttoorryy


  Anche le directory hanno i permessi. Quanto visto in Sezione
  ``Permessi'' vale anche per le directory (user, group, e other). Per
  una directory, rx significa che potete fare cd nella directory, e w
  significa che potete cancellare i file nella directory, o la directory
  stessa. Per esempio, per impedire ad altri utenti di curiosare in
  /home/guido/text:



       $ chmod o-rwx /home/guido/text



  33..33..  TTrraadduurrrree ii ccoommaannddii ddaall DDOOSS aa LLiinnuuxx



       DIR:            ls, find, du
       CD:             cd, pwd
       MD:             mkdir
       RD:             rmdir
       DELTREE:        rm -R
       MOVE:           mv



  - ESEMPI -



       DOS                                     Linux
       ---------------------------------------------------------------------

       C:\GUIDO>DIR                           $ ls
       C:\GUIDO>DIR FILE.TXT                  $ ls file.txt
       C:\GUIDO>DIR *.H *.C                   $ ls *.h *.c
       C:\GUIDO>DIR/P                         $ ls | more
       C:\GUIDO>DIR/A                         $ ls -l
       C:\GUIDO>DIR *.TMP /S                  $ find / -name "*.tmp"
       C:\GUIDO>CD                            $ pwd
               n/a - vedi nota                 $ cd
               idem                            $ cd ~
               idem                            $ cd ~/temp
       C:\GUIDO>CD \OTHER                    $ cd /other
       C:\GUIDO>CD ..\TEMP\TRASH                    $ cd ../temp/trash
       C:\GUIDO>MD NEWPROGS                   $ mkdir newprogs
       C:\GUIDO>MOVE PROG ..                  $ mv prog ..
       C:\GUIDO>MD \PROGS\TURBO                     $ mkdir /progs/turbo
       C:\GUIDO>DELTREE TEMP\TRASH           $ rm -R temp/trash
       C:\GUIDO>RD NEWPROGS                   $ rmdir newprogs
       C:\GUIDO>RD \PROGS\TURBO                     $ rmdir /progs/turbo



  Note:


  1. quando usate rmdir, la directory da cancellare deve essere vuota.
     Per cancellare una directory e tutto il suo contenuto, usate rm -R
     (a vostro rischio e pericolo).

  2. il carattere '~' e' una scorciatoia per il nome della home
     directory. I commandi cd o cd ~ portano nella home directory
     ovunque voi siate; il comando cd ~/tmp vi porta in
     /home/la_vostra_home/tmp.

  3. cd - ``annulla'' l'ultimo cd.


  44..  FFllooppppyy,, hhaarrdd ddiisskk,, ee ccoossii'' vviiaa



  44..11..  GGeessttiirree ii ddiissppoossiittiivvii


  Forse non ci avete mai pensato, ma il comando DOS FORMAT A: fa molte
  piu' cose di quanto sembri. Infatti, quando date il comando FORMAT
  quello 1) formatta fisicamente il disco; 2) crea la directory A:\
  (crea un filesystem); 3) rende il disco accessibile all'utente (= fa
  il cosiddetto ``mount'').

  Questi tre passaggi si fanno separatamente con Linux. Si possono usare
  floppy formattati da DOS, ma ci sono altri formati che di solito e'
  meglio usare (il filesystem DOS non consente di usare i nomi lunghi
  per i file.)

  Ecco come si prepara un floppy (bisogna essere root):


  ·  per formattare un floppy standard da 1.44: (A:):


       # fdformat /dev/fd0H1440



  ·  per creare un filesystem:


       # mkfs -t msdos -c /dev/fd0H1440



  Per creare un filesystem MS-DOS, usate msdos invece di ext2.  Prima di
  usare il disco, bisogna ``montarlo''.

  ·  per montare il floppy:


       # mount -t ext2 /dev/fd0 /mnt



  oppure



  # mount -t msdos /dev/fd0 /mnt



  Ora si puo' accedere ai file del floppy. Quando si ha finito, prima di
  estrarre il floppy _b_i_s_o_g_n_a ``smontarlo''.

  ·  per smontare il floppy:


       # umount /mnt



  Ora potete estrarre il disco. Ovviamente, eseguire fdformat e mkfs
  solo per floppy nuovi, non per quelli gia' preparati. Se volete usare
  il floppy B:, basta sostituire fd1H1440 e fd1 al posto di fd0H1440 e
  fd0 negli esempi visti sopra.

