Sophie

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howto-text-it-2006-5mdv2010.0.noarch.rpm

  IP Sub-Networking Mini-Howto
  Robert Hart, hartr@interweft.com.au
  v1.0, 31 March 1997

  Questo documento descrive il perché e il come realizzare una sottorete
  in una rete IP, sia essa di Classe A, B o C, in modo tale che funzioni
  correttamente in presenza di un numero elevato di reti interconnesse.
  Traduzione a cura di Stefano di Sandro <stedis@radiolink.net>, ultima
  revisione 24 Gennaio 2000.

  11..  CCooppyyrriigghhtt

  This document is distributed under the terms of the GNU Public License
  (GPL).

  This document is directly supported by InterWeft IT Consultants
  (Melbourne, Australia).

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  License (GPL).

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  (Melbourne, Australia).

  La versione aggiornata di questo documento è disponibile presso il
  sito WWW di InterWeft all'indirizzo InterWeft IT Consultants
  <http://www.interweft.com.au/> e presso il The Linux Documentation
  Project <http://sunsite.unc.edu/LDP>.


  22..  IInnttrroodduuzziioonnee

  Con la progressiva evoluzione del numero degli indirizzi IP verso una
  specie protetta, è importante fare un uso efficiente di questa risorsa
  sempre più scarsa.

  Questo documento spiega come suddividere un singolo indirizzo di rete
  IP in modo tale da poter essere usato per molte reti diverse.

  Questo documento tratta specificatamente degli indirizzi di rete di
  classe C, ma allo stesso modo i principi esposti possono essere
  applicati alle reti di classe A e B.


  22..11..  AAllttrree rriissoorrssee iinnffoorrmmaattiivvee

  Vi è un buon numero di risorse informative di una certa rilevanza, sia
  specifica che di base, a proposito degli indirizzi IP.  Quelle che
  l'autore raccomanda sono:

  ·  The Linux Network Administrators Guide
     <http://sunsite.unc.edu/LDP/LDP/nag/nag.html>.

  ·  The Linux System Administration Guide
     <http://linuxwww.db.erau.edu/SAG/>.

  ·  TCP/IP Network Administration di Craig Hunt, pubblicata da O'Reilly
     and Associates <http://www.ora.com/catalog/tcp/noframes.html>.


  33..  AAnnaattoommiiaa ddii uunn iinnddiirriizzzzoo IIPP

  Prima di immergerci nelle delizie del "sub-networking", abbiamo
  bisogno di stabilire alcuni concetti base sugli indirizzi IP.


  33..11..  GGllii iinnddiirriizzzzii IIPP aappppaarrtteennggoonnoo aallllee IInntteerrffaaccccee -- NNOONN  aaggllii hhoosstt!!

  Per prima cosa, eliminiamo la causa di un errore fondamentale - gli
  indirizzi IP nnoonn sono assegnati agli host, ma bensì alle interfacce di
  rete presenti su un host.

  Come? - E cosa sono?

  Mentre molti (se non tutti) i computer di una rete IP avranno
  installata una singola interfaccia di rete (e avranno di conseguenza
  un singolo indirizzo IP), questo non accade sempre. Computer e altri
  dispositivi possono avere diverse (addirittura molte) interfacce di
  rete ciascuna delle quali con il proprio indirizzo IP.

  Quindi un dispositivo con 6 interfacce attive (come un router) avrà 6
  indirizzi IP - uno per ogni interfaccia connessa a una diversa rete.
  La ragione di ciò sarà chiara non appena daremo un'occhiata a una rete
  IP.

  A dispetto di questo però, la gran parte della gente parla di
  _i_n_d_i_r_i_z_z_o _d_i _q_u_e_s_t_o _h_o_s_t quando vuole riferirsi a un indirizzo IP.
  Ricordate soltanto che si tratta di un modo veloce per indicare
  _l_'_i_n_d_i_r_i_z_z_o _I_P _d_i _q_u_e_s_t_a _i_n_t_e_r_f_a_c_c_i_a _s_u _q_u_e_s_t_o _h_o_s_t.  Molti (ma non la
  maggior parte) dei dispositivi in Internet hanno un'unica interfaccia
  e quindi un solo indirizzo IP.


