Sophie

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distrib > Mandriva > 2010.0 > i586 > media > contrib-release > by-pkgid > 7ce9f5a38ba3a7d20482e74d18086033 > files > 71

howto-text-it-2006-5mdv2010.0.noarch.rpm

  Linux IPX-HOWTO
  Kevin Thorpe, kevin@pricetrak.com
  v2.3, 06 Maggio 1998

  Scopo di questo documento è descrivere come ottenere, installare e
  configurare diversi strumenti disponibili per utilizzare il protocollo
  IPX per kernel Linux.  Revisione e manutenzione della traduzione ital­
  iana: Andrea Girotto (andrea.girotto@usa.net).
  ______________________________________________________________________

  Indice Generale



  1. Introduzione a questo documento
     1.1 Modifiche dalla versione precedente
     1.2 Introduzione

  2. Avvertenza
  3. Documentazione
     3.1 Nuove versioni di questo documento
        3.1.1 Risorse internazionali
        3.1.2 Risorse italiane
     3.2 Feedback
     3.3 Mailing list

  4. Alcuni dei termini utilizzati in questo documento
  5. Breve discussione sulla topologia di rete IPX
  6. I file correlati a IPX nel filesystem /proc
  7. I tool IPX di Greg Page
     7.1 I tool IPX in maggior dettaglio

  8. Configurazione della macchina Linux come router IPX
     8.1 È necessario configurare una rete interna?

  9. Configurazione della propria macchina Linux come client NCP
     9.1 Come ottenere ncpfs
     9.2 Compilazione di ncpfs per il kernel 1.2.13
     9.3 Come compilare ncpfs per i kernel 1.3.71++/2.0.*
     9.4 Configurazione e utilizzo di ncpfs

  10. Configurazione della macchina Linux come server NCP
     10.1 Il pacchetto mars_nwe
        10.1.1 Capacità di mars_nwe
        10.1.2 Come ottenere mars_nwe
        10.1.3 Come compilare il pacchetto mars_nwe
     10.2 Il pacchetto lwared
        10.2.1 Capacità di lwared
        10.2.2 Come ottenere lwared
        10.2.3 Compilazione di lwared
        10.2.4 Configurazione e utilizzo di lwared

  11. Configurazione della macchina Linux come client di stampa Novell
  12. Configurazione di una macchina Linux come print server Novell
     12.1 Prerequisiti
     12.2 Configurazione

  13. Panoramica sui comandi utente e di amministrazione di ncpfs
     13.1 Comandi utente
     13.2 Strumenti per la gestione

  14. Configurazione di PPP per reti con supporto IPX
     14.1 Configurazione di un server IPX/PPP
        14.1.1 Primi passi
        14.1.2 Progettazione
        14.1.3 Configurazione di pppd per il server
        14.1.4 Verifica della configurazione del server
     14.2 Configurazione di un client IPX/PPP
        14.2.1 Configurazione di pppd per il client
        14.2.2 Verifica del client IPX/PPP

  15. Il tunnel IPX su IP
     15.1 Come ottenere ipxtunnel
     15.2 Compilare ipxtunnel
     15.3 Configurazione di ipxtunnel
     15.4 Verifica e utilizzo di ipxtunnel

  16. Supporto commerciale IPX per Linux
     16.1 Network Desktop di Caldera

  17. Alcune domande frequenti (FAQ)
  18. Copyright
  19. Varie e ringraziamenti


  ______________________________________________________________________

  11..  IInnttrroodduuzziioonnee aa qquueessttoo ddooccuummeennttoo

  Questo è il Linux IIPPXX--HHOOWWTTOO.  Insieme a questo, è consigliabile
  leggere (o aver letto) anche il documento NET-3-HOWTO di Linux.


  11..11..  MMooddiiffiicchhee ddaallllaa vveerrssiioonnee pprreecceeddeennttee

  CCaammbbiioo ddii aauuttoorree Sentiti ringraziamenti a Terry Dawson per avermi
  ceduto questo documento e congratulazioni per essere diventato padre
  :-).

  AAggggiiuunnttee Aggiunta una breve spiegazione di IPX: un tentativo di
  risposta alle numerose confuse domande poste sulle liste di
  discussione.

  CCoorrrreezziioonnii//ggggiioorrnnaammeennttii Nuova versione di ncpfs che supporta login
  NDS. Si tratta di beta test e potrebbe essere proibita nel proprio
  paese in seguito all'uso di una tecnologia coperta da registrazione.

  Aggiunta del supporto dei permessi (trustee permission) del server in
  mars_nwe.  Ancora in beta test.



  11..22..  IInnttrroodduuzziioonnee

  Paragonata ad altri sistemi operativi di tipo Unix l'implementazione
  di rete del kernel di Linux è innovativa.  La possibilità di seguire
  un nuovo approccio nello sviluppo del kernel, ha consentito il
  supporto (previa compilazione) di diversi protocolli non TCP/IP.  Il
  protocollo IPX è uno di questi.

  Il kernel Linux supporta solamente il protocollo IPX.  Non è ancora in
  grado di gestire protocolli come IPX/RIP, SAP o NCP, che sono
  implementati da altro software come documentato in questo HOWTO.

  Il supporto IPX fu sviluppato originariamente da Alan Cox
  (alan@lxorguk.ukuu.org.uk) ed è stato significativamente accresciuto
  da Greg Page (greg@caldera.com).


  22..  AAvvvveerrtteennzzaa

  L'autore non conosce e non può conoscere tutto lo scibile sul software
  di rete per Linux.  Si prega di accettare e considerare il fatto che
  questo documento probabilmente contiene errori.  Per informazioni più
  dettagliate e accurate, è necessario leggere i file README inclusi con
  ogni software descritto.  Si tenterà di mantenere questo documento il
  più possibile esatto e aggiornato.  Le versioni del software
  corrispondono a quelle disponibili al momento in cui si scrive.

  Né l'autore, né gli sviluppatori del software descritto sono in grado
  di offrire protezione nei confronti delle vostre azioni.  Qualora il
  software, anche se configurato come descritto in questo documento,
  dovesse causare dei problemi alla rete, la responsabilità è solo
  vostra.  Questo avvertimento è dovuto al fatto che il disegno e la
  configurazione di una rete IPX non sempre sono semplici e talvolta
  possono sorgere interazioni indesiderate con altri router o file
  server, causati da errori in fase di progettazione o configurazione.
  L'inserimento di questo avvertimento è stato richiesto da coloro che
  hanno imparato la lezione sulla propria pelle.


  33..  DDooccuummeennttaazziioonnee

  Questo documento presume che si sappia compilare un kernel Linux con
  le opzioni di rete appropriate e che si conoscano i tool di rete
  basilari come ifconfig e route.  Per maggiori informazioni, si rimanda
  al documento NET-3-HOWTO, che descrive proprio questi argomenti.



  Altri documenti HOWTO, che potrebbero essere utili sono i seguenti.

     EEtthheerrnneett--HHOOWWTTOO
        Descrive i dettagli di configurazione di un dispositivo Ethernet
        per Linux.



     PPPPPP--HHOOWWTTOO
        Il supporto IPX è disponibile a partire dalle versioni _2_._2_._0_d
        dell'implementazione PPP di Linux.



  33..11..  NNuuoovvee vveerrssiioonnii ddii qquueessttoo ddooccuummeennttoo

  Se questa copia del documento ha più di due mesi, si raccomanda
  caldamente di ottenere una nuova versione.  Il supporto di rete per
  Linux è in continua evoluzione, pertanto anche questo documento viene
  modificato molto spesso.


  33..11..11..  RRiissoorrssee iinntteerrnnaazziioonnaallii

  L'ultima versione rilasciata di questo documento può sempre essere
  ottenuta tramite ftp anonimo da:

  ftp:/sunsite.unc.edu/pub/Linux/docs/HOWTO/IPX-HOWTO>/ o:
  ftp://sunsite.unc.edu/pub/Linux/docs/HOWTO/other-formats/IPX-
  HOWTO{-html.tar,ps,dvi}.gz

  Tramite il World Wide Web dal Linux Documentation Project Web Server
  <http://sunsite.unc.edu/LDP/linux.html>, alla pagina: IPX-HOWTO
  <http://sunsite.unc.edu/LDP/HOWTO/IPX-HOWTO.html> o direttamente da
  me, <kevin@pricetrak.com>.  In alternativa, possono essere utilizzati
  i newsgroups: comp.os.linux.networking, comp.os.linux.answers e
  news.answers


  33..11..22..  RRiissoorrssee iittaalliiaannee

  Questo documento e altri correlati sono disponibili presso i siti Ftp
  (ftp.pluto.linux.it) e Web del PLUTO (http://www.pluto.linux.it).


  33..22..  FFeeeeddbbaacckk

  Si prega di inviare direttamente all'autore ogni commento (in inglese,
  NdT), aggiornamento o suggerimento, all'indirizzo
  <kevin@pricetrak.com>.  Prima verrà ricevuta una segnalazione, prima
  sarà possibile aggiornare e correggere questo documento.  Se dovessero
  esserci problemi, per favore scrivere direttamente all'autore in
  quanto molto raramente legge i gruppi di discussione.


  33..33..  MMaaiilliinngg lliisstt

  Esiste una mailing list per la discussione dei diversi pacchetti di
  software Linux IPX descritti in questo documento.  È possibile
  iscriversi inviando un messaggio a: listserv@sh.cvut.cz con le parole
  ``add linware'' nel corpo del messaggio.  Per comunicare con la lista
  si deve scrivere a: linware@sh.cvut.cz.  L'autore consulta
  regolarmente questa lista.

  L'archivio della mailing list si trova all'indirizzo www.kin.vslib.cz,
  /hypermail/linware/ <http://www.kin.vslib.cz/hypermail/linware/>.


  44..  AAllccuunnii ddeeii tteerrmmiinnii uuttiilliizzzzaattii iinn qquueessttoo ddooccuummeennttoo

  Si useranno spesso i termini _c_l_i_e_n_t e _s_e_r_v_e_r.  Si tratta di concetti
  molto specifici, tuttavia in questo documento si è leggermente
  generalizzata la loro definizione, assegnandogli il seguente
  significato:


     cclliieenntt
        Macchina o programma che inizia un'azione o una connessione allo
        scopo di ottenere l'utilizzo di servizi o di dati.

     sseerrvveerr
        Macchina o programma che accetta connessioni in entrata da
        macchine remote ed è in grado di fornire a esse servizi o dati.

  Queste definizioni non sono completamente esatte, tuttavia forniscono
  un modo per distinguere gli estremi dei sistemi peer to peer come _S_L_I_P
  o _P_P_P, i quali, di fatto, non hanno veri e propri client e server.
  Altri termini che si troveranno sono i seguenti.


     BBiinnddeerryy
        Il bbiinnddeerryy è un database specializzato in grado di memorizzare
        su un fileserver Novell informazioni riguardo la configurazione
        della rete.  I client di rete possono interrogare il bbiinnddeerryy per
        ottenere informazioni circa i servizi disponibili,
        l'instradamento (routing) e altre informazioni utente.

     TTiippoo ddii ttrraammaa ((ffrraammee ttyyppee))
        Termine utilizzato per descrivere il protocollo utilizzato per
        trasportare i datagrammi IPX (e IP) lungo i segmenti di una rete
        di tipo ethernet.  I quattro più comuni sono:

        EEtthheerrnneett__IIII
           È una versione riveduta dello standard ethernet DIX
           originale.  A Novell è stato assegnato un identificativo di
           protocollo formale e questo significa che IPX e IP possono
           coesistere in un ambiente Ethernet_II.  Questo protocollo
           viene comunemente utilizzato in ambienti Novell e si tratta
           di una buona scelta.

        880022..33
           È un protocollo I.E.E.E. che definisce un meccanismo CSMA/CD
           (_C_a_r_r_i_e_r _S_e_n_s_e _M_u_l_t_i_p_l_e _A_c_c_e_s_s _w_i_t_h _C_o_l_l_i_s_i_o_n _D_e_t_e_c_t_i_o_n).  Si
           basa sullo standard Ethernet DIX originale, con una modifica
           rilevante: l'identificativo di protocollo (type field) è
           stato convertito in una lunghezza di campo (length field).
           Questo è il motivo per cui IPX non dovrebbe essere eseguito
           con questo protocollo.  IEEE 802.3 è stato progettato per
           trasportare ssoolloo frame IEEE 802.2 ma esistono implementazioni
           che lo utilizzano per trasportare direttamente i frame e di
           fatto funzionano.  Si consiglia di evitarlo a meno che non si
           stia tentando di interagire con una rete già configurata per
           esso.