  Tutto quello che facevate con A: o B: si fa ora usando /mnt.  Esempi:



       DOS                                     Linux
       ---------------------------------------------------------------------

       C:\GUIDO>DIR A:                        $ ls /mnt
       C:\GUIDO>COPY A:*.*                    $ cp /mnt/* .
       C:\GUIDO>COPY *.ZIP A:                 $ cp *.zip /mnt
       C:\GUIDO>A:                            $ cd /mnt
       A:>_                                    /mnt/$ _



  Se non vi piace questa faccenda di montare/smontare i dischi, usate la
  suite mtools: si tratta di un insieme di comandi equivalenti a quelli
  del DOS, ma che iniziano con la `m': mformat, mdir, mdel e cosi' via.
  Funzionano anche con i nomi lunghi, ma si perdono i permessi dei file.
  Usate questi comandi come usereste quelli DOS, e siete a posto.

  Inutile dire che quanto visto per i floppy vale anche per altri
  dispositivi; per esempio, si possono montare un altro disco fisso o un
  lettore di CD-ROM.  Ecco come si monta il CD-ROM:



       # mount -t iso9660 /dev/cdrom /mnt



  Questa era la maniera ``ufficiale'' di montare i dischi, ma c'e' un
  trucchetto. Dover essere root per usare un floppy e' una scocciatura,
  quindi per consentire ad ogni utente di accedervi si puo' fare cosi':


  ·  come root, date questi comandi:



  ~# mkdir /mnt/a: ; mkdir /mnt/a ; mkdir /mnt/cdrom
  ~# chmod 777 /mnt/a* /mnt/cd*
  ~# # assicuratevi che il device del CD-ROM e' quello giusto
  ~# chmod 666 /dev/hdb ; chmod 666 /dev/fd*



  ·  aggiungere in /etc/fstab le linee seguenti:


       /dev/cdrom      /mnt/cdrom  iso9660 ro,user,noauto          0       0
       /dev/fd0        /mnt/a:     msdos   user,noauto             0       0
       /dev/fd0        /mnt/a      ext2    user,noauto             0       0



  Ora per montare un floppy DOS, uno in formato ext2 e un CD-ROM si fa
  semplicemente:



       $ mount /mnt/a:
       $ mount /mnt/a
       $ mount /mnt/cdrom



  /mnt/a, /mnt/a: e /mnt/cdrom sono accessibili da tutti. Ricordate che
  consentire a tutti di montare dischi in questo modo e' un grosso
  problema di sicurezza, se la cosa vi puo' interessare.



  44..22..  FFaarree iill bbaacckkuupp


  Ora che sapete come gestire i dispositivi, due righe per vedere come
  si fa il backup. Ci sono molti programmi per questo scopo, ma il
  minimo necessario che si puo' fare per un backup multivolume su floppy
  e' quanto segue (diventate root):



       # tar -M -cvf /dev/fd0H1440 /dir_to_backup



  Assicuratevi di avere un floppy formattato nel drive, e altri pronti a
  disposizione. Per fare il restore, inserite il primo floppy nel drive
  e immettete:



       # tar -M -xpvf /dev/fd0H1440



  55..  EE WWiinnddoowwss??


  L'``equivalente'' di Windows e' l'ambiente grafico X11. A differenza
  di Windows o del Mac, X11 non e' stato progettato per la facilita'
  d'uso o per risultare attraente, ma per fornire capacita' grafiche
  alle workstation UNIX.  Ecco le differenze principali:


  ·  Windows ha sempre lo stesso look and feel, X11 no: e' di gran lunga
     piu' configurabile. L'aspetto generale di X11 e' dato da un
     componente importantissimo chiamato ``window manager''; ce ne sono
     molti tra cui scegliere. I piu' comuni sono fvwm, semplice ma
     gradevole ed efficiente in termini di memoria, fvwm2-95 e The Next
     Level che danno a X11 un aspetto simile a Windows 95, piu' molti
     altri.  Alcuni sono davvero bellissimi;