  33..22..  IInnddiirriizzzzii IIPP ccoommee ""QQuuaarrtteettttii PPuunnttaattii""

  Nella loro implementazione corrente (IPv4), gli indirizzi IP
  consistono di 4 byte - e forniscono un totale di 32 bit di
  informazione disponibile.  Sono numeri piuttosto grandi (anche se
  espressi in notazione decimale).  Così per aumentare la leggibilità
  (ma anche per ragioni di organizzazione) gli indirizzi IP vengono
  normalmente scritti con la notazione puntata.  L'indirizzo


       192.168.1.24



  ne è un esempio - 4 numeri (decimali) separati con un punto (.) l'uno
  dall'altro.

  Dal momento che ciascuno dei quattro numeri è la rappresentazione
  decimale di un byte, ciascuno dei quattro numeri può rappresentare i
  valori compresi tra 0 e 255 (per un totale di 256 valori diversi - si
  ricordi cha anche lo zero è un valore).

  Una parte dell'indirizzo indentifica la rete a cui un host appartiene,
  i restanti bit identificano l'host stesso (ehm - l'interfaccia di
  rete).  L'esatta suddivisione tra bit usati per indirizzare la rete e
  quelli disponibili per identificare gli host (interfacce) in quella
  rete sono determinati dalla 'classe' della rete.


  33..33..  LLee CCllaassssii ddeellllee rreettii IIPP

  Esistono tre classi di indirizzi IP

  ·  La classe A degli indirizzi IP utilizza gli 8 bit più a sinistra
     (il numero più a sinistra nella notazione puntata) per identificare
     la rete, lasciando gli altri 24 bit (o i restanti 3 decimali) per
     identificare gli host all'interno di essa.
     Negli indirizzi di classe A il bit più a sinistra del byte più a
     sinistra vale sseemmpprree zero - limitando l'intervallo dei valori del
     primo decimale della notazione puntata tra 0 e 127. Possono perciò
     esistere al più 128 reti di classe A, ciascuna delle quali in grado
     di ospitare 33544430 possibili interfacce.

     Gli indirizzi 0.0.0.0 (noto come "default route") e 127.0.0.1 (rete
     di "loop back") hanno un significato speciale e non sono
     utilizzabili per identificare una rete. In tal modo sono
     _d_i_s_p_o_n_i_b_i_l_i soltanto 126 indirizzi di classe A.

  ·  La classe B degli indirizzi IP utilizza i 16 bit più a sinistra (i
     due byte più a sinistra) per identificare la rete, lasciando i
     restanti 16 bit (gli altri due byte) per identificare le
     interfacce.  Negli indirizzi di classe B la coppia di bit più a
     sinistra vale 1 0. Questo lascia 14 bit per specificare l'indirizzo
     di rete con 32767 valori possibili.  Le reti di classe B hanno
     quindi il primo decimale il cui valore varia tra 128 e 191 e le
     possibili interfacce sono 32766.

  ·  La classe C degli indirizzi IP utilizza i 24 bit più a sinistra (i
     tre byte più a sinistra) per identificare la rete, lasciando i
     restanti 8 bit (il byte più a destra) a indirizzare le interfacce.
     I primi tre bit degli indirizzi di classe C sono sempre 110
     permettendo di rappresentare i valori da 192 a 255. Sono
     disponibili quindi 4194303 indirizzi di rete, ciascuna delle quali
     in grado di accogliere 254 interfacce (gli indirizzi di classe C
     con il primo byte maggiore di 223 sono comunque riservati e non
     utilizzabili).

  Riassumendo:


       Classe della rete         Intervallo di valori disponibili
                                 sul primo byte (decimale)
               A                     da 1 a 126
               B                     da 128 a 191
               C                     da 192 a 254



  Sono altresì previsti indirizzi speciali riservati alle reti "non con­
  nesse" - reti cioè che usano IP, ma non sono collegate alla Internet.
  Questi indirizzi sono:

  ·  Una Rete di Classe A
     10.0.0.0

  ·  16 Reti di Classe B
     172.16.0.0 - 172.31.0.0

  ·  256 Reti di Classe C 192.168.0.0 - 192.168.255.0

  Sì noterà come questo documento utilizzi queste sequenze di valori per
  evitare di generare 'confusione' con le reti reali e i loro host.