        880022..22
           È un protocollo I.E.E.E. che definisce un insieme di
           procedure di Controllo Logico dei Link (_L_o_g_i_c_a_l _L_i_n_k
           _C_o_n_t_r_o_l).  Fornisce un modo semplice per consentire la
           coesistenza di protocolli differenti, tuttavia è piuttosto
           limitato.  Novell utilizza un Service Address Point non
           ufficiale (una sorta di identificativo di protocollo) ma dal
           momento che anche tutti gli altri lo utilizzano, questo non
           ha ancora rappresentato un problema.

        SSNNAAPP
           acronimo di _S_u_b _N_e_t_w_o_r_k _A_c_c_e_s_s _P_r_o_t_o_c_o_l.  Questo protocollo è
           progettato per funzionare su 802.3 e 802.2.  Espande le
           capacità di 802.2 e fornisce una compatibilità con i tipi di
           frame esistenti Ethernet ed Ethernet_II IPX

     IIPPXX
        _I_n_t_e_r_n_e_t _P_a_c_k_e_t _e_X_c_h_a_n_g_e: protocollo utilizzato da Novell
        Corporation per fornire un supporto internetworking per i loro
        prodotti NetWare(tm).  IPX ha funzionalità simili al protocollo
        IP utilizzato in TCP/IP.

     IInnddiirriizzzzoo ddii rreettee IIPPXX
        Numero che identifica univocamente una particolare rete IPX.  La
        notazione comune per questo indirizzo è in esadecimale.  Un
        esempio può essere: 0x23a91002.

     RReettee iinntteerrnnaa IIPPXX
        Rete IPX virtuale, poiché non corrisponde a una rete fisica.
        Viene utilizzata per fornire un'identificazione e un
        indirizzamento univoco per un host IPX.  Solitamente, è utile
        per identificare gli host IPX che esistono in più di una rete
        fisica IPX come i fileserver.  L'indirizzo è codificato nella
        stessa forma di una rete IPX fisica.

     RRIIPP
        _R_o_u_t_i_n_g _I_n_f_o_r_m_a_t_i_o_n _P_r_o_t_o_c_o_l: protocollo utilizzato per
        propagare automaticamente gli instradamenti (route) di rete in
        una rete IPX.  È funzionalmente simile al RIP utilizzato in
        TCP/IP.

     NNCCPP
        _N_e_t_W_a_r_e _C_o_r_e _P_r_o_t_o_c_o_l: protocollo di filesystem di rete
        (networked filesystem) progettato da Novell Corporation per il
        loro prodotto NetWare(tm).  Funzionalmente equivale a NFS
        utilizzato in TCP/IP.

     SSAAPP
        _S_e_r_v_i_c_e _A_d_v_e_r_t_i_s_e_m_e_n_t _P_r_o_t_o_c_o_l: protocollo progettato da Novell
        Corporation per pubblicizzare i servizi di rete in un ambiente
        NetWare(tm).

     IInnddiirriizzzzoo hhaarrddwwaarree
        Numero che identifica in modo univoco un host all'interno di una
        rete fisica.  Ne sono esempio gli Indirizzi Ethernet.  Un
        indirizzo Ethernet viene generalmente codificato con sei valori
        esadecimali separati da un carattere "due punti" es.:
        00:60:8C:C3:3C:0F.
     iinnssttrraaddaammeennttoo ((rroouuttee))
        È il percorso seguito dai pacchetti attraverso la rete per
        raggiungere la propria destinazione.


  55..  BBrreevvee ddiissccuussssiioonnee ssuullllaa ttooppoollooggiiaa ddii rreettee IIPPXX

  Questa è una spiegazione estremamente semplice per persone che non
  conoscono IPX. Reti estese probabilmente violano molte delle regole
  indicate, In reti IPX complesse si dovrebbe sempre consultare
  l'amministratore di rete.

  La rete IPX si risolve intorno a uno schema di _r_e_t_i numerate,
  diversamente da IP che pone maggior enfasi sulle _i_n_t_e_r_f_a_c_c_e. Una rete
  è una collezione di materiale connesso allo stesso segmento LAN e che
  _u_s_a _l_o _s_t_e_s_s_o _t_i_p_o _d_i _t_r_a_m_a. Diffenti tipi di trama sullo stesso
  segmento LAN sono trattati come reti separate.

  Ciascuna rete deve allocare un numero che sia univoco nell'intera
  interconnessione. Normalmente questo compito è assolto dal server
  Netware(tm), ma può essere facilmente svolto da Linux. Ai client IPX
  viene dato questo numero dal server all'atto di partire, a loro è solo
  richiesto di conoscere il corretto tipo di trama.

  L'instradamento tra reti è normalmente effettuato ponendo due schede
  di rete sullo stesso server. Questo server mantiene tramite il
  protocollo RIP una tabella di instradamento per l'interconnessione.
  Periodicamente i server si scambiano questa tabella di instradamento.
  In breve tempo ciascun server 'scopre' la topologia dell'intera rete.

  Se si desidera usare solo i servizi di un server Netware esistente, si
  può usare ipx_configure (sezione 7.1) per definire automaticamente le
  interfacce IPX tramite richieste broadcast cercando un server. Se
  fallisce, o se si desidera fornire servizi IPX, sarà necessario
  definire manualmente le interfacce usando ipx_interface o mars_nwe.


  66..  II ffiillee ccoorrrreellaattii aa IIPPXX nneell ffiilleessyysstteemm //pprroocc

  All'interno del filesystem /proc sono presenti molti file correlati al
  supporto IPX di Linux:

     //pprroocc//nneett//iippxx__iinntteerrffaaccee
        Contiene informazioni circa le interfacce IPX configurate sulla
        macchina.  Tali interfacce potrebbero essere state configurate
        manualmente, oppure rilevate e configurate automaticamente.

     //pprroocc//nneett//iippxx__rroouuttee
        Contiene una lista di percorsi esistenti nella tabella di
        instradamento IPX.  Potrebbero essere stati aggiunti
        manualmente, oppure automaticamente tramite un demone di
        instradamento IPX.

     //pprroocc//nneett//iippxx
        Contiene una lista di socket IPX attualmente aperti per un
        utilizzo sulla macchina.


  77..  II ttooooll IIPPXX ddii GGrreegg PPaaggee

  Greg Page (greg@caldera.com) della _C_a_l_d_e_r_a _I_n_c_o_r_p_o_r_a_t_e_d, ha scritto
  molti strumenti per la configurazione IPX e ha fornito miglioramenti
  per il supporto IPX.

  I miglioramenti nel kernel consentono di configurare Linux come un
  bridge o router pienamente funzionale.  Il supporto IPX migliorato è
  già presente nella distribuzione del kernel pertanto, probabilmente,
  lo possedete già.  I tool di configurazione forniscono la possibilità
  di impostare i dispositivi di rete per supportare IPX, l'instradamento
  IPX e altre facilitazioni sotto Linux.  I tool di rete IPX per Linux
  sono disponibili presso: sunsite.unc.edu,
  /pub/Linux/system/filesystems/ncpfs/ipx.tgz.


  77..11..  II ttooooll IIPPXX iinn mmaaggggiioorr ddeettttaagglliioo


     iippxx__iinntteerrffaaccee
        Viene utilizzato per aggiungere, cancellare o controllare
        manualmente la capacità di IPX verso un dispositivo di rete
        esistente.  Normalmente si tratta di un dispositivo di rete
        Ethernet per esempio, eth0.  Almeno un'interfaccia IPX deve
        essere definita come _i_n_t_e_r_f_a_c_c_i_a _p_r_i_m_a_r_i_a; si ottiene con
        l'opzione --pp di questo comando.  Ad esempio, per abilitare il
        dispositivo Ethernet eth0 come interfaccia primaria IPX
        utilizzando il tipo di frame IEEE 802.2 e l'indirizzo di rete
        IPX 39ab0222, si utilizza il comando:



          # ipx_interface add -p eth0 802.2 0x39ab0222



     Se il tipo di trama differisce da quello dei server NetWare(tm)
     sulla rete, essi di proposito ignoreranno il computer. Se il tipo
     di trama è corretto ma il numero di rete differisce, essi
     ignoreranno comunque il computer ma segnaleranno frequentemente il
     fatto sulla console NetWare del server. L'ultima situazione è certo
     che suscita rimproveri dal proprio amministratore NetWare e
     potrebbe disabilitare i client NetWare esistenti.

     Se il sistema restituisce un messaggio di errore mentre si esegue
     questo programma e non è ancora stato configurato TCP/IP, allora
     sarà necessario avviare manualmente l'interfaccia eth0 utilizzando
     il comando:



          # ifconfig eth0 up



     iippxx__ccoonnffiigguurree
        Abilita o disabilita la configurazione automatica delle
        interfacce e l'impostazione dell'interfaccia primaria.

        ----aauuttoo__iinntteerrffaaccee
           consente di impostare se i dispositivi di rete debbano essere
           configurati automaticamente come dispositivi IPX oppure no.

        ----aauuttoo__pprriimmaarryy
           consente di impostare se il software IPX debba selezionare
           automaticamente un'interfaccia primaria oppure no. Si sono
           riscontrati problemi usando questa opzione con client Windows
           95 connessi alla rete.

        Un esempio tipico consiste nell'abilitare sia la configurazione
        automatica delle interfacce che l'impostazione automatica di
        quella primaria, tramite:



          # ipx_configure -auto_interface=on -auto_primary=on



     iippxx__iinntteerrnnaall__nneett
        Consente di configurare o ``deconfigurare'' un indirizzo di rete
        interna.  Tale indirizzo è opzionale, ma se viene configurato
        rappresenterà sempre l'interfaccia primaria.  Per impostare
        l'indirizzo di rete IPX ab000000 sul nodo IPX 1, si utilizzerà
        il comando:



          # ipx_internal_net add 0xab000000 1



     iippxx__rroouuttee
        Consente di modificare manualmente la tabella di instradamento
        IPX.  Ad esempio, per aggiungere un percorso alla rete IPX
        39ab0222 tramite un router il cui numero di nodo è 00608CC33C0F
        sulla rete IPX 39ab0108, si può utilizzare il comando:



          # ipx_route add 0x39ab0222 0x39ab0108 0x00608CC33C0F



  88..  CCoonnffiigguurraazziioonnee ddeellllaa mmaacccchhiinnaa LLiinnuuxx ccoommee rroouutteerr IIPPXX

  Se ci si trova nella situazione di dover interconnettere diversi
  segmenti IPX, è necessario utilizzare un router.  In ambiente Novell
  ci sono due tipi di informazioni che devono essere diffuse all'interno
  della rete.  Si tratta di ``_n_e_t_w_o_r_k _r_o_u_t_i_n_g _i_n_f_o_r_m_a_t_i_o_n'' propagate
  utilizzando Novell RIP, e ``_s_e_r_v_i_c_e _a_d_v_e_r_t_i_s_e_m_e_n_t _i_n_f_o_r_m_a_t_i_o_n''
  propagate utilizzando Novell SAP.  Affinché un router sia utile nella
  maggior parte delle situazioni, è necessario che supporti entrambi i
  protocolli.

  Linux fornisce supporto per entrambi i protocolli e si può facilmente
  fare in modo che funzioni come un router completamente conforme a
  Novell.

  Il supporto IPX per il kernel gestisce il percorso dei pacchetti IPX
  attraverso le interfacce, secondo le regole codificate all'interno
  della tabella di instradamento IPX.  Linux ha bisogno di un programma
  per implementare RIP e SAP di Novell per assicurare che la tabella di
  instradamento IPX sia compilata correttamente e aggiornata
  periodicamente al fine di riflettere eventuali cambiamenti dello stato
  della rete.

  Volker Lendecke (lendecke@namu01.gwdg.de) ha sviluppato un demone di
  instradamento per questo scopo: _i_p_x_r_i_p_d. Il pacchetto menzionato
  successivamente _m_a_r_s___n_w_e include un demone di instradamento
  alternativo.

  È possibile trovare ipxripd presso sunsite.unc.edu,
  /pub/Linux/system/filesystems/ncpfs/ipxripd-0.7.tgz o presso il sito
  privato di Volker ftp.gwdg.de, /pub/linux/misc/ncpfs/ipxripd-0.7.tgz.

  I passi da seguire per configurare una macchina Linux affinché si
  comporti come router sono:


  1. Compilare il kernel con il supporto IIPPXX, EEtthheerrnneett e //pprroocc.

  2. Ottenere, compilare e installare il programma demone iippxxdd.

  3. Avviare il nuovo kernel e assicurarsi che ognuna delle schede
     Ethernet sia stata correttamente rilevata e che non esistano
     conflitti di hardware.

  4. Abilitare il protocollo IPX su ciascuna delle interfacce
     utilizzando il comando ipx_interface precedentemente descritto
     (vedere ``ipx_interface'').