  ·  il window manager puo' essere configurato in modo tale che una
     finestra si comporta come quelle di Windows: cliccate su di essa
     per portarla in primo piano. In alternativa, si puo' fare in modo
     che una finestra sia in primo piano quando il puntatore del mouse
     e' sopra di essa.  Questa caratteristica (``focus'') e molte altre
     si modificano adattando uno o piu' file di configurazione. Leggete
     la documentazione del vostro window manager;

  ·  i programmi di X11 sono scritti usando speciali librerie (``widget
     set''); ce ne sono svariate, e quindi i programmi possono avere un
     aspetto diverso. I piu' elementari usano i widget Athena (aspetto
     2--D; xdvi, xman, xcalc), altri usano Motif (netscape), altri
     ancora usano Tcl/Tk, XForms, Qt ed altri ancora.  Alcuni di questi
     widget set danno ai programmi un aspetto simile a quello dei
     programmi Windows;

  ·  questo riguardava il ``look'' dei programmi, ma il ``feel''?
     Purtroppo, tutti i programmi si comportano in modo diverso. Per
     esempio, se selezionate una linea di testo e premete BACKSPACE vi
     aspettereste che la linea scomparisse, vero? Questo non funziona
     con i programmi Athena, ma funziona con quelli Motif, Qt e Tcl/Tk;

  ·  barre di scorrimento, ridimensionamento, iconizzazione: anche
     queste cose dipendono dal window manager e dal widget set. Ci
     sarebbero troppe cose da dire, quindi ve ne indichero' solo una,
     poco intuitiva. Quando usate le applicazioni Athena, le barre di
     scorrimento si spostano usando il tasto centrale del mouse, oppure
     i tasti destro e sinistro insieme;

  ·  i programmi non hanno un'icona per default, ma ne possono avere
     tante. Dipende dal window manager. Il desktop e' chiamato ``root
     window'' e se ne modifica l'aspetto con programmi come xsetroot o
     xloadimage;

  ·  la clipboard puo' contenere solo testo e si comporta in modo
     strano.  Quando del testo viene selezionato, e' anche
     automaticamente copiato nella clipboard: spostatevi in un altro
     punto e premete il tasto centrale per copiarlo nella nuova
     locazione. C'e' un programma, xclipboard, che fornisce buffer
     multipli per la clipboard;

  ·  drag and drop e' un'opzione ed e' supportato solo da alcuni
     programmi.

  Per risparmiare memoria, e' meglio usare applicazioni che usano gli
  stessi widget set, ma e' difficile da fare in pratica. C'e' un
  progetto chiamato K Desktop Environment che vuole rendere X11 coerente
  nel look and feel come lo e' Windows; attualmente e' solo in beta ma,
  credetemi, e' meraviglioso. Rendera' l'interfaccia di Windows una cosa
  di cui vergognarsi. Puntate il vostro browser su http://www.kde.org.



  66..  CCoonnffiigguurraarree iill ssiisstteemmaa



  66..11..  FFiillee ddii iinniizziiaalliizzzzaazziioonnee


  Due file importanti sotto DOS sono AUTOEXEC.BAT e CONFIG.SYS, e
  vengono usati al momento del boot per inizializzare il sistema,
  settare le variabili d'ambiente come PATH e FILES, e magari lanciare
  un programma o batch file. Sotto Linux ci sono tanti file di
  inizializzazione, e con molti di questi e' meglio non pasticciare
  finché non si sa esattamente cosa si sta facendo. Vi diro' comunque
  quali sono i piu' importanti:



       FILES                                   NOTES

       /etc/inittab                            non toccare!
       /etc/rc.d/*                             idem



  Se tutto quello che vi serve e' settare il PATH o qualche altra
  variabile, o se volete cambiare i messaggi di login o lanciare un
  programma subito dopo il login, date un'occhiata ai seguenti:



       FILES                                   NOTES

       /etc/issue                              setta i messaggi pre-login
       /etc/motd                               setta i messaggi post-login
       /etc/profile                            setta PATH e altre variabili, etc.
       /etc/bashrc                             setta alias e funzioni globali
       /home/your_home/.bashrc                 setta i vostri alias e funzioni
       /home/your_home/.bash_profile  oppure
       /home/your_home/.profile                setta il vostro environment, etc.



  Se l'ultimo file esiste (notare che e' un file nascosto), verra' letto
  dopo il login e i suoi comandi vengono eseguiti.