  33..44..  IInnddiirriizzzzii ddii rreettee,, ddii iinntteerrffaacccciiaa ee ddii bbrrooaaddccaasstt

  Gli indirizzi IP possono avere tre differenti significati:

  ·  rappresentare un rete IP (un gruppo di dispositivi IP che
     condividono l'accesso a un comune mezzo trasmissivo - come può
     accadere se sono tutti collegati dallo stesso segmento Ethernet).
     Un indirizzo di rete avrà sempre tutti i bit relativi allo spazio
     di indirizzamento delle sue interfacce impostati a 0 (a meno che la
     rete non sia in realtà una sottorete - come vedremo);

  ·  l'indirizzo di broadcast di una rete IP (l'indirizzo usato per
     'parlare' simultaneamente a tutti i dispositivi appartenenti alla
     rete).  Gli indirizzi di broadcast presentano sempre tutti 1 nei
     bit dello spazio di indirizzamento destinato alle interfacce (a
     meno che la rete non sia in realtà una sottorete - come vedremo);


  ·  l'indirizzo di una interfaccia (quale una scheda Ethernet o una
     interfaccia PPP su un host, su un router, su un server per la
     stampa ecc).  Questi indirizzi possono avere qualunque valore nei
     bit per gli host, con ll''eecccceezziioonnee di tutti 0 o tutti 1 - perché con
     tutti i bit per host a 0 l'indirizzo diventa un indirizzo di rete,
     mentre con tutti 1 diventa un indirizzo di broadcast.


  Riassumendo per essere più chiari:


       Per una rete di Classe A...
       (un byte nello spazio di indirizzamento di rete seguito da tre byte
       per lo spazio destinato agli host)

               10.0.0.0 è un indirizzo di rete di classe A perché
                       tutti i bit dello spazio destinato agli host sono 0
               10.0.1.0 è un host di quella rete
               10.255.255.255.255 è l'indirizzo di broadcast di quella rete
                       perché tutti i bit dello spazio destinato agli host
                       sono 1

       Per una rete di Classe B...
       (due byte nello spazio di indirizzamento di rete seguito da due byte
       per lo spazio destinato agli host)

               172.17.0.0 indirizzo di classe B
               172.17.0.1 un host in questa rete
               172.17.255.255 indirizzo di broadcast

       Per una rete di Classe C...
       (tre byte nello spazio di indirizzamento di rete seguito da un byte
       per lo spazio destinato agli host)

               192.168.3.0 indirizzo di classe C
               192.168.3.42 un host in questa rete
               192.168.3.255 indirizzo di broacast



  Tutti gli indiriizi di rete IP ancora disponibili per essere utiliz­
  zati oggi sono soltanto indirizzi di classe C.


  33..55..  LLaa mmaasscchheerraa ddii rreettee

  Una maschera di rete (netmask) è più propriamente chiamata maschera di
  sottorete.  Comunque ci si può generalmente riferire a essa come a una
  maschera di rete.

  È sulla maschera di rete e sulle implicazioni che produrrà nella
  interpretazione degli indirizzi _l_o_c_a_l_i di una rete, che ci
  concentreremo adesso, dal momento che essa determinerà la
  realizzazione stessa della sottorete.


  La maschera di (sotto)rete standard è costituita da tutti '1' nei bit
  relativi alla rete e da tutti '0' nei bit relativi agli host.  Questo
  significa che le maschere standard per le tre classi di rete sono:

  ·  Maschera di rete di Classe A: 255.0.0.0

  ·  Maschera di rete di Classe B: 255.255.0.0

  ·  Maschera di rete di Classe C: 255.255.255.0

  Vi sono due aspetti importanti da ricordare a questo proposito:

  ·  Le maschere di rete hanno effetto sull'interpretazione llooccaallee degli
     indirizzi IP llooccaallii (dove con 'locale' si vuole indicare relativo a
     un particolare segmento della rete);

  ·  La maschera nnoonn è un indirizzo di rete - viene usata soltanto per
     modificare le modalità con cui un indirizzo viene interpretato
     localmente.