  5. Eseguire il programma demone iippxxdd.


  Si consideri la semplice rete illustrata di seguito:


   IPX Addr: 0x01000000  802.2
  |--------------------------|
                |
                \_________________________
                                          \          Linux Router
   IPX Addr: 0x02000000  802.2             \
  |--------------------------|              \   eth0/-----------\
                |                            \--====|           |
                \_________________________          | IPX route |
                                          \     eth1|  Table    |
   IPX Addr: 0x03000000  etherII           \----====|    ^      |
  |--------------------------|                      |    |      |
                |                               eth2|  IPXd     |
                \______________________________/====|           |
                                                    |  SAPd     |
   IPX Addr: 0x04000000  etherII                eth3|           |
  |--------------------------|                 /====|           |
                |                              |    \___________/
                \______________________________/



  La configurazione per la rete sopra riportata corrisponde a:



       # ipx_interface add eth0 802.2 0x0100000000
       # ipx_interface add eth1 802.2 0x0200000000
       # ipx_interface add eth2 etherii 0x0300000000
       # ipx_interface add eth3 etherii 0x0400000000
       # ipxd



  Dopo aver atteso qualche istante, controllando il file
  /proc/net/ipx_route, dovrebbe essere possibile osservare la presenza
  dei percorsi IPX rilevanti per la propria configurazione e di tutti
  quelli acquisiti da altri router nella rete.


  88..11..  ÈÈ nneecceessssaarriioo ccoonnffiigguurraarree uunnaa rreettee iinntteerrnnaa??

  Novell ha una caratteristica denominata _r_e_t_e _i_n_t_e_r_n_a, che viene
  utilizzata per semplificare l'instradamento nelle situazioni in cui un
  host è connesso a più dispositivi di rete.  Può essere utile in caso
  di un fileserver connesso a più reti, poiché imposta un solo percorso
  come indicazione per raggiungere il server, indipendentemente dalla
  rete su cui si sta lavorando.

  In caso di una configurazione senza un fileserver e nella quale la
  macchina agisca solo da router IPX, la questione non è altrettanto
  semplice.  Si è notato che la configurazione per IPX/PPP funziona
  ``meglio'' se viene implementata anche una rete interna.

  È un'operazione semplice da fare ma può richiedere la ricompilazione
  del kernel.  È importante rispondere ``YY'', mentre si esegue make
  config, alla richiesta:



         ...
         ...
        Full internal IPX network (CONFIG_IPX_INTERN) [N/y/?] y
         ...
         ...



  Per configurare l'interfaccia della rete interna, utilizzare il
  comando ipx_internal_net descritto in precedenza nel paragrafo
  relativo agli ``strumenti di rete''.  La precauzione principale da
  prendere, consiste nell'assicurarsi che l'indirizzo IPX assegnato sia
  univoco nella rete e quindi che nessun'altra macchina, o rete, lo stia
  utilizzando.


  99..  CCoonnffiigguurraazziioonnee ddeellllaa pprroopprriiaa mmaacccchhiinnaa LLiinnuuxx ccoommee cclliieenntt NNCCPP

  È probabile che gli utenti di reti a tecnologia mista, comprendente
  protocolli IP e IPX, prima o poi desiderino che la propria macchina
  Linux possa accedere a dati memorizzati in un file server Novell sulla
  rete.  Novell offre da tempo un pacchetto NFS per i propri file server
  in grado di consentire questa funzione; tuttavia, nel caso di una
  piccola installazione, o se solo un ristretto numero di persone è
  interessato a tale funzionalità, non è facile giustificare il costo
  del pacchetto commerciale.

  Volker Lendecke lendecke@namu01.gwdg.de ha scritto un modulo che
  consente di montare volumi Novell sul file system Linux senza
  richiedere alcun prodotto addizionale per il file server.  Volker ha
  denominato il pacchetto nnccppffss e ha tratto le informazioni necessarie
  principalmente dal libro ``Netzwerkprogrammierung in C'' di Manfred
  Hill e Ralf Zessin (ulteriori dettagli sul libro sono contenuti nel
  file README del pacchetto nnccppffss).

  Il software consente a Linux di emulare una normale stazione di lavoro
  Novell per servizi di file.  Include anche una piccola utility che
  consente di stampare le code Novell (questo argomento è documentato
  nel paragrafo relativo al ``Client di Stampa'').  Il pacchetto nnccppffss è
  in grado di lavorare con file server Novell a partire dalla versione
  3.x, mentre non funziona con Novell 2.x.  Il client nnccppffss funziona
  anche con prodotti strettamente compatibili con Novell, ma
  sfortunatamente alcuni, pur dichiarandosi compatibili, non lo sono a
  sufficienza.  Per utilizzare nnccppffss con Novell 4.x, è preferibile
  configurare il fileserver per operare in modalità di emulazione
  bindery. Il supporto NDS  è una aggiunta piuttosto recente alla
  versione beta di _n_c_p_f_s e per di più in certi paesi è proibito a causa
  dell'inclusione di tecnologia protetta da brevetto.


  99..11..  CCoommee ootttteenneerree nnccppffss

  L'ultimo pacchetto nnccppffss fu progettato per versioni del kernel fino
  alla _1_._2_._1_3 o superiore alla _1_._3_._7_1 (questo include la versione
  _2_._x_._x).  Se il kernel in uso non rientra in queste categorie, è
  necessario eseguire un aggiornamento, operazione descritta in
  dettaglio nel Kernel-HOWTO.

  Il pacchetto nnccppffss può essere ottenuto tramite ftp anonimo con il sito
  di Volker presso ftp.gwdg.de in /pub/linux/misc/ncpfs/ oppure
  sunsite.unc.edu in /pub/Linux/system/filesystems/ncpfs

  o siti mirror.  La versione attuale nel momento in cui si scrive
  questo documento è: ncpfs-2.0.11.tgz oppure ncpfs-2.2.0.tgz che
  aggiunge il supporto NDS.


  99..22..  CCoommppiillaazziioonnee ddii nnccppffss  ppeerr iill kkeerrnneell 11..22..1133


     CCoommppiillaazziioonnee ddii uunn kkeerrnneell ccoonn ssuuppppoorrttoo EEtthheerrnneett ee IIPPXX
        La prima cosa da fare è assicurarsi che il proprio kernel sia
        stato compilato con l'abilitazione al supporto IPX.  Nella
        versione di kernel _1_._2_._1_3 basta assicurarsi di aver risposto "YY"
        alla domanda The IPX protocol, come illustrato nel seguito:

         ...
         ...
        Assume subnets are local (CONFIG_INET_SNARL) [y]
        Disable NAGLE algorithm (normally enabled) (CONFIG_TCP_NAGLE_OFF) [n]
        The IPX protocol (CONFIG_IPX) [n] y
        *
        * SCSI support
         ...
         ...



     Ovviamente è necessario includere il driver relativo per la propria
     scheda Ethernet.  Per maggiori dettagli, si dovrebbe consultare
     l'Ethernet-HOWTO.

     A questo punto è possibile procedere alla compilazione del kernel.
     Al termine potrebbe essere necessario eseguire lilo per
     installarlo.


     EEsseeccuuzziioonnee ddeell ccoommaannddoo tar per il software nnccppffss

        # cd /usr/src
        # tar xvfz ncpfs-2.0.10.tgz
        # cd ncpfs



     CCoonnttrroolllloo ddeell MMaakkeeffiillee
        Se si desidera utilizzare kerneld per caricare automaticamente
        il modulo ncpfs, è necessario togliere il commento alla riga che
        si riferisce a KERNELD all'interno del Makefile.  Se non si
        conosce il significato di questa azione, si dovrebbe leggere
        Kernel-HOWTO  per familiarizzare con la configurazione del
        modulo kernel.

     EEsseeccuuzziioonnee ddii make per il software nnccppffss
        Il software dovrebbe poter essere compilato correttamente senza
        che siano necessari ulteriori configurazioni, tramite il
        comando:

        # make



     CCooppiiaa ddeeii ttooooll IIPPXX,, ssee nnoonn aannccoorraa pprreesseennttii
        Al termine dell'esecuzione di make, tutti gli strumenti
        necessari dovrebbero trovarsi nella directory nnccppffss//bbiinn.  È
        possibile utilizzare il comando:



          # make install



     per installare i tool in directory scelte da Volker.  Se si sta
     lavorando su un sistema basato su ELF, si dovrà eseguire nuovamente
     ldconfig -v per assicurarsi che venga trovata la libreria
     condivisa.


     CCooppiiaa ddeell mmoodduulloo ncpfs.o se necessario
        Se si sta eseguendo la compilazione di un kernel _1_._2_._*, al
        termine dell'esecuzione di make, si troverà un file denominato
        _n_c_p_f_s_._o nella directory ncpfs/bin.  Si tratta del modulo di
        kernel ncpfs, che dovrebbe essere copiato in luogo utile.  Sul
        sistema ddeebbiiaann dell'autore, è stato copiato nella directory
        /lib/modules/1.2.13/fs ed ncpfs aggiunto al file /etc/modules in
        modo che venga eseguito automaticamente all'avvio del sistema.
        Per una diversa distribuzione, si dovrebbe scoprire dove sono
        localizzati i moduli per copiarlo in quella locazione; in ogni
        altro caso semplicemente copiarlo nella directory /etc.  Per
        caricare i moduli manualmente, è necessario utilizzare il
        comando:

        # insmod ncpfs.o



  99..33..  CCoommee ccoommppiillaarree nnccppffss  ppeerr ii kkeerrnneell 11..33..7711++++//22..00..**

  Per l'ultima versione di nnccppffss, si dovrebbe utilizzare un kernel
  _1_._3_._7_1 o successivo; questo include i kernel _2_._0_._*.

  Se si ha intenzione di utilizzare un kernel di versione _1_._3_._7_1 o
  successivo, allora il codice del kernel nnccppffss è stato incluso nella
  distribuzione standard.  È sufficiente rispondere ``YY'' alla domanda:



  Networking options  --->
  ...
  ...
  <*> The IPX protocol
  ...
  Filesystems  --->
  ...
  ...
  <*> NCP filesystem support (to mount NetWare volumes)
  ...



  A questo punto è necessario seguire le istruzioni per la compilazione
  dei kernel _1_._2_._*, in modo da costruire i tool; tuttavia non ci sarà un
  file modulo da installare.


  99..44..  CCoonnffiigguurraazziioonnee ee uuttiilliizzzzoo ddii nnccppffss


     CCoonnffiigguurraazziioonnee ddeell ssooffttwwaarree ddii rreettee IIPPXX
        Esistono due modi per configurare il software di rete IPX.  È
        possibile configurare manualmente tutte le informazioni di rete
        IPX, oppure lasciare che il software determini da solo delle
        impostazioni ragionevoli, tramite il comando:



          # ipx_configure --auto_interface=on --auto_primary=on



     Questo comando dovrebbe funzionare nella maggior parte dei casi, ma
     se ciò non accade, si invita a leggere il paragrafo ``Tools di
     IPX'' per configurare il software manualmente. Si sono notati
     problemi nell'usare questo comando su reti in cui erano presenti
     client Windows 95.


     CCoollllaauuddoo ddeellllaa ccoonnffiigguurraazziioonnee
        Dopo la configurazione della rete IPX, dovrebbe essere
        disponibile il comando slist che elenca tutti i fileserver
        Novell presenti:

        # slist



     Se il comando slist fornisce un messaggio del tipo: ``ncp_connect:
     Invalid argument'' significa che il kernel probabilmente non
     supporta IPX.  Controllare che sia stato effettivamente avviato il
     kernel appropriato.  Quando si avvia il sistema, i messaggi di
     startup dovrebbero contenere informazioni riferite a IPX e ncpfs.
     Se, nonostante tutto, il comando slist non elenca i file server,
     allora si dovrebbe utilizzare il metodo manuale per la
     configurazione della rete.


     MMoonnttaarree uunn vvoolluummee NNoovveellll((RR))
        Se il software di rete IPX funziona correttamente, si dovrebbe
        essere in grado di montare un volume file server Novell
        all'interno del file system Linux.  Il comando ncpmount viene
        utilizzato per questo scopo, e richiede la specifica delle
        seguenti informazioni:

        1. Nome del fileserver.

        2. Identificativo di login nel fileserver.  Se esiste, deve
           essere specificata anche una password.

        3. Il punto di mount, ossia dove si desidera montare la
           condivisione.  Si tratterà di una directory esistente sulla
           macchina.

        Esiste un comando equivalente ncpumount per smontare un file
        system NCP precedentemente montato.  I file system NCP saranno
        smontati in modo corretto se si esegue un normale shutdown della
        macchina; pertanto non bisogna preoccuparsi di eseguire il
        comando npcumount manualmente prima di arrestare il sistema con
        halt oppure shutdown.

        Esempio di comando per montare il file server ACCT_FS01, con
        login guest, senza password, corrispondente alla directory
        /mnt/Accounts:

        # ncpmount -S ACCT_FS01 /mnt/Accounts -U guest -n



     Si noti l'utilizzo dell'opzione -n per indicare che il login non
     richiede alcuna password.  Stesso login con password secret avrebbe
     forma:

     # ncpmount -S ACCT_FS01 /mnt/Accounts -U guest -P secret



     Se non si specifica né l'opzione -n, né -P, allora il sistema
     richiederà una password.