  Esempio: date un occhio a questo .profile:



  ______________________________________________________________________
  # Io sono un commento
  echo Environment:
  printenv | less   # equivalente del comando SET sotto DOS
  alias d='ls -l'   # facile capire cos'e' un alias
  alias up='cd ..'
  echo "Ti ricordo che il path e' " $PATH
  echo "Oggi e' `date`"  # usa l'output del comando 'date'
  echo "Buongiorno " $LOGNAME
  # Questa e' una "funzione della shell":
  ctgz() # Lista i contenuti di un archivio .tar.gz.
  {
    for file in $*
    do
      gzip -dc ${file} | tar tf -
    done
  }
  # fine di .profile
  ______________________________________________________________________



  $PATH e $LOGNAME, avete indovinato, sono variabili d'ambiente. Ce ne
  sono molte altre con cui giochicchiare; LMP di programmi come less o
  bash.



  66..22..  FFiillee ddii iinniizziiaalliizzzzaazziioonnee ddeeii pprrooggrraammmmii


  Sotto Linux, praticamente tutto puo' essere personalizzato. Molti
  programmi hanno uno o piu' file di inizializzazione che potete
  modificare, spesso sotto forma di  .nome_del_programmarc nella vostra
  home. I primi che vorrete modificare sono:


  ·   .inputrc: usato da bash per definire i tasti.

  ·   .xinitrc: usato da startx per initializzare X Window System.

  ·   .fvwmrc: usato dal window manager fvwm. Un esempio e' in:
     /usr/lib/X11/fvwm/system.fvwmrc

  ·   .Xdefault: usato da rxvt, un emulatore di terminale per X, e altri
     programmi.

  Per tutti questi e gli altri che prima o poi incontrerete, LMP.



  77..  UUnn ppoo'' ddii pprrooggrraammmmaazziioonnee



  77..11..  SShheellll ssccrriipptt:: ssuuppeerr ffiillee ..BBAATT


  Se usavate i file .BAT per creare diminutivi di lunghe linee di
  comando (io lo facevo spesso), questo si puo' ottenere inserendo degli
  alias in profile o .profile. Ma se i vostri .BAT erano piu' complessi,
  vi piacera' il linguaggio di scripting della shell: e' potente come il
  QBasic, se non di piu'. Ha variabili, strutture come while, for, case,
  if... then... else, e molte altre caratteristiche: puo' essere una
  buona alternativa ad un ``vero'' linguaggio di programmazione.

  Per scrivere un file script---l'equivalente di un .BAT file sotto
  DOS---non si fa altro che scrivere un file ASCII contenente le
  istruzioni, lo si salva e poi lo si rende eseguibile col comando
  chgmod +x <scriptfile>. Per eseguirlo si scrive il suo nome.

  Attenzione pero'. L'editor di sistema si chiama vi, e ho visto che
  molti nuovi utenti lo trovano molto difficile da usare. Non spieghero'
  come usarlo perché non mi piace e non lo uso; consultate ``Linux
  installation...'' di Matt Welsh, a pag. 109. (Fareste meglio a
  procurarvi un altro editor come joe o emacs per X.) Basti dire che:


  ·  per inserire del testo, premete 'i' e poi il testo;

  ·  per uscire da vi senza salvare, premete ESC e poi :q!

  ·  per salvare e uscire, premete ESC e poi :wq

  Scrivere script sotto bash e' un argomento cosi' vasto che
  richiederebbe un libro per conto suo, e non daro' spiegazioni ma solo
  un esempio piuttosto completo di shell script, dal quale potrete
  intuire le regole di base:


  ______________________________________________________________________

  #!/bin/sh
  # esempio.sh
  # Io sono un commento
  # non cambiate la prima linea, deve restare cosi' com'e'
  echo "Questa macchina e': `uname -a`" # usa l'output del comando
  echo "Il mio nome e' $0" # variabile interna
  echo "Mi hai dato i seguenti $# argomenti: " $*
  echo "Il primo argomento e': " $1
  echo -n "Come ti chiami? " ; read nome
  echo guarda la differenza: "ciao $nome" # meccanismo di quoting con "
  echo guarda la differenza: 'ciao $nome' # meccanismo di quoting con '
  DIRS=0 ; FILES=0
  for file in `ls .` ; do
    if [ -d ${file} ] ; then # se file e' una directory
      DIRS=`expr $DIRS + 1`  # DIRS = DIRS + 1
    elif [ -f ${file} ] ; then
      FILES=`expr $FILES + 1`
    fi
    case ${file} in
      *.gif|*jpg) echo "${file}: file grafico" ;;
      *.txt|*.tex) echo "${file}: file di testo" ;;
      *.c|*.f|*.for) echo "${file}: file sorgente" ;;
      *) echo "${file}: file generico" ;;
    esac
  done
  echo "ci sono ${DIRS} directories e ${FILES} files"
  ls | grep "ZxY--!!!WKW"
  if [ $? != 0 ] ; then # exit code dell'ultimo comando
    echo "non ho trovato ZxY--!!!WKW"
  fi
  echo "basta cosi'... scrivi 'man bash' se vuoi altre informazioni."
  ______________________________________________________________________



  77..22..  PPrrooggrraammmmaarree iinn CC


  Sotto Unix, il linguaggio di programmazione per eccellenza e' il C, vi
  piaccia o no. Ci sono anche molti altri linguaggi a disposizione
  (FORTRAN, Pascal, Lisp, Basic, Perl, awk...).

  Dato per scontato che conosciate il C, ecco qui un paio di linee guida
  per quelli di voi che sono stati viziati dal Turbo C++ o analogo
  compilatore. Il compilatore C di Linux si chiama gcc e non ha tutte
  quelle cose che di solito accompagnano un compilatore per DOS: niente
  IDE, aiuto in linea, debugger integrato e cosi' via. È solo un
  compilatore a linea di comando, molto potente ed efficiente. Per
  compilare il classico hello.c si fa cosi':



       $ gcc hello.c



  che produce di default un eseguibile chiamato a.out. Per dargli un
  nome diverso:



       $ gcc -o ciao hello.c



  Per linkare una libreria al programma, si aggiunge lo switch
  -l<libname>. Per esempio, per linkare la libreria matematica:



       $ gcc -o mathprog mathprog.c -lm



  (Lo switch -l<libname> fa linkare a gcc la libreria
  /usr/lib/lib<libname>.a; quindi -lm linka /usr/lib/libm.a).

  Finora, tutto bene. Ma se il vostro programma e' composto da molti
  file sorgenti, vi servira' l'utility make. Supponiamo che avete
  scritto un parser per espressioni: il sorgente si chiama parser.c e
  #include due file header, parser.h e xy.h. Volete usare le routine di
  parser.c in un programma, diciamo calc.c, che a sua volta #include
  parser.h. Che casino! Cosa bisogna fare per compilare calc.c?

  Dovrete scrivere un cosiddetto makefile, che insegna al compilatore
  quali sono le dipendenze tra sorgenti e files oggetto. Nel nostro
  caso:



  ______________________________________________________________________

  # Questo e' makefile, usato per compilare calc.c
  # Premere il tasto <TAB> dove indicato

  calc: calc.o parser.o
  <TAB>gcc -o calc calc.o parser.o -lm
  # calc dipende da due files oggetto: calc.o e parser.o

  calc.o: calc.c parser.h
  <TAB>gcc -c calc.c
  # calc.o dipende da due files sorgenti

  parser.o:  parser.c parser.h xy.h
  <TAB>gcc -c parser.c
  # parser.o dipende da tre files sorgenti

  # end of makefile.
  ______________________________________________________________________



  Salvate questo file come makefile e scrivete make per compilare il
  programma; in alternativa, salvatelo come calc.mak e scrivete make -f
  calc.mak. Ovviamente, LMP. Potete ottenere aiuto sulle funzioni del C,
  che sono illustrate da pagine man, sezione 3; per esempio,



       $ man 3 printf



  Ci sono tantissime librerie disponibili; tra le prime che vorrete
  usare ci sono ncurses, per gestire effetti in modo testo, e svgalib,
  per fare grafica. Se vi sentite abbastanza coraggiosi da affrontare la
  programmazione sotto X, procuratevi XForms (
  bloch.phys.uwm.edu/pub/xforms) e/o una delle tante librerie che
  rendono facile la programmazione sotto X. Date un'occhiata a
  http://www.xnet.com/~blatura/linapp6.html .