  44..  CCoossaa ssoonnoo llee ssoottttoorreettii??

  Una sottorete rappresenta un modo per prendere un singolo indirizzo di
  rete IP e suddividerlo llooccaallmmeennttee in maniera tale che questo stesso
  indirizzo possa essere utilizzato su diverse reti locali
  interconnesse.  Si ricordi che un singolo indirizzo di rete IP può
  essere usato soltanto per una rete.

  La parola chiave è llooccaallee: per tutto quanto riguarda il mondo che sta
  all'esterno rispetto alla macchine e alle reti fisiche coinvolte
  nell'operazione di realizzazione delle sottoreti a partire da un'unica
  rete IP, nulla è cambiato - il tutto viene visto ancora come un'unica
  rete IP.  Questo concetto è importante - il "sub-networking" è una
  configurazione llooccaallee ed è invisibile al resto del mondo.


  55..  PPeerrcchhéé uussaarree llee ssoottttoorreettii??

  La ragione che sta dietro a questa soluzione risale alla prime
  caratteristiche di IP - quando una manciata di siti utilizzavano
  indirizzi di classe A permettendo a milioni di host di connettersi ad
  essi.

  È evidente che si presenterebbero enormi problemi di traffico e di
  amministrazione se tutti i computer di un grande sito dovessero essere
  connessi alla stessa rete: provare a gestire un tale mostro sarebbe un
  incubo e la rete potrebbe (quasi certamente) collassare sotto il
  carico del suo stesso traffico (saturazione).

  Adottando il "sub-networking": la rete di Classe A può essere
  suddivisa in diverse (anche molte) reti separate, l'amministrazione
  delle quali può facilmente a sua volta essere ripartita.

  Questo consente di realizzare piccole reti, facilmente gestibili - in
  grado anche, in una certa misura, di utilizzare tecnologie differenti.
  Si ricordi che non si possono mescolare Ethernet, Token Ring, FDDI,
  ATM ecc sulla stessa rete fisica - ma possono sempre essere
  interconnesse.

  Altre ragioni per usare le sottoreti sono:

  ·  La conformazione fisica di un sito può aggiungere delle restrizioni
     (lunghezza dei cavi) in termini di possibilità di collegamento
     delle infrastrutture, richiedendo reti multiple.  Realizzando delle
     sottoreti l'eventuale suddivisione può essere fatta avendo a
     disposizione un solo indirizzo di rete IP.
     Questa soluzione viene normalmente adottata da quegli ISP che
     desiderano fornire ai cliente un indirizzo IP statico per garantire
     una connessione permanente.

  ·  Il traffico di rete è sufficientemente alto da causare
     significativi rallentamenti. Suddividendo la rete in sottoreti, il
     traffico locale a un segmento può essere mantenuto locale -
     riducendo il traffico generale e aumentando la velocità senza
     necessariamente aumentare la banda effettiva.

  ·  Ragioni di sicurezza possono imporre che a classi diverse di utenti
     non sia consentito condividere la stessa rete - dal momento che il
     traffico su una rete può sempre essere intercettato da un utente
     riconoscibile sulla rete stessa. Il meccanismo delle sottoreti
     consente di impedire al dipartimento commerciale di ficcare il naso
     nel traffico del dipartimento Ricerca e Sviluppo (oppure consente
     di impedire agli studenti di fare lo stesso con la rete
     d'amministrazione dell'ateneo)!

  ·  Possedete dispositivi che usano tecnologie di rete incompatibili
     tra loro, ma avete necessità di conneterle insieme (come già
     detto).