     VVeerriiffiiccaa ddeell mmoouunntt
        Se l'esecuzione è terminata con successo, tutte le unità
        accessibili all'utente specificato durante il login, saranno
        elencate come directory sotto il punto di mount. Dovrebbe anche
        essere possibile percorrere la struttura delle directory per
        trovare altri file.  Alternativamente si può usare l'opzione -V
        per montare un singolo volume.

        NCP non fornisce uid (identificativo utente) o gid
        (identificativo di gruppo) per la proprietà dei file, tutti i
        file avranno le autorizzazioni e le proprietà assegnate alla
        directory che rappresenta il punto di mount, condizionate dai
        permessi concessi dal server Novell. È necessario tenerne conto
        quando si effettuano condivisioni tra utenti Linux.


     CCoonnffiigguurraazziioonnee ppeerr ll''eesseeccuuzziioonnee aauuttoommaattiiccaa ddeeii mmoouunntt
        Se si ha la necessità di avere un mount NCP permanente, è
        possibile configurare i comandi precedentemente descritti
        all'interno di file rc, in modo che vengano eseguiti all'avvio
        del sistema.  Nel caso in cui la distribuzione utilizzata non
        fornisca un metodo per configurare IPX (come Debian), si
        consiglia di impostare i comandi nel file /etc/rc.local, se
        esiste.  È possibile utilizzare comandi del tipo:



     #
     # Avvio del filesystem NCP
     /sbin/insmod /lib/modules/1.2.13/fs/ncpfs.o

     # Configurazione della rete IPX
     ipx_configure --auto_interface=on --auto_primary=on

     # login all'Accounting fileserver
     ncpmount -S ACCT_FS01 /mnt/Accounts -U guest -n

     #



     Un altro metodo di configurazione consiste nell'elencare nel file
     $HOME/.nwclient i mount NCP temporanei o specifici per l'utente che
     verranno eseguiti regolarmente.  È possibile memorizzare specifiche
     in modo da impostarle senza doverle indicare ogni volta.  Il
     formato è molto semplice:



          # Il primo inserimento rappresenta il server "preferenziale" che verrà
          # utilizzato ogni volta non sia specificato esplicitamente un server.
          #
          # Login utente TERRY al fileserver DOCS_FS01 con password "password"
          DOCS_FS01/TERRY password
          #
          # Login utente Guest al fileserver ACCT_FS01 senza password.
          ACCT_FS01/GUEST -



     Per attivare questi mount si può utilizzare il comando:


          $ ncpmount /home/terry/docs



     per montare DOCS_FS01 con login TERRY sotto la directory
     /home/terry/docs.  Si noti che è stato utilizzato il fileserver
     DOCS_FS01 perché non ne è stato specificato alcun altro nel comando
     di mount.  Se fosse stato utilizzato il comando:



          $ ncpmount -S ACCT_FS01 /home/terry/docs



     allora sarebbe stato montato il fileserver ACCT_FS01 con login
     GUEST.

     Nota: affinché questo meccanismo funzioni, l'autorizzazione per il
     file $HOME/.nwclient deve essere 0600.  Potrebbe essere necessario
     utilizzare il comando:



          $ chmod 0600 $HOME/.nwclient

     Se anche degli utenti non root devono essere autorizzati a
     utilizzare questo meccanismo, allora il comando npcmount deve
     essere _S_e_t _U_s_e_r_i_d _R_o_o_t.  Ne consegue che potrebbe essere necessario
     attribuirgli le autorizzazioni:



          # chmod 4755 ncpmount



     CCoollllaauuddoo ddeellll''uuttiilliittyy nsend.
        Il pacchetto include anche un utility per inviare messaggi a
        utenti Novell.  Il suo nome è nsend e viene utilizzato come di
        seguito riportato:


        # nsend rod hello there



     invia il messaggio ``hello there'' a un utente con login ``rod''
     sul file server ``primario'' (ossia il primo che appare nel proprio
     file
      .nwclient).  È possibile specificare un altro file server con la
     stessa sintassi descritta per il comando ncpmount.


  1100..  CCoonnffiigguurraazziioonnee ddeellllaa mmaacccchhiinnaa LLiinnuuxx ccoommee sseerrvveerr NNCCPP

  Sono disponibili due pacchetti che consentono a Linux di fornire le
  funzionalità di un file server Novell.  Entrambi permettono di
  condividere file sulla propria macchina Linux con utenti che
  utilizzano il software client NetWare di Novell.  Gli utenti possono
  fare in modo che dei file system appaiano come dischi locali sulle
  proprie macchine, proprio come farebbero con un reale file server
  Novell.  Utilizzandoli entrambi, è possibile rendersi conto di quale
  dei due meglio soddisfa le proprie esigenze.


  1100..11..  IIll ppaacccchheettttoo mmaarrss__nnwwee

  Martin Stover (mstover@freeway.de) ha sviluppato mmaarrss__nnwwee per
  consentire a Linux di fornire ai client NetWare sia servizi di file,
  che servizi di stampa.

  Il nome mmaarrss__nnwwee significa Martin Stovers Netware Emulator.


  1100..11..11..  CCaappaacciittàà ddii mmaarrss__nnwwee

  mmaarrss__nnwwee implementa un sottoinsieme del più completo NCP Novell per
  servizi di file e di bindery basati su dischi o anche di stampa.
  Probabilmente contiene errori, tuttavia attualmente viene utilizzato
  da molte persone, pertanto il numero di errori è in continua
  diminuzione man mano che vengono rilasciate nuove versioni.


  1100..11..22..  CCoommee ootttteenneerree mmaarrss__nnwwee

  È possibile ottenere mmaarrss__nnwwee da ftp.gwdg.de /pub/linux/misc/ncpfs/ o
  da sunsite.unc.edu /pub/Linux/system/filesystems/ncpfs/.


  La versione nel momento in cui questo documento viene scritto è:
  mars_nwe-0.98.pl10.tgz.


  1100..11..33..  CCoommee ccoommppiillaarree iill ppaacccchheettttoo mmaarrss__nnwwee


     CCoommppiillaazziioonnee ddii uunn kkeerrnneell ccoonn ssuuppppoorrttoo EEtthheerrnneett ee IIPPXX
        Con un kernel di versione _1_._2_._1_3 è sufficiente assicurarsi di
        aver risposto ``YY'' alla domanda: The IPX protocol e ``NN'' alla
        domanda: Full internal IPX network, come di seguito descritto:

         ...
         ...
        The IPX protocol (CONFIG_IPX) [n] y
         ...
         ...
        Full internal IPX network (CONFIG_IPX_INTERN) [N/y/?] n
         ...
         ...



     In kernel più recenti viene adottato un processo simile ma il testo
     del messaggio potrebbe essere leggermente diverso.

     È anche necessario includere il driver appropriato per la propria
     scheda Ethernet.  Maggiori dettagli sono presenti in Ethernet-
     HOWTO.

     Dopo di che è possibile procedere con la compilazione del kernel.
     Ricordarsi, una volta terminata l'operazione, di eseguire lilo per
     installarlo.

     EEsseeccuuzziioonnee ddeell ccoommaannddoo ttaarr ppeerr iill ppaacccchheettttoo mmaarrss__nnwwee


          # cd /usr/src
          # tar xvfz mars_nwe-0.99.pl10.tgz



     EEsseeccuuzziioonnee ddeell ccoommaannddoo mmaakkee per mmaarrss__nnwwee
        Si tratta di un'operazione molto semplice.  Il primo passo
        consiste nell'eseguire semplicemente make, che creerà un file
        config.h.  Assicurarsi della presenza del file e modificarlo se
        necessario.  Il file consente di impostare oggetti come, per
        esempio, le directory di installazione o il numero massimo di
        sessioni e unità che il server sarà in grado di supportare.  Gli
        inserimenti veramente importanti da guardare sono:



        FILENAME_NW_INI         locazione del file di inizializzazione
        PATHNAME_PROGS          percorso in cui trovare i programmi eseguibili
                                di supporto
        PATHNAME_BINDERY        percorso a cui indirizzare i file "bindery"
        PATHNAME_PIDFILES       directory in cui scrivere i file "pid"
        MAX_CONNECTIONS         numero massimo di connessioni simultanee ammesse
        MAX_NW_VOLS             numero massimo di unità che mars_nwe potrà
                                supportare
        MAX_FILE_HANDLES_CONN   numero massimo di file aperti per connessione
        WITH_NAME_SPACE_CALLS   se si desidera supportare i client ncpfs
        INTERNAL_RIP_SAP        se si desidera che mars_nwe fornisca routing
                                rip/sap
        SHADOW_PWD              se si utilizzano shadow password.



     Le impostazioni predefinite dovrebbero andare bene, tuttavia è
     sempre meglio controllare.  Una volta fatto, con i comandi


          # make
          # make install



     si eseguiranno la compilazione dei server e l'installazione nelle
     directory appropriate.  Verrà anche installato il file di
     configurazione /etc/nwserv.conf.


     CCoonnffiigguurraazziioonnee ddeell sseerrvveerr
        La configurazione è piuttosto semplice: consiste nel modificare
        il file /etc/nwserv.conf.  Il formato di questo file a prima
        vista appare enigmatico, ma in realtà è molto lineare.  Il file
        contiene diverse istruzioni di configurazione composte da una
        sola riga.  Ogni riga è delimitata da spazi bianchi e inizia con
        un numero che indica l'argomento da impostare.  Tutti i
        caratteri che seguono un "#" sono considerati un commento, e
        pertanto ignorati.  Martin fornisce un esempio nel pacchetto, e
        di seguito viene riportato un altro semplificato per offrire una
        possibile alternativa.



     # VOLUMI (max. 5)
     # Solo il volume SYS è obbligatorio. La directory contenente il volume SYS
     # deve contenere le directory: LOGIN, PUBLIC, SYSTEM, MAIL.
     # L'opzione "n" ignora le lettere maiuscole/minuscole.
     # L'opzione "k" converte tutti i nomi di file all'interno di richieste NCP
     # in lettere minuscole.
     # L'opzione "m" marca il volume come rimovibile (utile, ad esempio,
     # per cdrom).
     # L'opzione "r" imposta il volume come a sola lettura.
     # L'opzione "o" indica che il volume è un file system montato singolarmente.
     # L'opzione "P" consente di utilizzare i comandi come file.
     # L'opzione "O" consente l'utilizzo del namespace OS/2.
     # L'opzione "N" consente l'utilizzo del namespace NFS.
     # È predefinito l'uso delle maiuscole.
     # Sintassi:
     # 1 <Nome del Volume> <Percorso del Volume>   <Opzioni>

     1   SYS     /home/netware/SYS/              # SYS
     1   DATA    /home/netware/DATA/   k             # DATA
     1   CDROM   /cdrom                kmr       # CDROM

     # NOME DEL SERVER
     # Se non impostato, l'hostname Linux sarà convertito in lettere maiuscole
     # e utilizzato. È opzionale, se non configurato verrà utilizzato
     # l'hostname.
     # Sintassi:
     #       2 <Nome del Server>

     2   LINUX_FS01

     # INDIRIZZO DI RETE INTERNA
     # L'Indirizzo di Rete Interna IPX rappresenta una caratteristica che
     # semplifica il routing IPX per host che possiedono porte su più di
     # una rete IPX.
     # Sintassi:
     #       3 <Internal Network Address> [<Node Number>]
     # oppure:
     #       3 auto
     #
     # Se si utilizza "auto", verrà utilizzato il proprio indirizzo IP host.
     # NOTA: questo potrebbe essere pericoloso, pertanto assicurarsi di
     # assegnare alla propria rete un numero univoco.
     # Gli indirizzi sono esadecimali a 4byte (è necessario che inizino
     # con 0x).

     3       0x49a01010  1

     # DISPOSITIVI DI RETE
     # Questa riga configura la propria rete IPX. Se la propria rete IPX
     # è già stata configurata, questo inserimento è superfluo. Corrisponde
     # all'utilizzo diipx_configure/ipx_interface prima di attivare il server.
     # Sintassi:
     #       4 <Numero di Rete IPX > <nome del device> <frametype> [<ticks>]
     #                         Frame types: ethernet_ii, 802.2, 802.3, SNAP
     4  0x39a01010  eth0  802.3  1


     # SALVATAGGIO DEGLI INSTRADAMENTI IPX DOPO LO SPEGNIMENTO DEL SERVER
     # Sintassi:
     #    5 <flag>
     #       0 = non salvare i route, 1 = salvare i route

     5 0

     # VERSIONE NETWARE
     # Sintassi:
     #    6 <versione>
     #      0 = 2.15, 1 = 3.11

     6 1

     # GESTIONE DELLA PASSWORD
     # i client Novell DOS reali supportano una caratteristica per criptare
     # la password quando viene modificata. È possibile scegliere se si
     # desidera che il proprio server supporti o meno questa caratteristica.
     # Sintassi:
     #       7 <flag>
     #       dove <flag> può essere:
     #       0 per forzare la codifica della password. (I client non possono
     #         modificare la password)
     #       1 forza la codifica della password, consente la modifica delle
     #         password non criptate.
     #       7 consente password non criptate ma non password vuote.
     #       8 consente password non criptate, comprese password vuote.
     #       9 per password completamente non criptate (non funziona con OS/2).