  Molti editor possono fungere da IDE; emacs e jed, ad esempio, hanno
  l'evidenziazione della sintassi, l'indent automatico e altre cose.
  Oppure, prendete il programma rhide da
  sunsite.unc.edu:/pub/Linux/devel/debuggers/. E' un clone della IDE
  Borland, e probabilmente vi piacera'.



  88..  IIll rriimmaanneennttee 11%%



  88..11..  UUssaarree ttaarr  && ggzziipp


  Sotto Unix ci sono alcune applicazioni usatissime per archiviare e
  comprimere i file. tar e' usato per fare archivi---e' come PKZIP ma
  non comprime, archivia soltanto. Per fare un nuovo archivio:



       $ tar -cvf <archive_name.tar> <file> [file...]


  Per estrarre files da un arhivio:



       $ tar -xpvf <archive_name.tar> [file...]



  Per listare il contenuto di un archivio:



       $ tar -tf <archive_name.tar> | less



  I file si comprimono con compress, che e' obsoleto e non dovrebbe
  essere piu' usato, o con gzip:



       $ compress <file>
       $ gzip <file>



  che crea un file file compresso con estensione .Z (compress) o .gz
  (gzip). Questi programmi comprimono solo un file alla volta. Per
  decomprimere, scrivete



       $ compress -d <file.Z>
       $ gzip -d <file.gz>



  LMP.

  Ci sono anche unarj, zip e unzip (PK??ZIP compatibile). I files con
  estensione .tar.gz o .tgz (archivi fatti con tar e compressi con gzip)
  sono comuni nel mondo Unix come i files .ZIP sotto DOS. Per listare i
  contenuti di un file .tar.gz:



       $ gzip -dc <file.tar.gz> | tar tf - | less



  88..22..  IInnssttaallllaarree llee aapppplliiccaazziioonnii


  Prima di tutto: installare nuove applicazioni e' compito di root.
  Alcune applicazioni Linux sono distribuite come archivi .tar.gz o
  .tgz, fatti in modo da poter essere scompattati dalla directory / col
  seguente comando:



  # gzip -dc <file.tar.gz> | tar xvf -



  oppure, in modo equivalente,



       $ tar -zxf <file.tar.gz>



  I file vengono decompressi nella directory giusta, che viene creata
  sul momento. Gli utenti della distribuzione Slackware hanno il
  programmino pkgtool; un altro e' rpm, disponibile per tutte le
  distribuzioni grazie a Red Hat.

  Altri package non possono essere installati da /; tipicamente,
  l'archivio contiene una directory chiamata nome_programma/ e tanti
  files e/o sottodirectories sotto nome_programma/. Una regola e' quella
  di installare questi programmi da /usr/local. Inoltre, altri programmi
  sono distribuiti come sorgenti in C o C++ che vanno compilati per fare
  gli eseguibili. In molti casi, basta dare make; ovviamente vi servira'
  il compilatore gcc.


  88..33..  TTrruucccchhii iinnddiissppeennssaabbiillii


  CCoommmmaanndd ccoommpplleettiioonn: premere <TAB> mentre si scrive un comando al
  prompt completa la linea di comando. Esempio: dovete scrivere gcc
  nome_file_molto_lungo.c; scrivendo gcc nome<TAB> e' sufficiente. (Se
  avete altri file che cominciano con gli stessi caratteri, scrivete
  altre lettere per risolvere l'ambiguita').

  BBaacckkssccrroolllliinngg: premendo SHIFT + PAG UP (tasto grigio) consente di fare
  lo scroll all'indietro dello schermo, a seconda di quanta memoria
  video avete;

  RReesseettttaarree lloo sscchheerrmmoo: puo' capitare di fare more o cat di un file
  binario, e come conseguenza lo schermo potrebbe riempirsi di
  schifezze.  Per rimettere a posto, battere alla cieca reset o questa
  sequenza di caratteri: echo CTRL-V ESC c RETURN;

  IInnccoollllaarree iill tteessttoo: per la console, vedete sotto; in X, fate click e
  trascinate per selezionare il testo in una finestra xterm, poi premete
  il tasto di mezzo (o i due bottoni insieme se non avete tre tasti) per
  incollare il testo selezionato altrove. C'e' anche il programma
  xclipboard (purtroppo solo per il testo); non fatevi confondere dal
  suo lentissimo tempo di risposta;

  UUssaarree iill mmoouussee: installate gpm, un mouse driver per la console.  Fate
  click e trascinate per selezionare il testo, poi fate click col tasto
  destro per incollare il testo selezionato. Funziona anche tra diverse
  VC.