  66..  CCoommee pprreeddiissppoorrrree uunnaa ssoottttoorreettee aa ppaarrttiirree ddaa uunn iinnddiirriizzzzoo IIPP

  Avete deciso di suddividere il vostro indirizzo di rete IP per usarlo
  in tante sottoreti, come potete fare? Di seguito sono elencati i passi
  salienti da compiere, che verrano spiegati in dettaglio più avanti:

  ·  Impostate fisicamente la rete (la cablatura e le interconnessioni -
     come i router);

  ·  Decidete quanto grande deve essere ciascuna sottorete in termini di
     dispositivi che dovranno essere connessi a essa - per esempio sulla
     base di quanti indirizzi IP potranno essere disponibili per ogni
     segmento;

  ·  Calcolate la maschera di rete appropriata e gli indirizzi di rete;

  ·  Fornite a ciascuna interfaccia il proprio indirizzo e la maschera
     di sottorete che le compete;

  ·  Impostate le tabelle di instradamento (routing) sui router e i
     gateway opportuni, informate i vari dispositivi di rete
     dell'instradamento o dell'instradamento predefinito dove
     necessario;

  ·  Verificate il sistema, risolvete i piccoli inconvenienti e
     rilassatevi!

  Per i propositi di questo esempio si assumerà di disporre di una rete
  classe C, il cui unico indirizzo è: 192.168.1.0

  Questa classe ci rende disponibili fino a un massimo di 254 interfacce
  (host), più l'indirizzo di rete (192.168.1.0) e l'indirizzo di
  broadcast (192.168.1.255).


  66..11..  IImmppoossttaarree llee ccoonnnneessssiioonnii ffiissiicchhee

  Avrete bisogno di installare le corrette infrastrutture di cablaggio
  per interconnettere tutti i dispositivi previsti in modo compatibile
  con la struttura fisica del sito.

  Avrete bisogno di approntare dei meccanismi per connettere insieme i
  vari segmenti (router, convertitori per mezzi diversi ecc.)

  Una discussione dettagliata di questi aspetti è ovviamente impossibile
  in questa sede. Se doveste averne bisogno esistono consulenti che
  offrono proprio questo tipo di servizio di progettazione e
  installazione di reti.  È anche disponibile dell'aiuto gratuito in un
  certo numero di newsgroup (si veda comp.os.linux.networking).


  66..22..  DDeetteerrmmiinnaarree llaa ggrraannddeezzzzaa ddeellllaa ssoottttoorreettee

  Il numero di possibili sottoreti che si possono creare si scontra con
  un certo numero di indirizzi IP 'sprecati' come conseguenza di questa
  operazione.

  Ogni rete IP possiede due indirizzi non assegnabili direttamente agli
  host - l'indirizzo di rete in sè e l'indirizzo di broadcast.  Quando
  si creano delle sotoreti, ciascuna di esse ha bisogno che le venga
  riservata una coppia di questi indirizzi - essi devono essere numeri
  validi all'interno dell'intervallo di indirizzi relativo a ciascuna
  sottorete.

  Quindi, suddividendo un rete in due sottoreti separate troveremo dduuee
  indirizzi di rete e dduuee indirizzi di broadcast - con la conseguenza di
  aumentare il numero degli indirizzi 'inutilizzabili' per le interfacce
  (host); creando 4 sottoreti gli indirizzi che si "perdono" diventano
  oottttoo, e così via.

  Il limite minimo nelle dimensioni di una sottorete consta di 4
  indirizzi IP:

  ·  Due indirizzi utilizzabili per le interfacce - uno per il router
     della rete e uno per l'unico host.

  ·  Un indirizzo di rete.

  ·  Un indirizzo di broadcast.

  Perché poi si voglia realizzare una rete tanto piccola è un'altra
  questione! Con un singolo host tutto il traffico deve dirigersi verso
  un'altra rete. In ogni caso l'esempio è utile per comprendere gli
  effetti della diminuzione degli indirizzi utili, nella creazione di
  sottoreti.

  Inizialmente l'indirizzo IP a disposizione può essere suddiviso in 2^n
  (n rappresenta il numero di bit a disposizione degli host
  nell'indirizzo, diminuito di uno) indirizzi di sottorete di uguali
  dimensioni (una sottorete potrà essere poi ulteriormente suddivisa).

  Si deve cercare di essere pragmatici durante la progettazione - è
  opportuno stimare il numero mmiinniimmoo di singole sottoreti che sia
  consistente con i vincoli fisici, di gestione, tecnologici e di
  sicurezza.