     7 1

     # DIRITTI GID e UID MINIMALI
     # abilitazioni utilizzate per connessioni senza login. Tali abilitazioni
     # saranno utilizzate per i file nella propria connessione di server
     # primarie.
     # Sintassi:
     #       10 <gid>
     #       11 <uid>
     #       <gid> <uid> provengono da /etc/passwd, /etc/groups

     10  200
     11  201

     # PASSWORD DEL SUPERVISORE
     # Può essere rimosso dopo aver avviato il server per la prima volta. Il
     # server cripterà questa informazione nel file bindery dopo la sua esecuzione.
     # Si dovrebbe evitare di utilizzare l'utente "root", al contrario è
     # consigliabile usare un altro account per amministrare il fileserver mars.
     #
     # Questa riga viene letta e criptata all'interno dei file bindery del server,
     # pertanto è necessario che esista la prima volta che si avvia il server
     # per assicurarsi che la password non venga scoperta.
     #
     # Sintassi:
     #       12 <Login del Supervisore> <Username Unix> [<password>]

     12  SUPERVISOR  terry  secret

     # ACCOUNT UTENTE
     # Questo associa login NetWare ad account Unix. Le password sono
     # opzionali.
     # Sintassi:
     #       13 <Login Utente> <Username Unix> [<password>]

     13  MARTIN martin
     13  TERRY  terry

     # CONFIGURAZIONE DI LAZY SYSTEM ADMIN
     # Se esiste un grande numero di utenti e non è possibile utilizzare
     # mappe di utenti individuali di tipo 13, è possibile mappare
     # automaticamente i login a mars_nwe con nomi di utenti Linux.
     # TUTTAVIA, attualmente non esiste un modo per fare uso di password
     # di login Linux, pertanto, tutti gli utenti configurati in questo modo
     # utilizzeranno la password impostata in questo punto. Il consiglio è di
     # non farlo, a meno che la sicurezza non sia un optional.
     # Sintassi:
     #       15 <flag> <password comune>
     #   <flag> :    0   - non mappare gli utenti automaticamente
     #               1   - mappa automaticamente gli utenti non configurati
     #              99   - mappa automaticamente tutti gli utenti.

     15  0  duzzenmatta

     # CONTROLLO
     # se si imposta questo flag  mars_nwe si assicurerà automaticamente
     # dell'esistenza di certe directory.
     # Sintassi:
     #       16 <flag>
     #       <flag> può essere 0 per no, o 1 per sì.

     16  0

     # CODE DI STAMPA
     # Questo associa le stampanti NetWare alle stampanti Unix. Le directory
     # per le code devono essere create manualmente prima di tentare la stampa.
     # Le directory per le code NON sono code lpd.
     # Sintassi:
     #       21 <nome della coda> <directory della coda> <unix_print_cmd>

     21  EPSON  SYS:/PRINT/EPSON lpr -h
     21  LASER  SYS:/PRINT/LASER lpr -Plaser


     # FLAG DI DEBUG
     # Normalmente non sono necessari, ma possono essere utili se si sta
     # eseguendo il debug di un problema.
     # Sintassi:
     #       <debug_item> <debug_flag>
     #
     #    100 = IPX KERNEL
     #    101 = NWSERV
     #    102 = NCPSERV
     #    103 = NWCONN
     #    104 = start NWCLIENT
     #    105 = NWBIND
     #    106 = NWROUTED
     #                 0 = disabilita il debug, 1 = abilita il debug

     100 0
     101 0
     102 0
     103 0
     104 0
     105 0
     106 0

     # ESECUZIONE DI NWSERV IN BACKGROUND E UTILIZZO DEL FILE DI LOG
     # Sintassi:
     #       200     <flag>
     #       0 = esegue NWSERV in foreground e non utilizza il file di log
     #       1 = esegue NWSERV in background e utilizza il file di log

     200  1

     # NOME DEL FILE DI LOG
     # Sintassi:
     #       201     <file di log>

     201  /tmp/nw.log

     # SCRITTURA SUL FILE DI LOG IN CODA O IN SOVRASCRITTURA
     # Sintassi:
     #       202     <flag>
     #       0 = scrive aggiungendo in coda ad un file di log esistente
     #       1 = sovrascrive un file di log esistente

     202  1

     # TEMPO DI SPEGNIMENTO DEL SERVER
     # Questa riga imposta quanto tempo deve passare dallo spegnimento del
     # server per lo spegnimento effettivo del server.
     # Sintassi:
     #       210     <tempo>
     #       in secondi (il valore predefinito è 10)

     210  10

     # INTERVALLO DI ROUTING BROADCAST
     # Esprime il tempo in secondi tra broadcast del server
     # Sintassi:
     #       211     <tempo>
     #       in secondi (il default è 60)

     211  60

     # INTERVALLO DI ROUTING LOGGING
     # Imposta quanti broadcast avvengono prima di effettuare la
     # registrazione delle informazioni di rete.
     # Sintassi:
     #       300     <numero>

     300  5

     # FILE DI LOG DEL ROUTING
     # Imposta il nome del file di registrazione del routing
     # Sintassi:
     #       301     <nomefile>

     301  /tmp/nw.routes

     # APPEND/SOVRASCRITTURA DEL FILE DI LOG DEL ROUTING
     # Imposta se si desidera scrivere aggiungendo in coda su un file di
     # log esistente, oppure se si vuole sovrascriverlo.
     # Sintassi:
     #       302     <flag>
     #       <flag> 0 per append, 1 per creazione/sovrascrittura

     302  1

     # TEMPO DI GUARDIA
     # Imposta il tempo per messaggi di guardia in grado di assicurare che
     # la rete sia ancora viva.
     # Sintassi:
     #       310     <valore>
     #       <valore> = 0 - invia sempre dei messaggi
     #                < 0 - (-ve) per disabilitare i messaggi
     #                > 0 - invia messaggi quando il traffico di rete
     #                      scende al di sotto di "n" ticks

     310  7

     # STATION FILE
     # Imposta il nome per i station file che determinano per quali
     # macchine il fileserver si comporterà come fileserver primario.
     # La sintassi di questo file è descritta nella directory "examples"
     # del codice sorgente.
     # Sintassi
     #       400     <nomefile>


     400  /etc/nwserv.stations

     # GESTIONE DEL GET NEAREST FILESERVER
     # Imposta la gestione delle richieste "Get Nearest Fileserver" SAP.
     # Sintassi:
     #       401     <flag>
     #       <flag> può essere: 0 - disabilita le richieste "Get Nearest
     #                              Fileserver".
     #                          1 - Il file "stations" contiene le stazioni
     #                              da escludere.
     #                          2 - Il file "stations" contiene le stazioni
     #                              da includere.

     401  2



     AAvvvviiaammeennttoo ddeell sseerrvveerr
        Se il server è stato configurato in modo tale da aspettarsi che
        programmi esterni configurino la rete o forniscano funzionalità
        di instradamento, allora tali programmi devono essere eseguiti
        prima di avviare il server. Invece, supponendo che il server sia
        stato configurato affinché esso stesso configuri le interfacce e
        fornisca i servizi di instradamento, sarà sufficiente il solo
        comando:


          # nwserv



     CCoollllaauuddoo ddeell sseerrvveerr
        Per controllare un server bisognerebbe in primo luogo collegarsi
        da un client NetWare sulla propria rete.  Quindi impostare un
        CAPTURE dal client ed eseguire una stampa.  Se entrambe queste
        operazioni hanno successo, allora il server è funzionante.


  1100..22..  IIll ppaacccchheettttoo llwwaarreedd

  Ales Dryak (A.Dryak@sh.cvut.cz) ha sviluppato lwared per consentire a
  Linux di agire come fileserver basato su NCP.

  Ales ha chiamato il pacchetto lwared, abbreviazione per LLiinnWWaarree
  DDaaeemmoonn.


  1100..22..11..  CCaappaacciittàà ddii llwwaarreedd

  Il server lwared è in grado di fornire un sottoinsieme delle
  funzionalità complete di NCP Novell.  Comprende la messaggistica ma
  non fornisce alcuna funzionalità di stampa.  Attualmente non funziona
  molto bene con client Windows 95 o Windows NT.  Il server lwared si
  basa sulla presenza di programmi esterni per costruire e aggiornare le
  tabelle di instradamento e SAP di IPX.  Client che non si comportano
  correttamente possono causare problemi al server.  È importante
  sottolineare che le funzionalità di traduzione dei filename non sono
  state incluse.

  Il server funziona per shell NETX e VLM NetWare.


  1100..22..22..  CCoommee ootttteenneerree llwwaarreedd

  Il pacchetto lwared può essere compilato per qualsiasi kernel
  successivo al _1_._2_._0, anche se è consigliata la versione _1_._2_._1_3 poiché
  in tal modo non sono necessari patch per il kernel.  Alcune delle
  funzionalità IPX sono cambiate con kernel di versione _1_._3_._*: questo
  significa che sono necessari patch specifici per fare in modo che
  lwared funzioni correttamente.  Esistono patch appropriati per i nuovi
  kernel, pertanto se si deve utilizzare un kernel alpha dovrebbe essere
  possibile avere lwared correttamente funzionante.

  Il pacchetto lwared può essere ottenuto tramite ftp anonimo da:
  klokan.sh.cvut.cz /pub/linux/linware/ o da: sunsite.unc.edu
  /pub/Linux/system/network/daemons o siti mirror.  La versione al
  momento in cui questo documento viene scritto è: lwared-0.95.tar.gz.


  1100..22..33..  CCoommppiillaazziioonnee ddii llwwaarreedd


     EEsseeccuuzziioonnee ddeell ccoommaannddoo tar per il pacchetto lwared
        Qualcosa del tipo:

        # cd /usr/src
        # tar xvpfz lwared-0.95.tar.gz



     CCoommppiillaazziioonnee ddii uunn kkeerrnneell ccoonn ssuuppppoorrttoo EEtthheerrnneett e IIPPXX
        Coloro che utilizzano un kernel alpha 1.3.*, dovrebbero passare
        alla versione _1_._3_._1_7 o superiore poiché le patch supportate sono
        state create per questa versione.  I kernel _1_._3_._*  più vecchi
        della versione _1_._3_._1_7 richiederanno una installazione manuale
        delle patch (il file INSTALL contenuto nel pacchetto riporta
        alcune informazioni su come eseguire questa operazione).  Per
        installare le patch su un kernel _1_._3_._1_7 si può digitare il
        comando:

        # make patch



     Il passo successivo all'applicazione delle patch, consiste
     nell'assicurarsi che sia stata eseguita la compilazione del kernel
     con abilitazione del supporto IPX.  In un kernel di versione _1_._2_._1_3
     è sufficiente aver risposto ``YY'' alla domanda: ``The IPX
     protocol'', come illustrato nell'esempio che segue:

      ...
      ...
     Assume subnets are local (CONFIG_INET_SNARL) [y]
     Disable NAGLE algorithm (normally enabled) (CONFIG_TCP_NAGLE_OFF) [n]
     The IPX protocol (CONFIG_IPX) [n] y
     *
     * SCSI support
      ...
      ...



     In kernel più recenti il procedimento è analogo, tuttavia il testo
     del messaggio potrebbe essere leggermente diverso.
     Inoltre, è necessario includere il driver appropriato per la
     propria scheda Ethernet.  Maggiori informazioni in l'Ethernet-
     HOWTO.

     A questo punto è possibile procedere con la compilazione del
     kernel.  Non si dimentichi di eseguire lilo una volta terminata
     l'operazione.


     CCoommppiillaazziioonnee ee iinnssttaallllaazziioonnee ddii lwared
        Per compilare lwared controllare in primo luogo, e modificare se
        necessario, il file server/config.h.  Il file contiene diverse
        impostazioni che guideranno il comportamento del server.  I
        valori predefiniti dovrebbero essere corretti, tuttavia si
        dovrebbe controllare che le directory specificate per i file di
        log corrispondano alle impostazioni del proprio sistema.

        # make depend
        # make
        # make install



     Può accadere che il comando ``make depend'' sembri non trovare il
     file float.h sul sistema, tuttavia dovrebbe funzionare comunque.
     Può anche accadere che, effettuando la compilazione con _g_c_c _2_._6_._3
     sia necessario modificare la riga:

     #include <net/route.h>



     con

     #include <net/if_route.h>



     all'interno di /lib/ipxkern.c poiché, talvolta questo file ha un
     nome diverso.