  MMeessssaaggggii ddaall kkeerrnneell: date un occhio a /var/adm/messages o
  /var/log/messages come root per vedere i messaggi del kernel, compresi
  i messaggi in fase di boot. Anche il comando dmesg e' molto utile.



  88..44..  PPrrooggrraammmmii ee ccoommaannddii uuttiillii


  Ovviamente, questa lista riflette i miei gusti e le mie necessita'
  personali.  Prima di tutto, dove trovarli: sapete tutti come usare la
  rete, archie ed ftp, quindi vi daro' solo gli indirizzi piu'
  importanti che riguardano Linux: sunsite.unc.edu, tsx-11.mit.edu, e
  nic.funet.fi. Usate il vostro mirror piu' vicino.


  ·  at serve per eseguire comandi e programmi ad un'ora o data
     specifica;

  ·  awk e' un linguaggio di programmazione, semplice ma potente, per
     manipolare file di dati (e non solo). Per esempio, se avete un file
     di dati a piu' campi chiamato data.dat,



       $ awk '$2 ~ "abc" {print $1, "\t", $4}' data.dat



  scrive i campi 1 e 4 di ogni linea in data.dat il cui secondo campo
  contiene ``abc''.

  ·  delete-undelete fanno quello che il loro nome suggerisce;

  ·  df da' informazioni sui dischi montati;

  ·  dosemu consente di far girare molte (anche se non tutte)
     applicazioni DOS, incluso Windows 3.x se ci smanettate un bel po';

  ·  file <filename> dice che cos'e' filename (file ASCII, eseguibile,
     archivio, etc.);

  ·  find (vedi anche Sezione ``Directories'') e' uno dei comandi piu'
     utili e potenti. Si usa per trovare file che rispondono a certi
     criteri ed eseguire azioni su si essi.  Uso generale di find:



       $ find <directory> <espressione>



  dove <espressione> include criteri di ricerca ed azioni da eseguire.
  Esempi:



       $ find . -type l -exec ls -l {} \;



  trova i file che sono link simbolici e mostra a cosa puntano.



  $ find / -name "*.old" -ok rm {} \;



  trova i files che corrispondono al pattern e li cancella, chiedendo
  prima il permesso di farlo.



       $ find . -perm +111



  trova i file i cui permessi corrispondono con 111 (eseguibile).



       $ find . -user root



  trova i files che appartengono a root. Ci sono molte altre possi­
  bilita', LMP.

  ·  gnuplot e' un bel programma per il plotting scientifico;

  ·  grep trova pattern in file di testo. Per esempio,



       $ grep -l "geology" *.tex



  lista tutti i files *.tex che contengono la parola ``geology''. La
  variante zgrep agisce su file gzippati. LMP;

  ·  joe e' un buon editor. Lanciandolo come jstar si ottengono le
     stesse combinazioni di tasti di WordStar e dei suoi discendenti,
     compresi l'editor del DOS e quello dei linguaggi Borland;

  ·  less e' probabilmente il migliore visualizzatore di file di testo,
     e se configurato consente di visualizzare archivi gzip, tar e zip;

  ·  lpr <file> stampa un file in background. Per controllare lo stato
     della coda di stampa, usate lpq; per cancellare un file dalla coda
     di stampa, usate lprm;

  ·  mc e' un bellissimo file manager;

  ·  pine e' un buon programma per la posta elettronica;

  ·  script <script_file> copia su script_file tutto quello che appare
     sullo schermo fino a quando non date il comando exit.  Utile per il
     debugging;


  ·  sudo permette di eseguire alcuni dei compiti solitamente concessi
     solo a root (es. formattare e montare dischi; LMP);

  ·  tcx comprime files eseguibili mantenendoli eseguibili;

  ·  uname -a da' informazioni sul sistema;

  ·  zcat e zless sono utili per visualizzare file gzippati senza
     decomprimerli. Per esempio:



       $ zless textfile.gz
       $ zcat textfile.gz | lpr



  ·  I seguenti comandi risultano spesso utili: bc, cal, chsh, cmp, cut,
     fmt, head, hexdump, nl, passwd, printf, sort, split, strings, tac,
     tail, tee, touch, uniq, w, wall, wc, whereis, write, xargs, znew.
     LMP.