  66..33..  CCaallccoollaarree llaa mmaasscchheerraa ddii ssoottttoorreettee ee ll''iinnddiirriizzzzoo ddii rreettee

  La maschera di sottorete è l'oggetto magico che consente la
  suddivisione llooccaallee di una rete in sottoreti multiple.

  La maschera di rete, se non vi sono suddivisioni è semplicemente
  realizzata ponendo a '1' tutti i bit dello spazio di indirizzamento di
  rete e a '0' tutti i bit destinati agli host.


  Quindi, per le tre classi, avremo le seguenti maschere standard:

  ·  Classe A (8 bit di rete) : 255.0.0.0

  ·  Classe B (16 bit di rete): 255.255.0.0

  ·  Classe C (24 bit di rete): 255.255.255.0

  Il modo con cui si realizza una sottorete è chiedere in pprreessttiittoo uno o
  più bit allo spazio degli host e fare in modo che le interfacce
  interpretino llooccaallmmeennttee questi bit presi in prestito come parte dei
  bit relativi allo spazio di rete.  Allora, per ottenere due sottoreti
  chiederemo un bit allo spazio degli host mettendo a '1' il bit
  appropriato nella maschera di rete.

  Per un indirizzo di classe C, questa sarà la maschera di rete:

  ·  11111111.11111111.11111111.10000000

  ·  o 255.255.255.128.

  Per la rete di classe C del nostro esempio (192.168.1.0), quelle di
  seguito sono alcune delle soluzioni possibili:

  ______________________________________________________________________
  No di
  sottoreti    Host        Rete                       Maschera
  ----------|--------|---------------|-------------------------------------
  2            126        255.255.255.128 (11111111.11111111.11111111.10000000)
  4             62        255.255.255.192 (11111111.11111111.11111111.11000000)
  8             30        255.255.255.224 (11111111.11111111.11111111.11100000)
  16            14        255.255.255.240 (11111111.11111111.11111111.11110000)
  32             6        255.255.255.248 (11111111.11111111.11111111.11111000)
  64             2        255.255.255.252 (11111111.11111111.11111111.11111100)
  ______________________________________________________________________



  Non vi è nessuna ragione di principio che obblighi a procedere secondo
  questa tecnica in cui i bit della maschera di rete sono aggiunti a
  partire dal bit più significativo degli host procedendo verso il meno
  significativo.  Però se non si fa così gli indirizzi che risulteranno
  saranno mmoollttoo strani, rendendo a noi umani la vita difficile nel
  determinare a quale sottorete appartenga un particolare indirizzo,
  visto che non siamo abili a pensare in numeri binari (i computer
  invece trattano e tratteranno qualunque schema verrà loro sottoposto
  con definita equanimità).

  Una volta decisa la maschera di rete, si deve lavorare sugli indirizzi
  di rete e di broadcast - e sugli intervalli di indirizzi resisi
  disponibili a questo punto, per ciascuna sottorete. Ancora,
  considerando solo una rete di Classe C, elenchiamo soltanto la parte
  _f_i_n_a_l_e dell'indirizzo:



  ______________________________________________________________________
  Netmask         Subnets Network B'cast  MinIP   MaxIP   Hosts  Total Hosts
  --------------------------------------------------------------------------
      128            2       0     127       1     126    126
                           128     255     129     254    126             252

      192            4       0      63       1      62     62
                                64         127      65     126     62
                                   128     191     129     190     62
                                   192     255     193     254     62             248

      224            8       0      31       1      30     30
                                32          63      33      62     30
                                    64      95      65      94     30
                                    96     127      97     126     30
                                   128     159     129     158     30
                                   160     191     161     190     30
                                   192     223     193     222     30
                                   224     255     225     254     30             240
  ______________________________________________________________________



  Come si può vedere, c'è una sequenza perfettamente definita in questi
  numeri che li rende piuttosto facili da verificare.  La parte
  'spiacevole' della realizzazione delle sottoreti è visibile nei
  termini di una riduzione del numero degli indirizzi disponibili per
  gli host, a mano a mano che si aumenta il numero delle sottoreti.