     Il comando ``make install'' tenterà di installare il server e i
     programmi del demone di routing all'interno della directory
     /usr/sbin, il programma lwpasswd in /usr/bin, i programmi di
     utilità IPX in /sbin e infine, le pagine di manuale verranno
     installate nella directory /usr/man.  Se qualcuna di queste
     locazioni non fosse disponibile nel sistema, sarà necessario
     modificare il Makefile per impostare le directory destinazione.


  1100..22..44..  CCoonnffiigguurraazziioonnee ee uuttiilliizzzzoo ddii llwwaarreedd


     CCoonnffiigguurraazziioonnee ddeellllaa rreettee IIPPXX
        La prima cosa da fare consiste nella configurazione delle
        interfacce Ethernet per supportare le reti IPX supportate dal
        proprio server.  È necessario conoscere gli indirizzi di rete
        IPX per ciascuno dei propri segmenti LAN, quale dispositivo
        Ethernet (eth0, eth1 ecc.) si trova su ciascun segmento, quale
        tipo di trama (802.3, EtherII ecc.) viene utilizzata da ogni
        segmento LAN e quale indirizzo di Rete Interna deve essere
        utilizzato dal proprio server (fondamentale se il server offre
        servizi a più di un segmento LAN).  Esempio di configurazione
        per un server su due segmenti dissimili con indirizzi di rete
        IPX 23a91300 e 23a91301 e indirizzo di rete interna bdefaced:

        # ipx_internal_net add BDEFACED 1
        # ipx_interface add eth0 802.3 23a91300
        # ipx_interface add eth1 etherii 23a91301



     AAvvvviioo ddeeii ddeemmoonnii ddii iinnssttrraaddaammeennttoo
        Il kernel instrada i pacchetti IPX come pure per IP, tuttavia
        sono richiesti programmi aggiuntivi per gestire l'aggiornamento
        delle tabelle.  Nel caso di IPX, sono necessari due demoni,
        entrambi supportati da lwared: ipxripd gestisce le informazioni
        di instradamento e ipxsapd le informazioni di SAP.  Per avviare
        i demoni è sufficiente specificare la locazione in cui devono
        scrivere i propri messaggi di log:

        # ipxripd /var/adm/ipxrip
        # ipxsapd /var/adm/ipxsap



     CCoonnffiigguurraazziioonnee ddeell sseerrvveerr llwwaarreedd
        È necessario eseguire la configurazione manuale di due file per
        consentire il login al server lwared.  Tali file sono:

        //eettcc//llwwppaasssswwdd
           In questo file vengono memorizzate le informazioni di account
           dell'utente.  Il programma lwpasswd è utilizzato per
           mantenerlo aggiornato.  La sua forma più semplice del file
           /etc/lwpasswd è:

           ales:
           terryd:
           guest:



        Si tratta di una semplice lista di identificativi di login,
        seguiti dal carattere ``:'' e dalla versione criptata della
        password.  Due importanti avvertimenti sono: l'assenza di
        password criptate significa che non ne esiste alcuna, gli utenti
        LinWare devono avere un account per Linux quindi ogni utente
        presente nel file /etc/lwpasswd deve apparire anche in
        /etc/passwd; l'utente root è l'unico in grado di modificare le
        password di un altro utente LinWare come di seguito indicato:

        # lwpasswd rodg
        Changing password for RODG
        Enter new password:
        Re-type new password:
        Password changed.



        //eettcc//llwwvvttaabb
           Si tratta delle tabelle relative al volume LinWare e in esse
           sono memorizzate le informazioni su directory da rendere
           disponibili agli utenti LinWare (la natura del file è simile
           a quella di /etc/exports di NFS).  Un semplice esempio del
           suo formato è:



           SYS             /lwfs/sys
           DATA            /lwfs/data
           HOME            /home



        Il nome del Volume è seguito da spazi bianchi seguiti dalle
        directory Linux da esportare.  Ci deve essere almeno una riga
        relativa al vvoolluummee SSYYSS affinché un server possa avviarsi.  Se si
        desidera che i propri utenti DOS siano in grado di utilizzare il
        proprio server LinWare come server primario, allora deve essere
        installata una struttura standard per il volume SSYYSS sotto la
        directory che viene esportato come volume SSYYSS.  Dal momento che
        il copyright di questi file appartiene a Novell Corporation, è
        necessario possedere una licenza per il loro utilizzo.  Se gli
        utenti utilizzeranno un file server Novell come server primario,
        allora la licenza non è necessaria.


     AAvvvviioo ddeell sseerrvveerr llwwaarreedd
        lwared viene avviato tramite il comando:

        # lwared



     Se il server è stato avviato come mostrato, il nome del server
     LinWare dipenderà dalla risposta dell'hhoossttnnaammee Linux.  Se si
     desidera un nome diverso, è possibile indicarlo esplicitamente.  Ad
     esempio, il comando:

     # lwared -nlinux00



     avvia il server con nome lliinnuuxx0000.


     CCoollllaauuddoo ddeell sseerrvveerr lwared
        La prima cosa da controllare è la presenza del proprio _s_e_r_v_e_r
        _L_i_n_W_a_r_e nell'elenco fornito dal comando slist (eseguito su un
        client DOS della propria rete).  Il programma slist è presente
        nel volume SSYYSS di un fileserver Novell, pertanto può essere
        eseguire solo da una macchina già collegata.  Se l'esito è
        negativo, controllare che ipxsapd e lwared siano entrambi in
        esecuzione.  Al contrario, se l'esito è positivo, si tenti la
        connessione al server e il mount di un volume, tramite:

        C:> attach linux00/ales
         ...
         ...
        C:> map l:=linux00/data:
        C:> l:



     A questo punto dovrebbe essere possibile lavorare con il nuovo
     disco proprio come con qualsiasi altro disco.  Le abilitazioni ai
     file corrisponderanno a quelle dell'account a Linux parallelo al
     proprio login LinWare.



  1111..  CCoonnffiigguurraazziioonnee ddeellllaa mmaacccchhiinnaa LLiinnuuxx ccoommee cclliieenntt ddii ssttaammppaa NNoovveellll

  Il pacchetto npcfs contiene due piccoli programmi che consentono di
  indirizzare una stampa dalla propria macchina Linux verso una
  stampante collegata a un server di stampa Novell.  Il comando nprint
  permette spedire un file a una coda di stampa Netware.  Il comando
  pqlist fornisce la lista delle code di stampa disponibili.

  Per ottenere e installare questi comandi, è sufficiente seguire le
  istruzioni relative al client NCP descritte in precedenza.

  Entrambi i comandi richiedono che siano forniti il proprio username e
  password, qundi per facilitare le operazioni, a volte si preferisce
  realizzare qualche shell script.  Un esempio per i comandi potrebbe
  essere:


       # pqlist -S ACCT_FS01 -U guest -n
       # nprint -S ACCT_FS01 -q LASER -U guest -n filename.txt



  La sintassi per il login è simile a quella del comando _n_c_p_m_o_u_n_t.
  Negli esempi sopra riportati si assume che il fileserver ACCT_FS01
  abbia un account ``gguueesstt'' senza password, che esista una coda di
  stampa di nome LASER e che l'utente ``gguueesstt'' sia in grado di eseguire
  stampe su di essa.

  Nella macchina Linux dell'autore c'è un corto shell script per
  ciascuna stampante Novell. Questo può essere usato come filtro di
  stampa per consentire la stampa usando lo spooler standard di Linux.


  1122..  CCoonnffiigguurraazziioonnee ddii uunnaa mmaacccchhiinnaa LLiinnuuxx ccoommee pprriinntt sseerrvveerr NNoovveellll

  Il pacchetto npcfs contiene un programma che consente alla macchina
  Linux di comportarsi come un server di stampa su una rete NetWare.
  Per sapere come ottenere ed eseguire la compilazione di tale
  programma, seguire le istruzioni contenute nel paragrafo relativo al
  ``Client NetWare''.  Alternativamente, il supporto è incluso nel
  pacchetto _m_a_r_s___n_w_e.



  1122..11..  PPrreerreeqquuiissiittii

  La configurazione è piuttosto semplice ma si basa sul fatto che la
  configurazione di stampa sia già stata completata e sia funzionante
  sotto Linux.  Questo argomento è trattato più in dettaglio all'interno
  del Printing-HOWTO


  1122..22..  CCoonnffiigguurraazziioonnee

  Quando si ha a disposizione una configurazione di stampa funzionante,
  e l'utility pserver è stata compilata e installata, è necessario
  aggiungere dei comandi per avviarla all'interno dei propri _f_i_l_e _r_c.

  Il comando da utilizzare dipende da come si desidera che funzioni,
  tuttavia nella sua forma più semplice il comando sarà del tipo:



       # pserver -S ACCT_01 -U LASER -P secret -q LASERJET

  Questo comando richiede all'utility pserver di effettuare un login al
  file server ACCT_01 con username ``LLAASSEERR'' e password ``sseeccrreett'' e di
  prelevare dei job dalla coda di stampa LASERJET.  Quando viene
  ricevuto un job di stampa, il comando predefinito lpr lo invierà al
  demone di stampa Linux. La coda di stampa deve già essere definita sul
  fileserver e lo username deve avere privilegi per la coda.

  Alternativamente, sarebbe stato possibile utilizzare qualsiasi comando
  Linux per accettare e stampare il job.  L'opzione -c consente di
  specificare il corretto comando di stampa.  Ad esempio, il comando:



       # pserver -S ACCT_01 -U LASER -P secret -q LASERJET -c "lpr -Plaserjet"



  avrebbe il medesimo risultato dell'esempio precedente, ma il job
  verrebbe inviato alla configurazione llaasseerrjjeett del printcap in luogo di
  quella predefinita.


  1133..  PPaannoorraammiiccaa ssuuii ccoommaannddii uutteennttee ee ddii aammmmiinniissttrraazziioonnee ddii nnccppffss

  Le versioni più recenti del pacchetto ncpfs di Volker includono
  diversi comandi utente e di amministrazione.  I tool sono installati
  come parte del processo di installazione di ncpfs, pertanto se non
  fossero disponibili, si consiglia di seguire le istruzioni contenute
  nel paragrafo relativo ai "``Client Novell''" per eseguire
  compilazione ed installazione.

  Informazioni dettagliate sono presenti all'interno del manuale;
  tuttavia, nel seguito viene riportata una breve descrizione dei
  comandi.


  1133..11..  CCoommaannddii uutteennttee


     nnccooppyy
        _N_e_t_w_o_r_k _C_o_p_y -- copia file in modo efficiente tramite l'utilizzo
        di una funzione NetWare in luogo di eseguire una copia
        attraverso la rete.

     nnpprriinntt
        _N_e_t_w_o_r_k _P_r_i_n_t -- stampa un file indirizzato a una coda di stampa
        Netware di un server Netware.

     nnsseenndd
        _N_e_t_w_o_r_k _S_e_n_d -- invia messaggi ad altri utenti su un server
        Netware.

     nnwwbboollss
        _L_i_s_t _B_i_n_d_e_r_y _O_b_j_e_c_t_s -- elenca informazioni di bindery di un
        server Netware.

     nnwwbboopprrooppss
        _L_i_s_t _P_r_o_p_e_r_t_i_e_s _o_f _a _B_i_n_d_e_r_y _O_b_j_e_c_t -- elenca le proprietà di un
        oggetto bindery Netware.

     nnwwbbppsseett
        _S_e_t _B_i_n_d_e_r_y _P_r_o_p_e_r_t_y -- imposta le proprietà di un oggetto
        bindery Netware.


     nnwwbbppvvaalluueess
        _P_r_i_n_t _N_e_t_w_a_r_e _B_i_n_d_e_r_y _O_b_j_e_c_t_s _P_r_o_p_e_r_t_y _C_o_n_t_e_n_t_s -- stampa il
        contenuto di un oggetto bindery Netware.

     nnwwffssiinnffoo
        _F_i_l_e_s_e_r_v_e_r _I_n_f_o_r_m_a_t_i_o_n -- stampa le informazioni di base di un
        server Netware.

     nnwwppaasssswwdd
        _N_e_t_w_a_r_e _P_a_s_s_w_o_r_d -- modifica la password di utenti Netware.

     nnwwrriigghhttss
        _N_e_t_w_a_r_e _R_i_g_h_t_s -- visualizza i diritti associati a un
        determinato file o directory.

     nnwwuusseerrlliisstt
        _U_s_e_r_l_i_s_t -- fornisce l'elenco di utenti collegati a un file
        server Netware.

     ppqqlliisstt
        _P_r_i_n_t _Q_u_e_u_e _L_i_s_t -- visualizza il contenuto di una coda di rete
        Netware.

     sslliisstt
        _S_e_r_v_e_r _L_i_s_t -- visualizza un elenco di file server Netware
        conosciuti.