  88..55..  EEsstteennssiioonnii ddii ffiillee ee pprrooggrraammmmii ccoolllleeggaattii


  Potrete incontrare tantissime estensioni di file. A parte le piu'
  esotiche (ad es. fonts, etc.), ecco una lista:


  ·  1 ... .8: man page. Procuratevi man.

  ·  arj: archivio fatto con arj. unarj per estrarre i file.

  ·  dvi: output file prodotto da TeX (vedi sotto). xdvi per
     visualizzare; dvips per convertire in un file .ps (postscript)

  ·  gif: file grafico. Procuratevi seejpeg o xpaint.

  ·  gz: file compresso con gzip.

  ·  info: file info (una specie di alternativa alle man pages.).
     Procuratevi info.

  ·  jpg, jpeg: file grafico. Procuratevi seejpeg.

  ·  lsm: Linux Software Map file. È un file ASCII contenente la
     descrizione di un package.

  ·  ps: file postscript. Per visualizzare o stampare, usare gs e,
     opzionalmente, ghostview.

  ·  tgz, tar.gz: archivio fatto con tar e poi compresso con gzip.

  ·  tex: file di testo da comporre con TeX, un potente programma di
     impaginazione. Procurarsi tex, disponibile in molte distribuzioni;
     attenti alla distribuzione NTeX, che ha dei font corrotti ed e'
     parte di Slackware fino alla versione 96.

  ·  texi: file texinfo (vedi .info). Procuratevi texinfo.

  ·  xbm, xpm, xwd: file grafici. Procuratevi xpaint.


  ·  Z: file compresso con compress.

  ·  zip: archivio fatto con zip. Procuratevi zip e unzip.


  99..  LLaa ffiinnee,, ppeerr oorraa


  Congratulazioni! Ora avete un po' di conoscenza di Unix e siete pronti
  per iniziare a lavorare. Ricordate che la vostra conoscenza del
  sistema e' ancora limitata, e che dovreste fare pratica per usare
  Linux senza problemi. Ma se tutto quello che dovete fare e' prendere
  un po' di programmi e darci sotto, sono sicuro che quanto ho incluso
  e' sufficiente.

  Sono certo che usare Linux vi piacera' e continuerete ad imparare cose
  nuove---lo fanno tutti. Scommetto, inoltre, che non ritornerete al
  DOS!  Spero di essere stato chiaro e di aver reso un buon servizio ai
  miei 3 o 4 lettori.


  99..11..  CCooppyyrriigghhtt


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  distributed in whole or in part, in any medium physical or electronic,
  as long as this copyright notice is retained on all copies. Commercial
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  That is, you may not produce a derivative work from a HOWTO and impose
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  may be granted under certain conditions; please contact the Linux
  HOWTO coordinator at the address given below.

  In short, we wish to promote dissemination of this information through
  as many channels as possible. However, we do wish to retain copyright
  on the HOWTO documents, and would like to be notified of any plans to
  redistribute the HOWTOs.

  If you have questions, please contact Greg Hankins, the Linux HOWTO
  coordinator, at gregh@sunsite.unc.edu via email.


  99..22..  DDiissccllaaiimmeerr


  ``Dal DOS a Linux HOWTO'' e' stato scritto da Guido Gonzato,
  guido@ibogfs.cineca.it. Ringraziamenti vanno a Matt Welsh, autore di
  ``Linux Installation e Getting Started'', a Ian Jackson, autore di
  ``Linux frequently asked questions with answers'', a Giuseppe Zanetti,
  autore di ``Linux'', a tutti quelli che mi hanno mandato mail di
  suggerimenti, e specialmente a Linus Torvalds e GNU che ci hanno dato
  Linux.

  Questo documento viene fornito ``as is''. Mi sono sforzato di
  scriverlo con la massima accuratezza, ma usate le informazioni qui
  contenute a vostro rischio. Non saro' responsabile in alcun caso di
  danni provocati da questo documento.

  Ogni forma di feedback e' benvenuta. Per richieste, suggerimenti,
  flames etc.  contattatemi pure.

  Divertitevi con Linux e godetevi la vita,

  Guido   =8-)