  Con le informazioni fino a qui accumulate si può procedere ad
  assegnare host, indirizzi di rete e maschere di rete.


  77..  IInnssttrraaddaammeennttoo

  Se utilizate Linux su un PC con due interfacce di rete come router tra
  due (o più) sottoreti, dovrete verificare che il kernel supporti l'IP
  Forwarding.  Lanciate un comando di questo tipo:

  ______________________________________________________________________
          cat /proc/ksyms | grep ip_forward
  ______________________________________________________________________



  Dovreste ottenere qualcosa del genere...

  ______________________________________________________________________
  00141364 ip_forward_Rf71ac834
  ______________________________________________________________________



  Se non accade significa che il supporto per l'IP forwarding non è
  disponibile e dovrete ricompilare e reinstallare il kernel
  riconfigurato.

  Per il nostro esempio, facciamo l'ipotesi che si voglia suddividere
  l'indirizzo di classe C 192.168.1.0 in 4 sottoreti (ognuna dele quali
  disponga di 62 indirizzi liberi per le interfacce).  Poi due di queste
  sottoreti si vuole che siano riaccorpate a costituire un'unica rete
  più grande, ottenendo così fisicamente tre reti.

  Si avrà:


  ______________________________________________________________________
  Rete            Broadcast               Maschera                        Hosts
  192.168.1.0     192.168.1.63    255.255.255.192         62
  192.168.1.64    192.168.1.127   255.255.255.192         62
  182.168.1.128   192.168.1.255   255.255.255.126         124 (see note)
  ______________________________________________________________________



  Nota: la ragione per la quale l'ultima rete ha soltanto 124 indirizzi
  utili (invece di 126 come ci si sarebbe aspettati) sta nel fatto che
  essa è una 'super rete' composta di due sottoreti. Gli host delle
  altre due reti interpreteranno 192.168.1.192 come indirizzo di _r_e_t_e
  della sottorete 'non esistente'. E 192.168.1.191 come indirizzo di
  broadcast della sottorete 'non esistente'.

  Quindi, se si utilizzasse 192.168.1.191 o 192 come indirizzi di host
  sulla terza rete, le macchine delle sottoreti più piccole non
  sarebbero in grado di comunicare tra loro.

  Ciò mette in evidenza un aspetto importante della questione - gli
  indirizzi utilizzabili sono determinati dalla sottorete PPIIÙÙ PPIICCCCOOLLAA in
  un determinato spazio di indirizzamento.


  77..11..  LLee ttaabbeellllee ddii iinnssttrraaddaammeennttoo

  Si assuma che un computer con un sistema Linux agisca come router per
  questa sottorete. Esso avrà tre interfacce di rete per le LAN e, con
  ogni probabilità una quarta interfaccia verso Internet (che
  rappresenterà il suo instradamento predefinito - dafault route).

  Facciamo l'ipotesi che la macchina Linux utilizzi il più basso degli
  indirizzi IP disponibili in ciascuna sottorete per ognuna delle
  proprie interfacce.  La configurazione di rete sarà del tipo seguente:

  ______________________________________________________________________
  Interfaccia     Indirizzo               Maschera
  eth0            192.168.1.1             255.255.255.192
  eth1            192.168.1.65    255.255.255.192
  eth2            192.168.1.129   255.255.255.128
  ______________________________________________________________________



  L'instradamento (routing) che Linux predisporrà potrà essere:

  ______________________________________________________________________
  Destinazione    Gateway         Maschera        Iface
  192.168.1.0     0.0.0.0         255.255.255.192         eth0
  192.168.1.64    0.0.0.0         255.255.255.192         eth1
  192.168.1.128   0.0.0.0         255.255.255.128         eth2
  ______________________________________________________________________



  Su ciascuna sottorete, gli host dovrebbero essere configurati con il
  proprio indirizzo IP e la maschera relativa alla rete cui
  appartengono.  In ciascun host verrà dichiarato come suo
  gateway/router il PC Linux con l'indirizzo che esso ha nella sottorete
  in cui si trova l'host stesso.

  Robert Hart Melbourne, Australia March 1997.