  1133..22..  SSttrruummeennttii ppeerr llaa ggeessttiioonnee


     nnwwbbooccrreeaattee
        _C_r_e_a_t_e _a _B_i_n_d_e_r_y _O_b_j_e_c_t -- crea un oggetto bindery Netware.

     nnwwbboorrmm
        _R_e_m_o_v_e _B_i_n_d_e_r_y _O_b_j_e_c_t -- cancella un oggetto bindary Netware.

     nnwwbbppaadddd
        _A_d_d _B_i_n_d_e_r_y _P_r_o_p_e_r_t_y -- imposta il valore di una proprietà
        esistente di un oggetto bindary Netware.

     nnwwbbppccrreeaattee
        _C_r_e_a_t_e _B_i_n_d_e_r_y _P_r_o_p_e_r_t_y -- crea una nuova proprietà per un
        oggetto bindary Netware esistente.

     nnwwbbpprrmm
        _R_e_m_o_v_e _B_i_n_d_e_r_y _P_r_o_p_e_r_t_y -- elimina una proprietà di un oggetto
        bindary Netware.

     nnwwggrraanntt
        _G_r_a_n_t _T_r_u_s_t_e_e _R_i_g_h_t_s -- assegna diritti di amministrazione a una
        directory su un file server Netware.

     nnwwrreevvookkee
        _R_e_v_o_k_e _T_r_u_s_t_e_e _R_i_g_h_t_s -- rimuove diritti di amministrazione da
        una directory su un fileserver Netware.


  1144..  CCoonnffiigguurraazziioonnee ddii PPPPPP  ppeerr rreettii ccoonn ssuuppppoorrttoo IIPPXX

  Le nuove versioni per il demone PPP pppd di Linux consentono il
  trasporto dei pacchetti IPX attraverso un collegamento seriale PPPPPP.  È
  necessaria almeno la versione ppp-2.2.0d del demone.  Si faccia
  riferimento al PPP-HOWTO per informazioni dettagliate su dove
  trovarlo.  Quando si compila pppd è necessario abilitare il supporto
  IPX aggiungendo le due righe seguenti:
       IPX_CHANGE = 1
       USE_MS_DNS = 1



  al file: /usr/src/linux/pppd-2.2.0f/pppd/Makefile.linux.


     IIPPXX__CCHHAANNGGEE
        configura il supporto IPX all'interno di PPP.

     UUSSEE__MMSS__DDNNSS
        abilita le macchine Microsoft Windows 95 a eseguire Name
        Lookups.

  L'unica particolarità per farlo funzionare consiste nella
  configurazione.

  Esistono diversi modi per farlo, tuttavia ne verranno descritti solo
  due, entrambi non ancora verificati.  Pertanto, si consideri questo
  paragrafo come sperimentale, e chiunque ottenga dei risultati positivi
  è invitato a comunicarlo.


  1144..11..  CCoonnffiigguurraazziioonnee ddii uunn sseerrvveerr IIPPXX//PPPPPP

  Innanzi tutto, è necessario configurare la propria macchina Linux come
  server IP/PPP.  Si tratta di un'operazione tutt'altro che difficile.
  Ancora una volta, si invita a seguire le istruzioni contenute in PPP-
  HOWTO  e si otterranno i risultati desiderati.  Dopo di che sono
  sufficienti modifiche minime per fare in modo che IPX funzioni con la
  stessa configurazione.


  1144..11..11..  PPrriimmii ppaassssii

  Uno dei primi passi consiste nella configurazione della propria
  macchina Linux come router IPX come descritto in un paragrafo
  precedente.  Non sarà necessario utilizzare il comando ipx_route per
  l'interfaccia ppp poiché pppd stesso effettuerà la configurazione come
  viene fatto per IP.  Nel momento in cui il demone ipxd entra in
  funzione, rileverà automaticamente ogni nuova interfaccia IPX e
  propagherà instradamenti per ognuna di esse.  In tal modo, i propri
  _h_o_s_t _d_i_a_l_u_p potranno essere automaticamente visti da altre macchine al
  momento della loro connessione.


  1144..11..22..  PPrrooggeettttaazziioonnee

  Quando la macchina lavora come server, sarà propria responsabilità
  assegnare indirizzi di rete a ciascuna delle connessioni PPP nel
  momento in cui vengono stabiliti.  È molto importante sapere che ogni
  connessione PPP sarà una rete IPX e avrà indirizzo di rete IPX
  univoco.  Questo significa che è necessario decidere come saranno
  allocati gli indirizzi e la loro corrispondenza.  Una semplice
  convenzione consiste nell'allocare un indirizzo di rete IPX a ogni
  dispositivo seriale che supporterà IPX/PPP.  È possibile allocare gli
  indirizzi di rete IPX in relazione all'identificativo di login
  dell'utente connesso, tuttavia in genere non esistono particolari
  motivi per farlo.

  Nel seguito si suppone che questo sia stato fatto, e che vengano usati
  due dispositivi seriali (modem).  Gli indirizzi assegnati in questo
  esempio sono:

       device IPX Network Address
       ------ -------------------
       ttyS0  0xABCDEF00
       ttyS1  0xABCDEF01



  1144..11..33..  CCoonnffiigguurraazziioonnee ddii ppppppdd  ppeerr iill sseerrvveerr

  Si esegua la configurazione del file /etc/ppp/options.ttyS0 nel modo
  seguente:



       ipx-network 0xABCDEF00
       ipx-node 2:0
       ipxcp-accept-remote



  e quella del file /etc/ppp/options.ttyS1:



       ipx-network 0xABCDEF01
       ipx-node 3:0
       ipxcp-accept-remote



  Questi comandi richiederanno a pppd di allocare alla connessione, nel
  momento in cui viene stabilita, gli indirizzi di rete IPX appropriati,
  di impostare il numero di nodo locale a 2 o 3 e lascerà che il nodo
  remoto sovrascriva il proprio numero di nodo con quello che esso
  stesso conosce.  Si noti che ognuno degli indirizzi è composto da
  cifre esadecimali e che 0x è necessario all'inizio dell'indirizzo di
  rete, ma non all'inizio dell'indirizzo del nodo.  Esistono altri
  metodi per configurare le stesse informazioni.  Disponendo di un solo
  modem, è sufficiente modificare il file /etc/ppp/options.  In
  alternativa, queste informazioni possono essere passate a pppd tramite
  righe di comando.


  1144..11..44..  VVeerriiffiiccaa ddeellllaa ccoonnffiigguurraazziioonnee ddeell sseerrvveerr

  Per verificare la configurazione è necessario avere a disposizione un
  client del cui funzionamento si sia certi.  Quando il chiamante
  compone il numero, si collega e pppd viene avviato, esso assegnerà
  l'indirizzo di rete, comunicherà al client il numero di nodo del
  server e negozierà il numero di nodo del client.  Una volta completata
  questa operazione, e dopo che ipxd abbia rilevato la nuova
  interfaccia, il client dovrebbe essere in grado di stabilire le
  connessioni con gli host remoti.


  1144..22..  CCoonnffiigguurraazziioonnee ddii uunn cclliieenntt IIPPXX//PPPPPP

  Durante la configurazione di un client, il fatto di configurare o meno
  la propria macchina Linux come router IPX dipende dall'avere o meno
  una LAN locale che si desidera funzioni come un router IPX.  Se si sta
  collegando una singola macchina (standalone) a un server IPX, non è
  necessario eseguire ipxd come descritto.  Una configurazione di questo
  tipo è molto più semplice poiché non devono essere configurati diversi
  dispositivi seriali.


  1144..22..11..  CCoonnffiigguurraazziioonnee ddii ppppppdd  ppeerr iill cclliieenntt

  La configurazione più semplice è quella che consente al server di
  fornire tutte le informazioni circa la configurazione della rete IPX.
  Tale configurazione sarà compatibile con quella del server sopra
  descritta.  È necessario aggiungere alcune opzioni al proprio file
  /etc/ppp/options:


       ipxcp-accept-network
       ipxcp-accept-remote
       ipxcp-accept-local



  Queste opzioni richiedono a pppd di comportarsi in modo completamente
  passivo e di accettare tutti i dettagli di configurazione dal server.
  Potrebbero essere forniti dei valori di default per i server che non
  forniscono dettagli aggiungendo le righe relative a ipx-network e ipx-
  node in modo analogo a quanto descritto per la configurazione del
  server.


  1144..22..22..  VVeerriiffiiccaa ddeell cclliieenntt IIPPXX//PPPPPP

  Per verificare il client è necessario collegarsi a un server del cui
  funzionamento si sia certi.  Dopo aver attivato il collegamento e dopo
  che pppd sia stato avviato, dovrebbe essere possibile vedere i
  dettagli IPX configurati sul proprio dispositivo ppp0 se si esegue il
  comando ifconfig.  Allo stesso modo, dovrebbe essere possibile
  utilizzare ncpmount.

  Non è certa la necessità di aggiungere manualmente gli instradamenti
  IPX in modo da poter raggiungere fileserver distanti.  Se qualche
  lettore è in grado di dare dei suggerimenti, sarebbero estremamente
  graditi.


  1155..  IIll ttuunnnneell IIPPXX ssuu IIPP

  Molto frequentemente si verifica la situazione in cui due Reti Locali
  (LAN) Novell sono in collegamento tramite un'unica connessione IP.  In
  questo caso ad esempio, com'è possibile, giocare a DOOM per DOS in più
  giocatori? Andreas Godzina (ag@agsc.han.de) è in grado di fornire una
  risposta che consiste in ipxtunnel.

  ipxtunnel incapsula pacchetti IPX con datagrammi TCP/IP, in modo che
  possano essere trasportati con una connessione TCP/IP.  ipxtunnel
  resta in ascolto e quando rileva un pacchetto IPX, lo ingloba in un
  datagramma TCP/IP e lo instrada verso l'indirizzo IP remoto
  specificato.  Affinché questo i procedimento funzioni, la macchina
  verso cui viene instradato l'IPX incapsulato deve necessariamente
  avere in esecuzione un copia della stessa versione di ipxtunnel.


  1155..11..  CCoommee ootttteenneerree iippxxttuunnnneell

  ipxtunnel può essere ottenuto da sunsite.unc.edu
  /pub/Linux/system/network/daemons o siti mirror.


  1155..22..  CCoommppiillaarree iippxxttuunnnneell

  È possibile eseguire la compilazione di ipxtunnel tramite i comandi:


       # cd /usr/src
       # tar xvfz .../ipxtunnel.tgz
       # cd ipxtunnel
       # make



  1155..33..  CCoonnffiigguurraazziioonnee ddii iippxxttuunnnneell

  La configurazione di ipxtunnel è molto semplice.  Si supponga che la
  macchina di un amico sia _g_a_u_._s_o_m_e_w_h_e_r_e_._c_o_m e che la propria macchina
  sia denominata _g_i_m_._s_w_._e_d_u.  ipxtunnel utilizza il file di
  configurazione /etc/ipxtunnel.conf, che consente di specificare la
  porta UDP predefinita da utilizzare per la connessione TCP/IP alla
  quale verranno inviati i dati incapsulati, e su quali delle proprie
  interfacce locali ipxtunnel dove stare in ascolto e consegnare
  pacchetti IPX.

  Una configurazione molto semplice è riportata nell'esempio che segue:


       #
       # /etc/ipxtunnel.conf per gim.sw.edu
       #
       # Porta UDP da utilizzare: (valore predefinito 7666)
       port 7777
       #
       # Macchina remota a cui inviare i pacchetti IPX:
       # (nessun valore predefinito)
       remote gau.somewhere.com
       #
       # Interfacce locali su cui restare in ascolto di IPX:
       # (valore predefinito eth0)
       interface eth0
       interface eth1



  Ovviamente, l'altra macchina possiederà un file di configurazione
  simile che definisce questa macchina come _h_o_s_t _r_e_m_o_t_o.


  1155..44..  VVeerriiffiiccaa ee uuttiilliizzzzoo ddii iippxxttuunnnneell

  ipxtunnel si comporta _c_o_m_e un ponte (bridge) IPX, quindi le reti IPX
  che si trovano a entrambi gli estremi della connessione dovrebbero
  essere parti della stessa.  Andreas non ha mai verificato il
  funzionamento di ipxtunnel in un ambiente davvero in grado di
  supportare servizi di file Novell, pertanto se qualche lettore dovesse
  realizzarlo è pregato di far sapere ad Andreas gli esiti della prova.

  Se ipxtunnel funziona, è possibile l'avvio delle macchine DOOM a
  entrambi gli estremi della connessione in modalità IPX.  Le due
  macchine dovrebbero essere in grado di vedersi.  Andreas ha utilizzato
  questo codice solo su linee a buona velocità e quindi non è in grado
  di fare affermazioni sulle prestazioni con connessioni a bassa
  velocità.  Ancora una volta, si invita a comunicare successi o
  insuccessi.
  1166..  SSuuppppoorrttoo ccoommmmeerrcciiaallee IIPPXX ppeerr LLiinnuuxx



  1166..11..  NNeettwwoorrkk DDeesskkttoopp ddii CCaallddeerraa

  La società _C_a_l_d_e_r_a _I_n_c_. produce una distribuzione di Linux che
  caratterizza un insieme di miglioramenti supportati commercialmente,
  incluso il pieno supporto funzionale ai client NetWare Novell.  La
  distribuzione di base è la ben nota _R_e_d _H_a_t _L_i_n_u_x _D_i_s_t_r_i_b_u_t_i_o_n e
  Caldera vi ha aggiunto il proprio prodotto ``Network Desktop''.  Il
  supporto NetWare fornisce un client con piene caratteristiche NetWare
  Novell costruito sulla tecnologia della Novell Corporation.  Il client
  fornisce pieno accesso ai fileserver 3.x e 4.x e include
  caratteristiche come NetWare Directory Service (NDS) e crittografia
  RSA.

  È possibile ottenere ulteriori informazioni e ordinare dei dettagli
  da: Caldera Inc Web Server (http://www.caldera.com/).

  Se si lavora in un ambiente Netware 4.x e/o NDS, il Caldera Netware
  Client rappresenta l'unica soluzione disponibile.

  Se un'applicazione ``industriale'' è critica per il supporto Novell,
  allora sarebbe opportuno dare un'occhiata al prodotto della Caldera.


  1177..  AAllccuunnee ddoommaannddee ffrreeqquueennttii ((FFAAQQ))


     DDoovvee ssii ppuuòò ttrroovvaarree iill ssooffttwwaarree IIPPXX ppeerr LLiinnuuxx ssuuppppoorrttaattoo ccoommmmeerr­­
        cciiaallmmeennttee??
        La Caldera Corporation offre un client con licenza e con pieno
        supporto Netware 3.x e 4.x.  È possibile ottenere informazioni a
        riguardo dal Caldera Inc Web Server (http://www.caldera.com/).

     IIll ssooffttwwaarree IIPPXX llaavvoorraa ccoonn AArrccnneett//TTookkeenn RRiinngg// eecccc......??
        Il software IPX è in grado di lavorare con le interfacce Arcnet
        e Token Ring.  Non si hanno ancora notizie di tentativi con
        AX.25.  La configurazione è la stessa che per ethernet, tranne
        la necessità di sostituire i nomi di dispositivi appropriati in
        luogo di ``eth0'' e gli appositi indirizzi hardware dove
        necessario.

     CCoommee ssii ccoonnffiigguurraa ppiiùù ddii uunn''iinntteerrffaacccciiaa??
        Se la propria macchina contiene più di un'interfaccia, non si
        dovrebbe usare la configurazione ``plug'n'play'', ma si dovrebbe
        utilizzare il comando ipx_interface per configurare ciascuna di
        esse manualmente.

     CCoommee sscceegglliieerree ggllii iinnddiirriizzzzii IIPPXX??
        Il networking IPX è simile, ma non identico, al networking IP.
        La differenza principale consiste nel modo di utilizzo degli
        indirizzi.  IPX non utilizza il concetto di ``_s_u_b_n_e_t_w_o_r_k_i_n_g'',
        pertanto l'ordinamento delle associazioni esistenti tra
        indirizzi di rete e reti è differente.  Le regole sono molto
        semplici:

        ·  Ogni indirizzo di rete IPX deve essere univoco su una rete
           geografica.  Questo include gli Indirizzi di Rete Interna.
           Molte organizzazioni che utilizzano IPX su una rete
           geografica avranno una sorta di indirizzamento standard che è
           utile seguire.

        ·  Ogni indirizzo di host su una rete individuale deve essere
           univoco.  Questo significa che ogni host su ciascuna rete IPX
           deve avere un indirizzo assegnato in modo univoco.  Nel caso
           di una rete ethernet è molto semplice, dal momento che le
           schede stesse hanno un indirizzo univoco.  Nel caso di
           IPX/PPP bisogna assicurarsi di allocare indirizzi univoci a
           tutti gli host della rete, indipendentemente dall'estremo
           delle connessioni ai quali sono collegati.  Non è necessario
           che gli indirizzi degli host siano univoci lungo una rete
           geografica, dal momento che l'indirizzo di rete viene
           utilizzato insieme all'indirizzo dell'host per identificarlo
           in modo univoco.

     QQuuaallii ssoonnoo ii ttiippii ddii ttrraammaa ddaa uuttiilliizzzzaarree??
        Esistono molti ``frame type'' sui quali è possibile eseguire
        IPX.  I più comuni sono descritti nel paragrafo ``termini
        comuni'' di questo documento (alla voce: ``tipo di frame'').  Se
        si sta installando la propria macchina su una rete esistente, si
        dovrebbero utilizzare quelli che sono già in uso per avere la
        possibilità di interagire con gli altri host della rete, ma se
        l'installazione avviene su una rete completamente nuova e si
        desidera gestire traffico sia IPX, sia IP, allora deve essere
        utilizzato il frame type Ethernet_II.

     LLee mmaacccchhiinnee WWiinnddoowwss9955 ppoossssoonnoo iinntteerrffeerriirree ccoonn ll''aauuttoorriilleevvaammeennttoo ddeell
        ttiippoo ddii ffrraammee??
        Apparentemente sembra accadere.  Si suggerisce di utilizzare la
        configurazione manuale (e si tratta comunque del metodo
        migliore) del tipo di frame in luogo di quella automatica.

     PPeerrcchhéé aappppaarree iill mmeessssaaggggiioo ``_i_n_v_a_l_i_d _a_r_g_u_m_e_n_t' dduurraannttee llaa ccoonnffiigguu­­
        rraazziioonnee ddii IIPPXX??
        Probabilmente non è in esecuzione un kernel in grado di
        supportare IPX.  Le possibili soluzioni consistono nel
        ricompilare il proprio kernel in modo da abilitare il supporto,
        oppure controllare nuovamente di aver utilizzato lilo per
        installare e avviare il nuovo kernel.

     PPeerrcchhéé aappppaarree iill mmeessssaaggggiioo ``_p_a_c_k_a_g_e _n_o_t _i_n_s_t_a_l_l_e_d' dduurraannttee llaa ccoonn­­
        ffiigguurraazziioonnee ddii IIPPXX??
        Probabilmente non è in esecuzione un kernel in grado di
        supportare IPX.  Le possibili soluzioni consistono nel
        ricompilare il proprio kernel in modo da abilitare il supporto,
        oppure controllare nuovamente di aver utilizzato lilo per
        installare e avviare il nuovo kernel.

     PPeerrcchhéé aappppaarree iill mmeessssaaggggiioo ``_I_P_X _s_u_p_p_o_r_t _n_o_t _i_n _k_e_r_n_e_l' ddaa ppppppdd??
        Probabilmente IPX è stato compilato come modulo senza
        assicurarsi di averlo caricato prima di avviare pppd.

     CCoommee eesseegguuiirree ll''eessppoorrttaazziioonnee NNFFSS ddii uunn ffiilleessyysstteemm NNCCPP mmoonnttaattoo??
        L'utilizzo di NFS per esportare un filesystem NCP richiede che
        il suo collegamento sia stato eseguito utilizzando l'opzione
        ncpmount -V.  Questa opzione consente di montare un solo volume
        di un fileserver anziché di tutti i volumi contemporaneamente.
        In questo modo, il proprio demone NFS consentirà di esportare
        tale file system con le solite modalità.

     PPeerrcchhéé iill ccoommaannddoo ``slist' nnoonn ffuunnzziioonnaa ssee llaa rreettee iinntteerrnnaa ccoonnttiieennee
        mars_nwe?
        È necessario abilitare ``_g_e_t _n_e_a_r_e_s_t _s_e_r_v_e_r''.  Ossia, la riga
        401 nel file /etc/nwserv.conf dovrebbe essere 0 a meno che non
        esistano particolari motivi per non voler rispondere a ``_g_e_t
        _n_e_a_r_e_s_t _s_e_r_v_e_r_s''.  Se si desidera solamente che il comando
        ``slist'' funzioni senza rispondere a ogni richiesta ``_g_e_t
        _n_e_a_r_e_s_t _s_e_r_v_e_r'', includere i propri numeri di rete interna e di
        nodo nel file /etc/nwserv.stations, quindi impostare la riga 401
        nel file /etc/nwserv.conf con il valore 2.
     IIll ppaacccchheettttoo nnccppffss ffuunnzziioonnaa ccoonn mmaarrss__nnwwee??
        Il codice di Martin e Volker sta lentamente iniziando a
        convergere.  Versioni recenti di mars_nwe contengono un'opzione
        che consente il funzionamento con ncpfs.  È necessario abilitare
        WITH_NAME_SPACE_CALLS nel file mars_nwe config.h.

     EEssiissttee ssooffttwwaarree ppeerr MMSSDDOOSS ggrraattuuiittoo ffuunnzziioonnaannttee ccoonn mmaarrss__nnwwee?
        Martin possiede un pacchetto distribuito insieme a mars_nwe che
        offre supporto client DOS gratuito per il server mars_nwe.  È
        disponibile nello stesso sito del server, con nome
        _m_a_r_s___d_o_s_u_t_i_l_s_-_0_._0_1_._t_g_z.  Include codice sorgente in C,
        compilabile con Borland(tm) C, per programmi come slist.exe,
        login.exe, map.exe ecc.


  1188..  CCooppyyrriigghhtt

  The IPX-HOWTO, a guide to software supporting the IPX protocol for
  Linux.  Copyright (c) 1995 Terry Dawson.

  This program is free software; you can redistribute it and/or modify
  it under the terms of the GNU General Public License as published by
  the Free Software Foundation; either version 2 of the License, or (at
  your option) any later version.

  This program is distributed in the hope that it will be useful, but
  WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of
  MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the GNU
  General Public License for more details.

  You should have received a copy of the GNU General Public License
  along with this program; if not, write to the:

  Free Software Foundation, Inc., 675 Mass Ave, Cambridge, MA 02139,
  USA.


       L'unica licenza valida è quella originale in lingua inglese.
       Di seguito ne trovate una traduzione abbastanza fedele che
       però non ha alcun valore legale.


  IPX-HOWTO (traduzione italiana
  <http://www.pluto.linux.it/ildp/HOWTO/IPX-HOWTO.html>), guida al
  supporto software del protocollo IPX per Linux.  Copyright (c) 1995
  Terry Dawson.

  Questo HOWTO è gratuito; può essere distribuito e/o modificato sotto i
  termini della GNU General Public License come pubblicato dalla Free
  Software Foundation; sia la versione 2 della Licenza, sia ogni altra
  versione successiva.

  Questa documentazione viene distribuita con la speranza che possa
  essere utile, ma _S_E_N_Z_A _A_L_C_U_N_A _G_A_R_A_N_Z_I_A, senza neanche la garanzia
  implicita di _C_O_M_M_E_R_C_I_A_B_I_L_I_T_A_' o _I_D_O_N_E_I_T_A_' _P_E_R _U_N_O _S_C_O_P_O _P_A_R_T_I_C_O_L_A_R_E.
  Si faccia riferimento alla GNU General Public License per ulteriori
  dettagli.

  Copia della GNU General Public License dovrebbe essere allegata a
  questa documentazione; se così non fosse, scrivere a:


       Free Software Foundation, Inc., 675 Mass Ave, Cambridge,
       MA 02139, USA.


  1199..  VVaarriiee ee rriinnggrraazziiaammeennttii

  Terry Dawson <terry@perf.no.itg.telstra.com.au> per il documento
  originale.

  David E. Storey (dave@tamos.gmu.edu) e Volker Lendecke
  (lendecke@namu01.gwdg.de) entrambi hanno dato una grande assistenza
  fornendomi informazioni per questo documento.  Gilbert Callaghan
  (gilbert@pokey.inviso.com), David Higgins (dave@infra.com) e Chad
  Robinson (chadr@brtgate.brttech.com) hanno contribuito alle
  informazioni sulla configurazione di IPX/PPP.  Bennie Venter (bjv@Gil-
  galad.paradigm-sa.com) ha contribuito fornendo utili informazioni
  relative ai tipi di frame.  Christopher Wall (vergil@idir.net) ha
  fornito utili suggerimenti per migliorare la leggibilità e il layout
  del documento.  Anche Axel Boldt (boldt@math.ucsb.edu) ha contribuito
  con utili suggerimenti.  Erik D. Olson (eriko@wrq.com) ha fornito
  utili informazioni sulla configurazione di PPP per IPX.  Brian King
  (root@brian.library.dal.ca) ha contribuito al paragrafo delle domande
  frequenti.

  ``NetWare'' è un marchio registrato (registered trademark) di Novell
  Corporation.

  ``Caldera'' è un marchio registrato (registered trademark) di Caldera
  Corporation.


  Saluti Kevin Thorpe.

  <kevin@pricetrak.com>